13Dic 17
I presepi più “in” d’Italia. Da Manarola (Liguria) a Tricase (Puglia) ecco le radici cristiane d’Italia e d’Europa. (A differenza della vignetta blasfema sul Natale pubblicata da Der Spiegel).
Mentre i colleghi di Der Spiegel pubblicano una vignetta blasfema sul Natale, che qui non pubblico per rispetto all’evento sacro per eccellenza, preferisco dare voce e far conoscere a italiani ed europei i presepi italiani che restano fra i più grandi e i più belli del mondo. Ecco dove sono nascosti. Oltre all’albero quando si pensa al Natale c’è un altro simbolo più vivo, il presepe, che in Italia vanta una tradizione davvero molto antica. Nel nostro paese, infatti, vengono realizzati presepi italiani tra i più grandi e i più belli al mondo. Si tratta di vere e proprie opere d’arte che richiedono settimane di preparazione e il contributo di centinaia di persone. Il presepe unisce Nord e Sud, grandi e bambini, laici e credenti, sicchè la rievocazione della nascita di Cristo è non solo attuale ancora oggi ma in estrema sintesi nessuno è immune dal fascino che suscita il ricordo della nascita di Gesù. Ecco allora alcuni dei presepi d’Italia più belli e grandi, vere e proprie opere d’arte che ogni anno attirano migliaia di turisti e appassionati, provenienti da tutte le parti del mondo.
Il presepe natalizio più famoso e grande del mondo è quello di Manarola ( alle Cinque Terre in Liguria) divenuto ormai un simbolo. E’ il presepe più grande al mondo e da molti è indicato come il più bello in assoluto tra i presepi italiani. Viene inaugurato ogni anno per l’8 dicembre il suo famoso presepe, la cittadina di Manarola incastonata nello splendido paesaggio delle Cinque Terre diventa per questo suo famoso presepe protagonista indiscussa del Natale. Quest’opera unica, che attrae ogni anno migliaia di visitatori, fu ideata per la prima volta da un ex-ferroviere, Mario Andreoli, nel lontano 1976. Oggi la
ricostruzione copre un’intera collina e dal 2007 è entrata a pieno titolo nel Guinnes dei primati. Pensate che per realizzarlo vengono impiegati più di 8 km di cavi elettrici e quasi 17 mila lampadine; inoltre vede la partecipazione di circa 300 personaggi a grandezza naturale. Il presepe di Manarola è anche attento ai temi ambientali, infatti tutti i personaggi, vengono costruiti con materiale riciclabile e di recupero, mentre l’illuminazione, da qualche anno, avviene grazie a una serie di pannelli fotovoltaici installati nel paese. Quest’anno il presepe di Manarola ricorderà le vittime dell’ultima alluvione, un omaggio ad un triste evento ancora molto forte nella memoria della città.
Poi c’ il presepe sommerso di Laveno Mombello. Non è certo il presepe più grande d’Italia, ma quello di Laveno Mombello (Varese), merita comunque una visita. Del resto l’originalità dei lombardi è nota a molti, e anche in questo caso non sono stati da meno, ideando addirittura un presepe sommerso, completamente nelle acque del Lago Maggiore, esattamente in prossimità del Sasso Galletto. L’idea nacque nel 1975, quando un gruppo di amici sommozzatori decisero di realizzare un presepe acquatico, portando una statua rappresentante Gesù Cristo fino a 23 metri di profondità. La cerimonia venne ripetuta nei 3 anni successivi fino a quando si decise di realizzare un vero e proprio presepe sommerso, questa volta collocando le statue a una profondità minore, per consentirne la visione a chiunque fosse in spiaggia. Oggi il presepe di Laveno Mombello è sicuramente uno tra i presepi italiani più particolari e suggestivi del mondo. Conta oltre 42 statue, 5 piattaforme e decine di fari che illuminano tutta la struttura sommersa, regalando uno spettacolo unico nel suo genere. La tradizione vuole che i visitatori gettino una moneta in acqua come segno di apprezzamento e come portafortuna.
Il presepe vivente più antico d’Italia a Tricase in provincia di Lecce. I presepi viventi riescono a suscitare sempre grande emozione. Si tratta di rappresentazioni animate della nascita di Gesù che coinvolgono grandi e bambini in egual misura. Quello più famoso è il presepe vivente di Tricase, in provincia di Lecce, un piccola cittadina salentina della Puglia che continua una lunga tradizione iniziata nel 1223 da San Francesco d’Assisi. Si tratta di uno dei presepi italiani più antichi, che ogni anno viene allestito nella suggestiva ambientazione del Monte Orco, in grado di offrire una vista unica sulle colline circostanti. I personaggi sono impersonati dagli stessi abitanti di Tricase, che si alternano per intrattenere le migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia, giunti a Tricase appositamente per assistere allo spettacolo. E uno dei promotori tricasini della prima ora è stato proprio il dottor Giuseppe Colazzo, che ha dato sempre anche un ugual contributo alla festa annuale di San Vito patrono della cittadina. Tutto è ricostruito nel presepe tricasino con estrema accuratezza, dai costumi romani e palestinesi, fino agli arnesi agricoli e agli utensili, fatti mano da artigiani del luogo. Il presepe di Tricase si svolge ogni anno dal 24 al 30 dicembre e dal primo al 6 di gennaio. Inoltre parte dei proventi sono devoluti a una Onlus locale, rafforzando così lo spirito d’amore e amicizia che accompagna l’evento.
Il presepe vivente più grande del mondo a Genga nelle Marche. E per finire se volete visitare il presepe vivente più grande del mondo non dovete far altro che recarvi a Genga in provincia di Ancona. Qui ogni Natale viene allestito un presepe che copre una superficie di oltre 30 mila metri quadrati all’interno della famosissima Gola di Frasassi, con la partecipazione di oltre 300 figuranti provenienti dai vicini comuni. Tale presepe attira per ogni edizione quasi 400 mila persone, grazie alle quali riesce a raccogliere cifre importanti da devolvere in beneficienza alle associazioni del luogo. La rappresentazione è piuttosto complessa e vede la partecipazione di pastori, pescatori, contadini, artigiani, fabbri, ricamatrici e calzolai, tutti intenti a far rivivere la nascita di Cristo, iniziatore di una nuova storia, di una nuova era, e di una nuova e sacrosanta religione qual’ è la nostra, diffusa nell’intero mondo.
Carlo Franza