L’Arte a un raduno di Chef internazionali da Skenè in Sicilia a Favara. Arte, Bellezza, Paesaggio e Gusto hanno acceso un meeting in una sorta di paradiso terrestre.
A pochi chilometri dalla Valle dei Templi, a Favara, immersa nel verde, inserita fra ulivi, albicocchi, ed erbe aromatiche, vive una realtà affascinante e tutta italiana, siciliana e mediterranea. Qui convivono arte, cultura e gusto. Questa realtà ha nome Skenè, diretta da Giuseppe e Gabriele Nobile. In questi giorni sono arrivato qui in sordina, potrei dire all’improvviso, in occasione di un evento internazionale, proprio per cogliere la managerialità e la creatività come leva per lo sviluppo dell’impresa enogastronomica, e beninteso senza tralasciare l’arte contemporanea. Guardate cosa ho colto, il sapere gastronomico, l’arte dei colori, il gusto dei sapori, la bellezza del paesaggio. Un incontro di chef internazionali mi ha fatto notare ricette incredibili.
SARDE COTTE NELLO ZOLFO. “Sarde cotte nello zolfo fuso”: si tratta di una preparazione semplicissima realizzata ponendo nello zolfo fuso le sarde, il pesce più economico che i minatori facilmente portavano con sé in miniera. Il procedimento è il seguente: porre le sarde nelle “Avita”( contenitore di zolfo fuso a 160°), estrarle successivamente al raffreddamento, pulirle e poi mangiarle.
CONSERVE DI MELANZANE INGESSATE. Le melanzane vengono incise e ripiene di aglio, pecorino, sarde e olive nere; vengono poi cotte con un soffritto di cipolla. Completata la cottura, vengono raffreddate per passare alla conservazione. Le melanzane vengono coperte da foglie di fichi , allacciate con la “raffia”, poi si prepara un impasto con 70% di gesso e 30% di zolfo e le melanzane vengono ingessate formando una palla “ murata”. Tutto ciò permetteva di conservarle per parecchie settimane per poi mangiarle in miniera o nelle campagne, togliendo la parte esterna.
ARANCINA DI SAN GIUSEPPE. Alla fine dell’Ottocento una signora di Favara era molto disperata per il marito malato. Si rivolse a San Giuseppe per ricevere la grazia della guarigione del marito. Ricevuta la grazia la donna si mise a raccogliere tutto quello che le persone le donavano per preparare una minestra da offrire ai poveri, denominata “La minestra di San Giuseppe”; era così composta, minestra a base di tutti i tipi di legumi e tante verdure, arricchita da tanti formati di pasta, e che ancora oggi viene preparata il 19 di marzo, per la festività di San Giuseppe. Tradizione vuole che questa minestra a base di ingredienti poveri, venisse preparata in grossi pentoloni dalle persone che avevano ricevuto una grazia per offrirla ai più poveri. L’arancina di San Giuseppe è una rielaborazione della minestra, che viene prima raffreddata, formata, passata nell’uovo e nel pangrattato, mettendo all’interno un pezzetto di formaggio filante siciliano, poi fritta, infine servita in un letto di vellutata di ceci e fave.
Queste sono alcune pietanze che ho potuto personalmente vivere, gustare e vedere con occhio di Critico e Storico dell’Arte -vista la fioritura di colori e gli apparentamenti artistici- in quell’oasi del buon gusto che hanno creato con sensibilità e filosofia ultramoderna e attualissima, Giuseppe e Gabriele Nobile; entrambi hanno preparato tutto ciò, proprio ieri 31 marzo 2017 per un gruppo di chef internazionali, qui calati in territorio siciliano a vivere con gusto e filosofia quanto scelto da SKENE’, un brand di eccezionale mondialità, di innovativa tradizione, di arte e cultura del gusto, capace ancor oggi di sorprendere e porgere a tutto il mondo la grande tradizione della cucina italiana e siciliana.
Carlo Franza