La Statale di Milano svende i suoi spazi alla Moda. Una vergogna oltremisura chiudere i portoni agli studenti in periodo esami.
Cos’è la Cultura? Cos’è lo studio? Hanno ancora senso queste domande in Italia? E se si, l’Università italiana sforna ancora Cultura, sapere, ricerca e altro? Dico questo perché la decadenza, di cui si parla tanto e della quale se ne percepisce lo spessore sempre più evidente, la si rileva anche da queste pressanti considerazioni e soprattutto dalle spallucce di Istituzioni preposte al sapere, alla cultura e alla ricerca. Ebbene l’Università Statale di Milano pare da qualche tempo rincorrere più la moda, l’happening, la trovata, il divertimento, che la sua funzione primaria per la quale vive ed è nata.
La Moda Uomo di questi giorni ha invaso Milano e pur con tanti spazi cittadini (Rotonda della Besana, Triennale, ecc. ) dove possono transitare le sfilate e le passerelle, i vertici dell’Università Statale ad iniziare dal Rettore Gianluca Vago hanno avuto la bella idea di affittare la sede di Via Festa del Perdono alla sfilata dell’azienda Missoni nel Chiostro del Filarete. Sta di fatto che questo per gli studenti è il periodo di sessione esami e tesi e vedersi chiudere la sala di lettura della Biblioteca di Scienza dell’antichità e filologia moderna non stata cosa proprio bella, anzi direi oltremodo vergognosa. La funzione primaria dell’Università è la garanzia del diritto allo studio e allo svolgimento delle lezioni e degli esami. Per tutto ciò, studenti su tutte le furie e a ben ragione, anche perchè non è stato questo il primo e unico caso, giacchè circa un mese prima, a fine maggio, ancora Università Statale chiusa per la festa privata di un noto marchio di birra, in occasione della finale di Champion League, a cui aveva partecipato persino l’ex regnante Juan Carlos. Anche allora chiusura straordinaria della Sala Centrale, poi il Rettore promise l’apertura di un’altra Biblioteca, ma l’annuncio fu solo a parole perchè di concreto non ci fu nessuna altra disponibilità. E’ chiaro che il Rettore pare con questo atteggiamento e decisione cercare fondi per l’Università, ma a scapito degli studenti. Li chieda a Renzi i fondi necessari per l’Università visto che il nostro disamato capo del governo strombazza a destra e a manca che fa, fa e fa molto. Affittare spazi pubblici dell’Universitrà a privati e impedire così agli studenti di utilizzarli è segno profondo di decadenza, proprio così. L’Università è un luogo sacro, ripeto sacro, e così deve rimanere. Ma di queste feste(vedi cena privata di inaugurazione della Settimana di Interni per il Salone del Mobile), di queste trovate, di queste sfilate come quella di Missoni in questi giorni, da qualche tempo se ne vedono troppe in Statale. Vergognoso. Ora il mio invito non è solo agli studenti, ma l’invito è anche rivolto a tutti i colleghi professori, a fermamente protestare e a prendere impegni affinchè il Rettore e il Senato Accademico privilegino la Cultura e non le passerelle.
Carlo Franza