Venere incontra Venere. I capolavori del Botticelli, impareggiabile inno alla bellezza, in mostra alla Galleria Sabauda dei Musei Reali a Torino.
Ben pochi conoscono le due gemelle, “diverse” ma vicine, alludo alle due “veneri gemelle” le Veneri del Botticelli; osservatele in mostra o già nell’immagine qui riportata, si specchiano una nell’altra. “Venere incontra Venere”, è il titolo riferito a questa eccezionale mostra-confronto allestita presso gli spazi della Galleria Sabauda dei Musei Reali aperta fino al 18 settembre 2016. E’ un inno impareggiabile alla donna, alla bellezza, alla femminilità, alla grazia.
Trattasi di due opere ispirate alla dea della bellezza che Botticelli dipinse con la collaborazione della sua intera bottega. Oltre alla celebre “La nascita di Venere” (conservata agli Uffizi di Firenze), il maestro ne realizzò altre, di cui solo tre giunte fino a noi: primo, la “Venere di Torino”, secondo, la sorella conservata presso la Gamäldegalerie di Berlino, (entrambe realizzate nel 1490), e una terza che fa parte di una collezione privata svizzera.
Ora proprio grazie alla mostra “Venere incontra Venere” l’opera berlinese è stata portata per la prima volta in Italia e le due sorelle si offrono insieme al pubblico per essere ammirate in una visione senza pari.
La “Venere di Torino” proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dell’opera risale al 1844 quanto fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. L’opera si pensava perduta nell’incendio della casa di quest’ultimo ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistò il grande collezionista biellese Riccardo Gualino.
Nel 1930 la Venere realizzata da Botticelli con la collaborazione dei suoi allievi divenne patrimonio della Galleria Sabauda. In mostra anche il modello di bellezza classica a cui Botticelli si ispirò, ovvero quello della “Venere pudica”, rappresentata dalla statua in marmo di Afrodite Anadiomene (cioè nascente dal mare), di età romana (II secolo d.C.) realizzata da un originale di età ellenistica e sormontata da una testa di epoca rinascimentale. L’opera appartiene al patrimonio della Soprintendenza Archeologia del Piemonte ed è normalmente conservata a Palazzo Chiablese, sempre a Torino. Completa l’allestimento una riproduzione del dipinto fiorentino. Con la mostra “Venere incontra Venere” si inaugura lo Spazio confronti della Galleria Sabauda, dedicato ad allestimenti di ridotte dimensioni che metteranno due o più opere talvolta a confronto, talvolta in dialogo, per far scoprire al pubblico i tanti parallelismi e legami dell’arte attraverso le epoche.
In precedenza la Venere di Torino è stata esposta in Cina (Pechino, Hong Kong e Macao), in Giappone (a Tokyo) e insieme all’opera berlinese anche a Londra e Berlino. La presenza di una Venere di Botticelli a Torino è poco nota al grande pubblico, per cui questa mostra rappresenta dunque un’importante occasione per avvicinare sempre nuovi visitatori ai capolavori conservati nei Musei Reali. L’opera inoltre è richiestissima nelle grandi mostre internazionali e sarà una delle ambasciatrici dei Musei Reali nel mondo.
Devo dirvi ancora che nel biglietto della mostra di “Venere incontra Venere” è inclusa anche la visita ai Musei Reali, che vi darà ulteriori sorprese.
Carlo Franza