Hubert Sattler (1817-1904) e il suo giro del mondo. A Mantova al Castello di San Giorgio in 8 stanze i capolavori dell’artista austriaco.
Il Castello di San Giorgio a Mantova ospita, fino al 16 settembre 2018, la mostra Il giro del mondo in 8 stanze che presenta, per la prima volta in Italia, i cosmorami di Hubert Sattler (1817-1904), provenienti dal Salzburg Museum. L’esposizione riflette sul tema del viaggio nell’Ottocento attraverso una serie di vedute di paesaggi e città realizzate dall’artista austriaco.
Curata dal collega Attilio Brilli, in collaborazione con Johannes Ramharter, Peter Assmann, Nina Knieling, l’esposizione invita il visitatore a vestire i panni di Phileas Fogg e del fido cameriere Passepartout, protagonisti del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni, il libro che rivoluzionò l’idea stessa di viaggio, verso una forma più moderna e popolare che superasse quella aristocratica del Grand Tour o religiosa dei pellegrinaggi.
Il pubblico si trova immerso in paesaggi e contesti dei più vari, grazie alle vedute di paesaggi e di città raccolte sul posto dall’artista austriaco, dapprima con i disegni, poi con i degherrotipi, quindi dipinte a olio su grandi tele con estrema precisione tecnica e in grado di rendere al massimo l’illusione della realtà.
Il percorso espositivo si apre con una sezione che presenta due prime edizioni del Giro del mondo di Verne, in francese e in italiano, e con oggetti d’epoca come valigie, guide turistiche, souvenir, cartoline e altro. Ha quindi inizio il viaggio vero e proprio attraverso i cosmorami di Hubert Sattler, in un itinerario che tocca l’Italia (Roma, Genova, Pompei, Venezia, Taormina) e prosegue nelle grandi capitali europee come Londra e Parigi, il cui profilo è mancante del simbolo moderno della Tour Eiffel. Quindi, attraversando il Mediterraneo, Sattler rivela i paesaggi esotici del Vicino Oriente e dell’Egitto per poi trasferirsi in America di cui coglie le metropoli del futuro, come New York ancora senza grattacieli, Boston, Città del Messico, ma anche i grandi monumenti naturalistici, come il Grand Canyon o le cascate del Niagara.
La rassegna si chiude idealmente con una riflessione sul viaggio intrapreso per necessità, illustrato da alcune testimonianze del fenomeno dell’emigrazione, che spinse molti a cercare fortuna lontano dalla propria patria.
Carlo Franza