Ad Aquileia luci puntate sui mosaici della Domus e del Palazzo Episcopale. Valorizzato il sito Unesco friulano.
Ad Aquileia è stata inaugurata la “Domus e Palazzo Episcopale”, s’è voluto procedere a una nuova struttura di valorizzazione dell’area archeologica realizzata dalla Fondazione Aquileia in Piazza Capitolo. Il tutto consiste in un intervento di ampliamento dei percorsi esistenti e si iscrive nel progetto di rendere Aquileia e il suo patrimonio archeologico maggiormente accessibile al grande pubblico. Risultati eccezionali per poter intraprendere un vero e proprio viaggio nel ventre della storia di Aquileia. La nuova struttura consistente in una passerella sospesa lascia vedere la stratificazione di diversi livelli pavimentali musivi risalenti a una Domus del I sec. d.C., la grande aula absidata del IV secolo e al palazzo epistolare del V secolo: a dimostrazione di quanto l’area, prima in epoca romana e successivamente cristiana, sia cresciuta insistendo su se stessa. Di grande splendore un affresco del I secolo d. C. che compare su un rarissimo rialzamento paretale dell’intero sito archeologico, trattasi di un muro alto quasi un metro. All’interno della “Domus e Palazzo Episcopale” sono da ammirare i bellissimi mosaici del pavimento di quella che nel V secolo era la residenza del vescovo di Aquileia. Tracce di un muro indicano che la sala confinava con un’area esterna lastricata. Ed è con il rinvenimento di alcune monete che è stato possibile datare questa parte tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C. Al centro del tragitto archeologico e a un livello più profondo, si conserva parte di una casa del I secolo d.C. Il percorso si conclude con la splendida sala absidata di una domus del IV secolo, scoperta tra il 2009 e il 2010. L’aula absidata, costruita all’interno dell’isolato occupato dal complesso basilicale teodoriano e certamente residenza del vescovo, aveva un’ampiezza di circa 100 metri quadrati e realizzata secondo modelli architettonici in uso in quel tempo e documentati ad Aquileia anche in altri contesti residenziali di alto livello. Le immagini spaziano all’interno di un repertorio di soggetti tipici della produzione musiva romana: pesci, polipi, conchiglie e volatili, affiancati a grappoli d’uva, racemi fioriti, cesti e bacili ricolmi di ogni frutto, a simboleggiare non solo la ricchezza della natura, ma un’idea di benessere e prosperità. All’esterno della nuova struttura, e a breve distanza, è possibile notare il cantiere aperto che porterà alla valorizzazione del Fondo Cossar attraverso la ricostruzione dei volumi di un’antica villa romana. E’ così che la cittadina friulana vuole valorizzare la sua storia romana ed episcopale per poter far giungere qui sempre più visitatori. Con l’apertura della “Domus e Palazzo Episcopale”, costata complessivamente 1,4 milioni di Euro e resa possibile anche grazie ai contributi europei (che hanno pesato per 140mila euro) e quelli provenienti dall’Art Bonus (circa 110mila euro), si completa oggi la riqualificazione della piazza della Basilica sul lato nord.
Ecco le bellezze d’Italia, spaziano da nord a sud, e certificano ancor più oggi le nostre radici storiche e cristiane, bellezze di inestimabile valore, frutto di civiltà e di cultura millenarie.
Carlo Franza