80073-unnamed-3Negli spazi espositivi del Complesso di San Domenico a Forlì, è aperta al pubblico  fino al 6 gennaio 2019 la grande mostra retrospettiva dedicata a Ferdinando Scianna, curata da Denis Curti, Paola  Bergna e Alberto Bianda, art director della mostra. La rassegna è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Civitas in connessione con la Settimana del Buon Vivere ed è organizzata da Civita Mostre. Da gennaio 2019 la mostra sarà quindi presentata a Palermo, nella Galleria d’Arte Moderna e Venezia (Casa dei tre Oci), poi in varie altre città, in Italia e all’estero.

SCF1988003W00051-30 001Non potevo assolutamente tralasciare la visita a questa mostra allargata su Ferdinando Scianna, amico di lunga data che conobbi tanti anni fa nell’Atelier Milanese di Franco Sciardelli altro amico eccezionale, editore di chiara fama e stampatore di edizioni rare e preziose, come pochi.  

Con circa 200 fotografie in bianco e nero stampate in diversi formati, la rassegna attraversa l’intera carriera del fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, costruito su diversi capitoli e con varie modalità di allestimento. Ferdinando Scianna è uno tra i più grandi maestri della fotografia non solo italiana.Leonardo-Sciascia.-Racalmuto-1964-C-Ferdinando-Scianna Ha iniziato ad appassionarsi a questo linguaggio negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia. Il suo lungo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche – la guerra, il viaggio, la religiosità popolare – tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. In 50 anni di racconti non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose – esordio della sua carriera – all’esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce & Gabbana e Marpessa. Poi i reportage (fa parte dell’agenzia foto giornalistica Magnum), i paesaggi,  le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose  e infine i ritratti dei suoi grandi amici, grandi maestri del mondo dell’arte e della cultura come Leonardo Sciascia, Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges, solo per citarne alcuni.

Avendo deciso di raccogliere in questa mostra la più ampia antologia dei suoi laFesta-di-Santa-Fortunata.-Ciminna-1964-C-Ferdinando-Sciannavori fotografici, con la solita e spiccata autoironia, Ferdinando Scianna, in apertura del percorso espositivo, sceglie un testo di Giorgio Manganelli: “Una antologia è una legittima strage, uSCF1985003W00088-07 001na carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose. Una pulita operazione di sbranare i libri che vanno per il mondo sotto il nome dell’autore per ricavarne uno stufato, un timballo, uno spezzatino…”

Ferdinando Scianna del suo lavoro scrive: “come fotografo mi considero un reporter. Come reporter il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta. Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo”.

Ferdinando Scianna  è nato a  Bagheria, 4 luglio 1943.  Ha cominciato a fotografare negli anni Sessanta mentre frequentava l’Università di Palermo. Nel 1965 uscì la sua prima raccolta fotografica dal titolo “Feste Religiose in Sicilia”, accompagnata da un saggio di Leonardo Sciascia. Pochi anni più tardi si trasferì a Milano, iniziò a lavorare per L’Europeo, e poi come corrispondente da Parigi, dove collaborò con Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Litteraire ma soprattutto dove conobbe Henri Cartier-Bresson, che nel 1982 lo introdusse, come primo italiano, nella grande

 

Carlo Franza

 

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