Tutto Picasso e sorprendente. Dipinti, sculture e ceramiche in mostra al Musèe des Beaux Arts di Rouen (Francia).
Torno dalla bellissima cittadina di Rouen (cittadina con una cattedrale-capolavoro che figura in una serie di dipinti di Monet) in Francia dove al Musèe des Beaux Arts ho visitato la stupenda mostra di Picasso, con ben 200 opere del più grande maestro del Novecento.
Sono gli anni ’30 il periodo più intenso e creativo dell’artista Pablo Picasso (1881-1973), proprio a Rouen, che oggi rivive in questa mostra, e dove è possibile anche notare l’ eccezionale apertura al pubblico del castello Boisgeloup (Eure), in cui l’artista dette libero sfogo al suo genio creativo.
Il periodo esposto principalmente dal 1930 al 1936, fu certo fecondo e creativo, e Picasso a quel tempo sposato con la sua prima moglie (la ballerina russa Olga Chochlova), la tradiva perché follemente innamorato di Marie-Thérèse Walter. Sapeva il grande artista che la scultura aveva bisogno di grandi spazi e che l’atelier di Parigi era piccolo. Sicchè nel 1930 seppe che a una sessantina di chilometri dalla capitale era in vendita un castello nella frazione di Boisgeloup nei pressi di Gisors; acquisì subito questa elegante tenuta risalente al XVII e XVIII secolo, e di una sala delle stalle e del garage ne fece il suo studio. Picasso amava le case, e amava starvi comodo, tanto che nel 1955 nel sud della Francia comprò anche Villa La Californie . Nel ’30 ha 50 anni, è già un pittore riconosciuto, vive lussi, ha un autista, ha un cuoco.
Ma non c’è solo la mostra al Museo delle Belle Arti con 200 opere; la cornice su Picasso è stata riempita con tre mostre in tre diversi musei di Rouen, con un totale di 350 opere, grazie ai prestiti dal Museo Picasso di Parigi, da Antibes e dal Centro Pompidou.
Al Museo delle Belle Arti, che è il cuore della mostra, scopriamo molteplici collages, tra cui una poetica “composizione” a farfalla, stampe, statuette belle scolpite con un coltello in cornice di legno, fondi scatole di cartone perforati per fare maschere in gesso e altre creazioni sorprendenti. E tutto poi gira attorno alle grandi sculture, piene e massicce forme in cemento e gesso, e ancora pitture, ed in tutto si legge il velo dell’erotismo mosso certo da Maria Theresa.
“Questa è una sorta di alchimia che si verifica a Boisgeloup. Si tratta di un’effusione perpetua, un laboratorio di forme e invenzioni”, ha sottolineato Sylvain Amic direttore del Museo di Rouen. Virginie Perdrisot del Museo Picasso di Parigi, e curatrice della mostra, ha detto che Picasso ebbe a disposizione una gamma di materiali dall’ambiente locale, ha sfruttato tutto ciò che aveva a portata di mano. Ha aggiunto: “Le forme che Picasso ha inventato a Boisgeloup si trovano nella sua successiva produzione”.Una produzione che riguarda anche ceramica e scultura in ferro, capitoli che troviamo esposti in altri due musei.
Nel Museo della Ceramica a Rouen sono riportati opere dal museo di Antibes con cui l’artista spesso trasforma oggetti di uso (brocche, boccali, piastrelle, pentole, vasi castagno) in figure scultoree. Picaasso fu sedotto dalla ceramica, e soprattutto a Vallauris dove, nel laboratorio Madoura, conobbe la giovane Jacqueline, sua seconda e ultima moglie.
Il museo Secq Tournelles, che contiene una sorprendente collezione di ferro, espone opere dell’artista catalano Julio Gonzàlez (1876-1942), considerato il fondatore della scultura moderna in ferro, la cui opera è stata alimentata dalla sua cooperazione e amicizia con Picasso.In occasione di questa “stagione Picasso” a Rouen, v’è anche la possibilità per il pubblico di visitare gratuitamente il Castello Boisgeloup giacchè Bernard Picasso ed eredi hanno accettato di tenerlo aperto parzialmente.
Carlo Franza