Livio Savioli. L’artista mosaicista veneto con “oltre la superficie” inscena una mostra personale presso i Monaci Benedettini del Monte Terminillo .
“Oltre la superficie” è la prima mostra personale del giovane mosaicista veneto Livio Savioli, curata da Letizia Rosati e ospitata all’interno del ricco programma di attività ed eventi, organizzato dai monaci benedettini del Monte Terminillo (“Terminillo, ad un passo dal cielo”). L’artista ha allestito, in mostra, un piccolo studio ed è possibile osservarlo a lavoro mentre realizza un’opera a mosaico. Il luogo scelto per questa prima esposizione non è casuale: sul Terminillo si respira una grande cultura musiva e il Tempio Votivo di San Francesco ospita al suo interno un enorme mosaico absidale risalente al 1975, del maestro mosaicista friulano Domenico Colledani che, come Savioli, ha frequentato la Scuola Mosaicisti del Friuli. Questa mostra musiva vuole essere un’occasione per far conoscere e ammirare le opere di Livio Savioli, realizzate con smalti veneziani, oro e marmi e far conoscere la tecnica del mosaico come espressione artistica. “Oltre la superficie”, non è solo il titolo di questa mostra personale, ma è la direzione che l’artista sta dando al suo lavoro, è il suo modo di indagare e studiare la realtà che lo circonda. “Sono una persona sintetica e diretta – racconta di sé l’artista – perciò catturare l’essenza di un’emozione, di un racconto, di uno sguardo è la mia missione, e per far questo ho bisogno di togliere tutti gli elementi di disturbo e di distrazione”.Savioli cerca sempre di andare oltre la prima percezione, perché deve concedersi il tempo di contemplare il mondo, in modo profondo. È qui che, spesso, trova le risposte a tante domande che si pone. Per questo, lavora per strati di materiali o giochi prospettici. A volte può essere il legno che fa trapelare un tramonto o un volto (“Pontile”); a volte, è il grezzo cemento che lascia intravedere uno spiraglio ( “Oltre la porta”). Altre volte ancora, è la prospettiva a portare lo sguardo verso un orizzonte lontano (“Fata Morgana”). Andando oltre, scavando strato per strato, trova nuovi campi di indagine, ed è questo il motore che lo spinge a continuare, perché sente che ogni strato è un gradino in più che fa nel suo viaggio.
Livio Savioli (Piove di Sacco, PD, 1983). Vive a Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD). Dopo il liceo si iscrive alla Scuola Mosaicisti del Friuli e si diploma maestro mosaicista. Durante varie esperienze, anche all’estero, ha potuto applicare le conoscenze del mosaico in ambito artistico e confrontarsi con altre realtà. Ma la sua continua ricerca di forme di espressione lo ha portato ad interessarsi e approfondire le arti visive, applicate in un contesto diverso. Si diploma alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e dopo questa esperienza, trova lavoro in una agenzia di comunicazione di Padova, dove tuttora è art director. Parallelamente, nel vecchio garage del padre, è riuscito a ricavarsi il suo primo laboratorio di mosaico, perché sente forte la necessità di ideare, di costruire e di sporcarsi le mani. Lo fa sentire vivo. Ha trovato nel mosaico la sua forma di espressione e di comunicazione perfetta. Sintesi ed essenzialità, fino all’astrazione. Dal 2018 è membro dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei, Ravenna.
Carlo Franza