La legge Fiano sul fascismo farà perdere molti voti alla Sinistra. E con la destra vincente sarà nuovamente rottamata.
Ci voleva Fiano detto “Lele” con la sua legge sul Fascismo ovvero sull’apologia del fascismo a resuscitare il Fascismo e a far perdere la Sinistra (Legge in questi giorni approvata alla Camera. Ora passa al Senato). La proposta del deputato milanese vuole introdurre un nuovo articolo nel codice penale, il 293-bis, che punisce con la reclusione da sei mesi a due anni “chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie”, specificando poi che il comportamento è punibile anche se commesso solo “attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità”. La pena, inoltre, può essere aumentata di un terzo se il reato dovesse avvenire attraverso strumenti telematici o informatici). Il Fascismo è storia d’Italia, e Fiano abbia rispetto per la storia, quella che già gli studenti italiani studiano nei testi delle medie, delle superiori e dell’università. E di testi di storia in uso nelle superiori e nelle università in Italia gliene potrei mandare a casa a decine. A elezioni in vista non tutti i mali vengono per nuocere. E se dalle urne ne esce vincitrice la destra, come speriamo che sia, alla luce delle recenti elezioni tedesche, che se ne farà Fiano di una legge che sarà subito rottamata per usare un linguaggio renziano? Ma per favore Fiano, mi sembra di leggere sul suo viso la disperazione dell’alunno delle medie che alza la mano in classe e dice al professore: “Prof mi stanno prendendo in giro perché non conosco la storia ”. La storia non si può cancellare a proprio piacimento, bella o brutta che sia, né tantomeno come vorrebbero Fiano e la Boldrini cancellare i “segni” storici, in questa caso tutto ciò che la storia del fascismo ha lasciato in Italia, fra arte e architettura, ad iniziare dalle città fondate come Latina, Carbonia, Sabaudia, Pontinia, Aprilia, Acilia, Colleferro, Eur, Guidonia, Pomezia, Maccarese, San Cesareo, Arborea, ecc. ecc. Fiano farà demolire queste città? Fiano e compagni pensano a mettere fuorilegge parole, immagini, e quantaltro richiami il fascismo, come se non avessero altro da fare, visto che sono pagati dai contribuenti italiani, e non pensano a quest’Italia moribonda, tralasciando di impiantare leggi ad hoc che possano dar fiato alle industrie italiane ormai in via di asfissiamento, e mentendo sulla reale realtà delle condizioni economiche della penisola ormai sul letto di morte. Che si possa andare presto alle urne e sbarazzarci di questi “rappresentanti” non eletti dai cittadini, e poi avere il coraggio di suonar le trombe come stanno già facendo in Germania con la terza forza politica arrivata in campo. Sgarbi sfida Fiano: “Legge contro la violenza del comunismo”. Il collega critico d’arte chiede anche il ritiro degli ambasciatori a Cuba e Pechino, “regimi identici al fascismo”.
Non credo che Fiano e la Boldrini avranno più chi li possa spalleggiare e ritrovarsi di nuovo in parlamento, se sì saranno certo forza minoritaria e inconcludente. La sinistra italiana è in crisi profonda, ne ha più le figure storiche che dal dopoguerra agli anni Novanta ha avuto, le attuali presenze prive di cultura politica e sociale pensano allo “ius soli” e a dare cittadinanza agli immigrati (anzi anche lavoro e alloggi), allo sperpero del patrimonio italiano, a scendere a patti con l’islam, a non dare sicurezza agli italiani, e persino a pagare mille euro ai detenuti piuttosto che assumere forze di polizia e migliorare lo status di questi. Qualcosa già cova sotto la cenere e sicuramente gli italiani, quelli che hanno già capito tutto e non vogliono più farsi infinocchiare da chicchesia, porteranno il paese fuori dalle rovine in cui versa. Popolo stanco ma non popolo bue, e con le nuove forze vincenti ad elezioni concluse, anche la legge Fiano sarà rottamata, soprattutto perché incostituzionale.