Sulle accoglienze di Papa Bergoglio. Un keniota si masturba nel Duomo di Vicenza durante la Messa.
Le uscite di Papa Bergoglio sull’accoglienza e l’immigrazione sono all’ordine del giorno, insieme a tutto il codazzo dei bergogliani, dai cardinali Bassetti a Parolin, dal cardinale Reinhard Marx fino a Mons. Becciu. Per fortuna che a far fronte a ciò abbiamo l’On. Salvini della Lega. Bergoglio interviene sui migranti come fosse il Presidente del Consiglio italiano, mentre tralascia tutti i gravissimi problemi che ha nello Stato Vaticano, compresa la gestione delle resistenze al suo prontuario teologico da taluni considerato eretico, la mancanza di dialogo con vescovi e cardinali, non ultimo il caso dei “dubia”, l’operato circa i vescovi in Cina, e il gravissimo problema della pedofilia allargato a molti ecclesiastici con indagati illustri compresi il cardinale della Gran Bretagna Keith Michael Patrick O’Brien, il cardinale americano Law che coprì decine di preti pedofili e da ultimo il cardinale australiano Pell in questi giorni rinviato a giudizio. E se taluni volessero ancor più documentarsi possono cercare in rete il sito RETEL’ABUSO vi troveranno centinaia di preti e vescovi indagati e condannati. E allora si capisce ancor meglio la frase di Papa Bergoglio quando dice “Chi sono io per giudicare?”. E già, quello che dovrebbe essere il Papa della Chiesa Cattolica Apostolica Romana si interessa dei problemi italiani e ancor più dell’immigrazione quasi dicendo ai cattolici italiani che non possono non accogliere e che non è cristiano non accogliere. Si accoglie -per intenderci- chi è in regola e non i clandestini, quanti ce ne sono nel nostro paese, spesati dallo Stato e dalla Caritas Vaticana. Provi Papa Bergoglio a transitare sotto i tunnel su direttrici vicino alla Stazione Centrale di Milano, vi troverà decine di poveretti a dormire per terra. Questo è il buonismo bergogliano, altro che populismo e “populorum progressio”, che hanno inondato le città da Milano a Roma, da Macerata a Padova, di migranti che spacciano, rubano e ne combinano di tutti i colori.
Chissà se per quanto successo nel Duomo di Vicenza Papa Bergoglio avrà ancora detto: “Chi sono io per giudicare?”. Ebbene il fatto è avvenuto nel Duomo di Vicenza sere orsono durante la celebrazione della Messa, attorno alle 19.30; una ragazza di 23 anni, entrando in Cattedrale ha notato un uomo masturbarsi, mentre era in corso la funzione religiosa. A quel punto ha raccontato quanto visto alla madre, che ha immediatamente chiesto l’intervento del 113. Una pattuglia delle volanti, che si trovava in zona, è arrivata all’entrata del Duomo e ha fermato l’uomo. Nonostante avesse ancora la cerniera dei pantaloni abbassata ha negato ogni addebito, ma a quel punto è stato caricato sull’auto di servizio. A finire in manette, con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico, Salesa Casali, 29enne originario del Kenya ora cittadino italiano e residente a Thiene, che già nei mesi scorsi, era stato denunciato sempre per atti osceni all’interno della boutique Zara di Vicenza. Durante il tragitto verso la Questura il 29enne ha iniziato a prendere a calci i vetri e la porta della volante. Il momento di follia è proseguito anche all’arrivo in Questura in viale Mazzini dove l’uomo ha sferrato due pugni in faccia a un poliziotto, causandogli una lesione al labbro con 5 giorni di prognosi. Nella mattinata successiva, il keniota, già colpito da un provvedimento di divieto di permanenza in città, è stato rimesso in libertà, con un ulteriore divieto di permanenza a Vicenza. E forse è gia a Milano, pronto a masturbarsi in altro luogo sacro. Vorremmo dare anche un consiglio al vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol,ovvero adoperarsi alla riconsacrazione della Cattedrale oggetto di così grave atto sacrilego e oltraggio a Dio. Ma Beniamino Pizziol è lo stesso vescovo che autorizzò la partecipazione di un suo sacerdote alla cerimonia di Unione Civile di due donne tenutasi presso il comune di Schio. Con la pace di tutti i santi.
Carlo Franza