L’inglese Joe Tilson, artista novantenne, celebrato a Milano alla Galleria Menhir Arte Contemporanea con i suoi segni e simboli.
Dopo le personali dedicate allo svizzero Hans Jörg Glattfelder, al francese Noël Dolla, al tedesco Winfred Gaul, la galleria Menhir Arte Contemporanea continua la sua esplorazione nella storia dell’arte europea del secondo dopoguerra con la mostra Joe Tilson. Opere 1980-2000.
In occasione del suo 90esimo compleanno, celebrato in contemporanea da diverse gallerie europee, Menhir rende omaggio a uno dei protagonisti della Pop Art inglese con una personale curata da Alberto Rigoni, in programma fino all’11 dicembre presso la sede di Via Giuriati 9 a Milano. Attraverso una selezione di circa 20 lavori dei decenni più recenti, si vuole restituire una visione d’insieme del suo operare di questi decenni, sottolineando alcuni dei temi più ricorrenti della sua ricerca artistica.
Conclusa la fase dell’arte pop, fu il seducente fascino della “classicità mediterranea” ad avere un ruolo decisivo nell’elaborazione del suo linguaggio espressivo e a spingerlo a trascorrere sempre più tempo in Italia, tra Venezia, Sicilia e Toscana. Le tinte calde e i toni vivi dei suoi lavori nascono innegabilmente dai colori di terre visitate e amate attraverso fondamentali viaggi anche in compagnia della famiglia, restituendo una dimensione personale e contingente ma al contempo universale e archetipica, con l’inserimento degli elementi fondamentali dell’opera più recente di Tilson.
Le iscrizioni in greco antico, le ripetute dediche a Dionisio e i quattro elementi fondamentali della natura – Terra, Aria, Acqua e Fuoco: dalle serie Lyknon, Proscinèmi, Signatures, Conjunctions, Crete di Siena il risultato finale è una sapiente stratificazione di classico e moderno. I lavori esposti vanno inoltre a rimarcare l’eterogeneità e simbolicità dei materiali che l’artista utilizza per la sua ricerca: la tela e la carta, la ceramica e il legno, spesso prodotti in multipli, a riecheggiare la serialità caratteristica di quella Pop Art, al cui filone britannico Tilson diede un contributo originale. Con questa personale, la galleria Menhir (con la quale Tilson più volte collaborò in passato) vuole dunque proporre un’indagine sulla complessità espressiva di un artista al centro del panorama artistico europeo da oltre 50 anni.
Joe Tilson è nato a Londra nel 1928. Dal 1949 al 1952 frequenta la St Martin’s School of Art (insieme ad Auerbach e Kossoff) e dal 1952 al 1955 il Royal College of Art (insieme a Peter Blake e a Richard Smith). Nel 1955 vince il Premio Roma e viene in Italia dove conosce Joslyn Morton, che studia con Marino Marini all’Accademia di Brera a Milano, vivono a Venezia e quì si sposano nel 1956. Torna a Londra, dove dal 1958 al 1963 insegna alla St. Martin’s School of Art, alla Slade School, all’University College e al Kings College, quindi alla Università di Durham e alla School of Visual Arts di New York e alla Staatliche Hochschule für Kunste di Amburgo. Tiene la sua prima mostra alla Galleria Marlborough di Londra nel 1962 e nel 1964 espone alla XXXII Biennale di Venezia. Nei primi anni Sessanta ha fatto parte della Pop Art inglese assieme a Frank Auerbach, R.B. Kitaj, Peter Blake, Allen Jones e David Hockney. Da allora sono seguite mostre antologiche al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam nel ’71, e alla Galleria d’Arte Moderna di Vancouver nel ’79. Attualmente è rappresentato dalla Marlborough e dalla Alan Cristea Gallery di Londra. Nel 1999 ha tenuto le mostre “Selected Works”, al Castello Doria di Porto Venere e “Conjunctions” nel Palazzo Pubblico di Siena, mostra poi esposta alla Galleria Comunale d’Arte di Cesena nel 2000.Nel 2001 una selezionata retrospettiva delle sue opere viene organizzata a Castelbasso e alla galleria Giò Marconi di Milano.Nello stesso anno è nominato socio dell’Accademia di San Luca a Roma. Negli ultimi anni ha esposto alla Royal Academy of Arts, alla Cristea Gallery e alla Beaux Arts Gallery di Londra, nella Bugno Art Gallery di Venezia, al Centro. Saint Benin di Aosta e a Villa Manin a Passariano. Nel 2011 ha conseguito il Premio Internazionale Do Forni al Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia. Vive e lavora a Londra, Cortona e Venezia.
Carlo Franza