untitledCosa sia stata l’Italia nei secoli scorsi lo hanno ampiamente chiariti i viaggi che gli europei hanno compiuto nella nostra penisola, soprattutto con il “grand tour” del Settecento, per via dell’interesse per l’archeologia e la riscoperta della classicità. Il nostro Belpaese, divenne così la loro meta preferita, per quell’ enorme patrimonio culturale e la bellezza che racchiudeva fin d’allora la nostra Penisola. Viaggi culturali e di vita videro scendere in Italia personaggi illustri come John Milton, Laurence Sterne, George Byron, Johann Wolfgang Goethe, Wolfgang Amadeus Mozart, Michel de Montaigne, Montesquieu, compresi molti polacchi: Giovanni III di Polonia, Stanislao Augusto Poniatowski o Izabela Czartoryska. Tra questa folla d’illustri personaggi che amarono l’Italia, simbolo più noto rimane George Gordon Noel Byron, VI barone di Byron, meglio conosciuto come lord Byron.

copQuesto amore per l’Italia divenne una vera e propria moda nel secolo successivo, l’Ottocento, quando, a qualche centinaia di stranieri, si sostituirono ben presto, migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Europa, soprattutto dalla Gran Bretagna e dalla Francia. Visitare l’Italia, Roma, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Bologna, Napoli. “Grand Tour” fu termine usato per la prima volta da un inglese, il prete cattolico Richard Lassels, nella sua guida “Un viaggio in Italia” del 1698. Un termine che da allora fu adottato in tutta Europa, e nacque anche il “Petit Tour” per un viaggio che pur eliminando alcune tappe come la Francia, i Paesi di lingua tedesca, la Svizzera ed occasionalmente le Fiandre, nel viaggio piccolo o grande, rimaneva sempre l’Italia.

25clt1fabroQuesta introduzione sul Paese più bello del mondo, carico di storia e di cultura millenaria, trova oggi voce più significante in quattro libri che raccontano la Penisola distesa nel Mediterraneo, lo stivale che fa “acqua da tutte le parti”(Antonello Caporale,Acqua da tutte le parti, Ponte alle Grazie,2016), come dice lo scrittore in questo volume dove racconta di un territorio cambiato, rovinato, un paesaggio distrutto; ci narra di un viaggio lungo 15 mila kilometri , ovvero dal confine con la Slovenia fino al “finis terrae” della salentina Depressa o di Alessano ducato dei Gonzaga nel Capo di Leuca, o di Craco in Lucania paese di sole capre. imagesCAKQ4BE5

Ancora un terribile affondo è quello che compie come viaggiatore il collega politologo Marco Revelli con quel testo fondamentale che è “Non ti riconosco”(Einaudi, 2016), dove il viaggio lungo la penisola è un viaggio inchiesta che punta il dito su Torino- Mirafiori, Lampedusa assaltata dai migranti, su Rossano Veneto terra di depressione del Nord-Est e anche di Taranto terra di veleni.

INT03F10BIS_3301722F1_14245_20130221194438_HE10_20130222-k57C-U431806501032355gF-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Dove sono i luoghi belli d’Italia, tutti da riscoprire e conoscere? Il paese di Amatrice nel Reatino, città di chiese e di affreschi, di cultura e di tradizioni, quanti lo conoscevano prima del terremoto che l’ha distrutto? Il Bel Paese è un’Italia ancora troppo ignorata visto che giovani e meno giovani, conoscono meglio le Maldive e le Canarie. Il collega giornalista Matteo Collura fa uscire in nuiova edizione un classico, ossia “Sicilia sconosciuta. Itinerari insoliti e curiosi”(Rizzoli, già 1984,poi 2008, ancora 2016). Troviamo 109 itinerari accompagnati da 80 bellissime fotografie di Melo Minnella. untitled1Chiese, musei, monumenti, luoghi magici, dal bosco di Ficuzza all’Africa di Mazara del Vallo, dal borgo di Scopello con il canto di sirene al Convento del Gattopardo, la Caos pirandelliana, e la Regalpietra-Recalmuto di Sciascia, il paese-presepe di Cataviddotta fino al paese di Lentini di Sebastiano Addamo. Ma Collura azzarda non il termine Sicilia, quanto le Sicilie incontrate già nella provincia messinese di Capo d’Orlando terra di quel nobile poeta ch’è stato Lucio Piccolo; “ sorprendente varietà di razze umane, di cultuire e di paesaggi che fanno di questa regione un continente non sempre facilmente decifrabile”.

Infine ancora un testo che è “L’Italia nascosta” del giornalista Carlo Vulpio( Skira, 2016). Ricerca, diario, racconto di luoghi, città, chiese, affreschi e mosaici, tesori e capolavori. Un percorso tutto italiano ordinato alfabeticamente, da Asciano in Toscana con l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore fino alla cittadina di Zungri in Calabria, villaggio rupestre risalente a 3000 anni prima di Cristo. E su e giù per l’Italia da San Remo all’Abazia di Novalesa tra la Val Cenischia e la Val Susa.

Bellezze d’Italia, paesaggi dimenticati e rovinati, paesi abbandonati, tesori ignorati, un Bel Paese che “fa proprio acqua da tutte le parti”, dove la politica di ieri e di oggi si porta dietro colpe grandissime che, forse –dico forse- non riuscirà più a sanare.

Carlo Franza

 

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