Lo spagnolo nudo nella Fontana di Trevi non era un turista fra i tanti che arrivano nella città eterna ma Adrian Pino Olivera. E in Italia il personaggio è già conosciuto. Infatti lo si ricorda per essersi denudato agli Uffizi, genuflesso in mirabile contemplazione per non dire mistica lettura davanti alla Venere di Botticelli; e al Louvre, lo si era visto mimare l’apertura alare della Nike di Samotracia. Adesso, nella lista delle performance entrate nel percorso artistico dello spagnolo ecco la Fontana di Trevi e anche il nerboruto Oceano, che Pietro Bracci aiutato dal figlio Virginio scolpì con un drappo svolazzante, preziosamente tardobarocco, a coprirgli il bacino. La grande statua di Oceano dalle forme muscolose ed opulente e dallo sguardo fiero ed altezzoso mostra il dio, ammantato in un drappo che gli copre appena il bacino e il pube, è colto mentre incede su un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, soprannominati rispettivamente «cavallo agitato» (quello di sinistra) «e cavallo placido», in riferimento agli analoghi momenti del mare a volte calmo e a volte burrascoso. Ai lati della grande nicchia centrale vi sono altre due nicchie, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità (a destra di Oceano) e dell’Abbondanza, quest’ultima raffigurata mentre regge il simbolico corno colmo di frutti e monete. Le tre nicchie sono delimitate da quattro grosse colonne. Sempre ai lati dell’arco principale, sopra le due nicchie, sono collocati due pannelli a bassorilievo raffiguranti Agrippa nell’atto di approvare la costruzione dell’acquedotto dell’Aqua Virgo (a sinistra, sopra l’Abbondanza) e la «vergine» che mostra ai soldati il luogo dove si trovano le sorgenti d’acqua. Certo l’impianto scultoreo può non aver gradito la performance ma questa è nata da una presa di posizione estetica e politica, un comunicare e parlare esteticamente tramite il corpo. Certamente il fatto estetico evidenzia una posizione contestativa, antiborghese, una sorta di liberalità estrema. E’ vero che ad oggi mille altre performance sono state fatte in quella fontana e sono decine e decine i turisti che, quasi quotidianamente, si beccano multe e verbali per pediluvi e lavate di faccia. No, in questo caso è diverso, anche se l’importo da pagare per l’effrazione è lo stesso, 450 euro. Olivera che da sempre opera con tali performance, nota che spogliarsi davanti ai simboli dell’umanità più rappresentati sulle cartoline è arte; dice: “Qualcosa di molto spirituale, un gesto sovversivo da contrapporre al mondo capitalista”.
Carlo Franza |