Bill Viola alla Cripta del Santo Sepolcro a Milano. L’artista americano legge la realtà, il sacro e la bellezza della vita.
In uno dei luoghi più suggestivi della città, tre video-installazioni del grande artista Viola trattano i grandi temi della vita, come la nascita, la morte, la coscienza umana. Ora la Cripta del Santo Sepolcro a Milano, e fino al 28 gennaio, è teatro di un appuntamento artistico di profonda suggestione. Gli ambienti di un luogo tra i più ricchi di spiritualità della città di Milano si sono aperti alle opere di Bill Viola (New York, 1951), uno dei più importanti e riconosciuti esponenti dell’arte contemporanea mondiale.
La mostra, dal titolo “Bill Viola alla Cripta del Santo Sepolcro”, organizzata da MilanoCard in collaborazione con Bill Viola Studio, promossa dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, col patrocinio di Regione Lombardia e sostenuta quale partner istituzionale dal Comune di Milano, presenta tre opere di Bill Viola capaci di creare un dialettica tra l’antica chiesa ipogea, sita nel cuore dell’antica Milano, e i temi che l’artista americano ha esplorato nei suoi lavori, come la nascita, la morte, la coscienza umana. Questa è una di quelle mostre che ti porta a riflettere sulla vita e sul mondo, sul significato di ogni azione, ti fa scoprire quell’elan vital (slancio vitale) che anima ogni cosa, ti porta infine a riconsiderare il sacro.
Il percorso espositivo allestito nella Cripta del Santo Sepolcro – riaperta dopo 50 anni e diventata immediatamente una tra le principali mete culturali a Milano, con oltre 40.000 visitatori – inizia con The Quintet of the Silent (2000) in cui un gruppo di cinque uomini in piedi, molto vicini tra loro, sono attraversati da un’ondata di emozioni intense che minaccia di sopraffarli. Quando la sequenza inizia, la loro espressione, inizialmente indifferente, si modifica fino a un livello estremo, dopo di che comincia a calare, lasciando ogni persona esangue ed esausta. La lentezza del video, che permette al visitatore di cogliere appieno il mutamento dell’espressione del volto e del corpo, è caratterizzata da un chiaroscuro di stampo caravaggesco.
Il secondo lavoro, The Return(2007), appartenente alla serie Trasfigurazioni, riflette sul passare del tempo e sul processo attraverso il quale l’essere interiore viene trasformato. Com’ebbe modo di scrivere lo stesso Viola, “da uno spazio scuro e granuloso, una donna si avvicina lentamente a un limite invisibile. Il suo passaggio attraverso la soglia tra la vita e la morte è violento, e si muove con riluttanza verso la luce trasformandosi in un essere vivente”.
Il percorso nella Cripta si chiude idealmente con Earth Martyr (2014), una delle quattro opere che costituiscono l’installazione permanente Martyrs, dedicata ai quattro elementi naturali (aria, acqua, terra, fuoco) inaugurata alla Cattedrale di San Paolo a Londra nel maggio del 2014. Il video presenta un individuo sepolto in un cono di terra che inizia a salire e a liberare il corpo, inizialmente prostrato dal peso della terra.
Le opere di Bill Viola chiedono allo spettatore un coinvolgimento emotivo e, quasi come attraverso uno specchio, il visitatore diventa co-protagonista e parte dell’installazione, in un rimando di emozioni che la suggestione dell’architettura della Cripta amplifica.
“Siamo onorati – hanno affermato Bill Viola e la moglie Kira – che queste tre opere d’arte in movimento siano esposte nella bella Cripta del Santo Sepolcro. Le tematiche atemporali affrontate sono fortemente connesse a questo spazio sacro, dove sono conservati i pensieri e le parole delle innumerevoli persone che nei secoli abitarono queste stanze a volta”.
Particolari sono gli orari di apertura, tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21.00). E’ inoltre offerta tutti i sabati, in collaborazione con Neiade, l’opportunità di una visita in notturna, alle ore 23.00.
Bill Viola nasce a New York nel 1951 e si laurea alla Syracuse University nel 1973. Figura fondamentale nel campo della video art, da oltre quattro decenni Viola crea installazioni, film, ambientazioni sonore, e video su schermo piatto, lavori per concerti musicali, opere teatrali e spazi sacri. Viola usa il video per esplorare il fenomeno della percezione sensoriale come via verso l’autoconoscenza. I suoi lavori si focalizzano su un universo di esperienze umane e hanno radice sia nell’arte orientale che in quella occidentale così come nelle tradizioni spirituali, incluso il Buddismo Zen, il Sufismo islamico e il Misticismo cristiano. Usando il linguaggio intrinseco dei pensieri soggettivi e delle memorie collettive, i suoi video comunicano con un ampio pubblico, permettendo un’esperienza visiva diretta e personale.
Viola ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale d’Arte di Venezia del 1995. Tra le altre importanti personali, si ricordano: Bill Viola: A 25-Year Survey, The Whitney Museum of American Art (1997); The Passions, J. Paul Getty Museum (2003); Bill Viola – Visions, ARoS, Aarhus (2005); Hatsu-Yume (First Dream), Mori Art Museum, Tokyo (2006); Bill Viola, visioni interior, Palazzo delle Esposizioni (2008); Bill Viola: Reflections, Villa di Panza, Varese (2012); Bill Viola, Grand Palais, Paris (2014); Bill Viola. Electronic Renaissance, Palazzo Strozzi, Florence; Bill Viola. Installations, Deichtorhallen, Hamburg; Bill Viola. Retrospective, Guggenheim Bilbao; Bill Viola: Selected Work 1977–2014, Redtory Museum of Contemporary Art, Guangzhou, China (tutte nel 2017). Nel 2004, Bill Viola ha prodotto un lungometraggio di quattro ore per Tristano e Isotta di Wagner, prodotto da Peter Sellars e messo in scena negli Stati Uniti, Canada, Europa e Giappone. Viola ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Premio della MacArthur Foundation Fellowship (1989), il XXI Catalonia International Prize (2009), il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association (2011) e nel 2017 è stato scelto come Membro Onorario della Royal Academy di Londra.
Kira Perov è executive director del Bill Viola Studio. Ha lavorato a stretto contatto con Viola dal 1979, aiutando nella gestione e nello sviluppo creativo della produzione di tutte le sue installazioni e dei suoi video; si occupa della pubblicazione di tutti i lavori di Bill Viola oltre a organizzare e coordinare le sue mostre in tutto il mondo.
Carlo Franza