72739-Guido-Reni_StragedegliInnocenti_L’Assessore dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, l’esposizione dedicata ad un capolavoro assoluto della storia dell’arte italiana: “La strage degli Innocenti di Guido Reni”. Il magistrale dipinto di Guido Reni (Bologna, 1575-1642), delle collezioni della Pinacoteca nazionale di Bologna, è il protagonista di una mostra-dossier di alto livello scientifico. “L’evento espositivo proposto al Museo Archeologico Regionale di Aosta – ha affermato l’Assessore all’Istruzione e Cultura Emily Rini – rappresenta un importante esempio di armonizzazione delle attività di valorizzazione dei beni storico-artistici pubblici ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione istituzionale tra la Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali e il Polo Museale dell’Emilia-Romagna”.  Il capolavoro di Guido Reni, realizzato nel 1611 per la cappella Berò nella Chiesa di San Domenico a Bologna è al centro di un articolato percorso espositivo, arricchito da apparati multimediali, che ne ripercorre la storia. La pala d’altare, un olio su tela di grandi dimensioni (cm 268×170), mette in evidenza le straordinarie doti pittoriche dell’artista, narrando il drammatico episodio del Vangelo di Matteo con insuperata efficacia espressiva. Drammatica, toccante ed umanissima la scena. In mostra è presentata per la prima volta anche una Testa di Madonna attribuita a Raffaello proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. Un’occasione unica per il pubblico per ammirare due opere straordinarie, accostate all’insegna de “Il Raffaellismo di Guido Reni”. “La Strage degli Innocenti – ha ricordato il curatore Mario Scalini – è con ogni probabilità il dipinto più noto di Guido Reni, divenuto il punto di riferimento più pregnante per la comprensione dell’iter del maestro, che da sempre viene contrapposto alla figura di Caravaggio. Da un punto di vista schiettamente artistico è importante rendersi conto del percorso costruttivo dell’immagine per comprendere meglio i contenuti filtrati dall’artista e voluti dal committente. Innanzi tutto si deve prendere atto del forte richiamo a Raffaello che, intenzionalmente il maestro volle attuare”. Un’esposizione temporanea incentrata su di un singolo capolavoro della storia dell’arte consente al visitatore di comprendere e approfondire cosa si cela “dietro l’immagine”, come affermava Federico Zeri. È questo il caso della rassegna al Museo Archeologico Regionale di Aosta, il cui fulcro è la sontuosa pala d’altare di Guido Reni che ha titolo “La Strage degli innocenti”, straordinario documento della cultura figurativa delineatasi tra lo scadere del XVI e i primi decenni del XVII secolo, di rientro dalla mostra francese del Musée Condé di Chantilly che conserva l’opera di Nicolas Poussin dedicata allo stesso soggetto.

Carlo Franza

 

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