La fotografia di Christian Vogt. L’illustre artista svizzero in mostra a Parigi con scatti che leggono la realtà e la magia dell’erotismo.
Non mi sono lasciato sfuggire e l’ho subito visitata “The longer I look” la mostra che Christian Vogt sta tenendo in questi giorni alla Galerie Esther Woerdehoff (36 Rue Falguière) a Parigi visitabile fino al 20 ottobre 2018. Emozionante e soprattutto ci fa capire il valore estremo della fotografia. Vogt è uno dei fotografi svizzeri più importanti del momento e proviene dalla generazione di quegli artisti che hanno rivoluzionato la fotografia negli anni Sessanta. “I look” è la prima mostra personale in Francia dal 1990 e presenta una selezione dei lavori recenti. Con una professionalità alta di tecnica fotografica che lui esercita da cinquant’anni, Christian Vogt esplora a tutto campo per il tramite della macchina fotografica e della sua continua ricerca. Christian Vogt è bene dirlo ancora una volta che è uno dei più importanti artisti contemporanei della Svizzera. Per quasi cinquant’anni, ha intrapreso un dialogo complesso con il suo mezzo centrale di espressione-fotografia, rendendo un nuovo linguaggio dell’immagine che lo anticipa. Ogni immagine è una proiezione che invita molte reazioni diverse a seconda dello spettatore, rendendo ogni fotografia un’esplorazione della visione. Il fotografo si interroga sia sulla realtà sempre mutevole che sull’implicazione dello spettatore emozionato a guardare, cogliendo quasi un discorso tra testo e immagine, ma anche il gioco della serie ritratta, il gioco della scenografia che viene raccolta dallo scatto e da ultimo la dimensione dell’inquadratura, il formato, la tecnica, l’edizione. La sua fotografia è completamente collegata al desiderio, alla possibilità meravigliosa di fermare il tempo, e soprattutto di notare l’istante degli scatti che tramutano una realtà in immagine. E soprattutto rivivere tutto ciò che permette al fotografo di mettere in discussione la realtà con la sua percezione per vedere oltre il visibile. La mostra si accompagna a un bellissimo catalogo, il libro si concentra esclusivamente sul lavoro di Vogt. Christian Vogt: The Longer I Look spazia in tutta la sua opera, includendo sia il lavoro concettuale che una selezione di commissioni. Le quasi quattrocento immagini offrono una panoramica completa delle preoccupazioni filosofiche dell’artista e della sua capacità di visualizzare “le cose dietro le cose”.”Non è solo foto di nudo per me, è rappresentazione del corpo umano denudato” dice Vogt, più che l’oggetto conta l’idea, e tutto intriso di inquietudini, passioni, verità, soprattutto verità.
Born in 1946 in Switzerland, Christian Vogt lives and works in Basel.
Involved in photography since the late 60’s, he studied at the Basel Design School followed by assistantships 1968/69 in London and with the American photographer Will McBride in Munich. Opening his studio in Basel in 1969, he worked in commission while continuing to pursue his artistic researches with a prodigious inventiveness, intensity and exceptional precision. This attracts an international clientele, (eg. Nestlé, Vogue Italy, Morningstar, USA, Landscape Architects, Ilford, etc.) and enables the development and continuation of his own work. Extensive travels further enrich his process (Far East, USA and Canada, etc).
Photography as research: for almost ve decades, Christian Vogt has probed the entire spectrum of photography, pursuing his work in cycles and series. Since 1980, the integration of text has become an important element of his work. Regularly exhibited and the frequent recipient of awards since the Photokina Prize in 1972, his works are represented in numerous public collections and institutions.
In 2017, he released his latest book The longer I look – a retrospective reflection on his fifty years of photography.
Carlo Franza