Che noia questo Renzi. Ritorna ancora come nulla fosse con arroganza e prepotenza. Si sente “l’eletto di Dio”. Prepariamoci a rimandarlo a casa.
Che noia questo Renzi, non ha ancora capito che è inviso agli italiani e che non bastano due milioni di votanti PD per rimetterlo in careggiata politica. D’altronde quando Renzi si è recato a Pontassieve a votare per le primarie PD, accompagnato dalla moglie Agnese e anche dalla figlia minore Ester, e quando l’ex premier le offre di imbucare la sua scheda, la figlia risponde secca: “No, è tuo il voto mica mio”. Bene, adesso tocca agli italiani di nuovo rimandarlo a casa, e stavolta per sempre, a trovarsi un altro lavoro nella piana fiorentina. Mostra oggi la stessa spudoratezza, la stessa sfacciataggine, la stessa faccia tosta che aveva quando era al governo, ignorando persin l’esito del referendum sulla riforma costituzionale del 2016. Non deve proprio gloriarsi il Renzi perché nel suo futuro di Presidente del PD sono in vista altre scissioni, già si muovono come amebe. Badate bene che Pino Aprile scrittore e giornalista in un’intervista a Repubblica ha detto che il peggiore degli ultimi governi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, è stato proprio il governo di Matteo Renzi , “ è incredibile, perché a suo modo Renzi ha del genio essendo riuscito a fare contro il Sud peggio dei governi Lega-Forza Italia”.
Badate bene che peggio di Renzi non si può, perché il PD di Renzi è una DC, però senza democrazia e senza Cristo. Un’altra cosa l’antica e gloriosa DC di Moro, Andreotti, Fanfani, Colombo, ecc. ecc. Almeno negli anni pre-mani pulite c’era Montanelli che pur con amarezza diceva “turatevi il naso e votate DC”.
Guardate che non basta che i Media denuncino. L’amico Magdi Allam ha scritto oggi sul nostro quotidiano: “I media sono il “Tempio della denuncia”, dove solo esperti archeologi di quella che un tempo si chiamava la notizia, che consta di dati oggettivi e di fatti obiettivi, riescono a raccapezzarsi e orientarsi tra il vero e il falso. I cittadini sopravvivono alle mille sofferenze quotidiane abbuffandosi di denuncia… La denuncia emerge come una necessità vitale per fagocitare la rabbia e metabolizzare la frustrazione. La verità è che solo grazie alla denuncia che il potere riesce a imporre agli italiani di tutto. La denuncia è la droga più potente e letale. Liberiamocene, riscopriamo la certezza di chi siamo, recuperiamo la cultura della proposta e della costruzione di un’alternativa al degrado che ci ha portato a perdere l’amor proprio.”
I fallimenti di Renzi sono tanti, il Jobs Act, la buona scuola, l’aumento del debito pubblico, la povertà degli italiani, le tasse alle stelle, l’auto-invasione di migliaia e migliaia di clandestini con la sostituzione etnica del popolo italiano non più sovrano, la perdita della sovranità italiana, l’accoglienza ai clandestini con un fiume di denaro pubblico (ormai l’Italia è terra di conquista dell’Africa), l’abbandono del Sud ( tant’è che da qualche parte in Meridione si invoca il ritorno della Casata dei Borboni ), l’Università discesa con un processo di acculturazione ai minimi storici ( Eurostat in un sondaggio racconta come nel 2016 solo il 26 per cento degli italiani abbia conseguito una laurea. Solo la Romania fa peggio di noi).
Renzi e il suo governo hanno messo in ginocchio la scuola italiana con una riforma detta “buona scuola” che ha del paradossale e che oggi è diretta da una certa Fedeli, vera fedele al partito. Pensate, a voler fare un giro nelle scuole superiori italiane, dal Pasolini di Milano al Volta di Palermo, la “buona scuola” vi ha infilato almeno una decina e più di docenti cosiddetti di potenziamento che non potenziano proprio nulla se non fare i tappabuchi. L’infornata di Presidi incolti, arroganti e senza esperienza della buona scuola di Renzi ( concorso ripetuto più volte perché tutti copiavano), hanno portato la scuola italiana a vivere un disastro culturale inimmaginabile.
Concordo con Magdi Allam quando dice in modo interrogativo : “gli italiani sono ancora capaci di intendere e di volere?”. Spero proprio di sì. E allora occorre un sussulto, scrollarsi di dosso l’apatia, l’alzata di spalle, la depressione. Gli italiani devono riprendersi l’Italia, occorre andare alle urne subito, rimandare Renzi/ Gentiloni e compagni a casa e il cittadino, ogni cittadino deve tornare a votare i suoi deputati e i suoi senatori dei rispettivi collegi elettorali. Nessuna imposizione dall’alto. Questa è democrazia non altra. Non quello che dice il chiacchierone Renzi.
Se vogliamo uscire dalla palude in cui Renzi e compagni ci hanno infilato, riprendiamoci l’amor proprio, riempiamo le piazze e gridiamo tutta la nostra rabbia. Solo così costruiremo un’altra Italia. Lo dobbiamo fare, lo vogliamo fare.
Carlo Franza