Mimmo Jodice a Matera-Palazzo Lanfranchi con le foto che documentano l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Gli scatti del fotografo napoletano filmano il patrimonio italiano.
Nelle sale espositive del Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera, si legge con estrema attenzione la mostra Le Savoir sur la Falaise, fotografie di Mimmo Jodice, che illustra i luoghi e le storie dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, la più antica libera Università italiana.
E giorni fa all’inaugurazione dell’evento vi erano Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata; Salvatore Adduce, Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019; Michele Perniola, Prorettore vicario dell’Università degli Studi della Basilicata. Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Uniersità Suor Orsola Benincasa e Vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane; Pierluigi Lene de Castris, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni storici artistici dell’Università Suor Orsola Benincasa.
La mostra approda nella Capitale europea della Cultura 2019 dopo essere stata allestita, nei mesi scorsi, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, in virtù della sinergia instauratasi tra il Polo Museale della Basilicata e l’Università Suor Orsola Benincasa, in occasione dell’organizzazione della mostra Il Rinascimento visto da Sud. Matera, L’Italia Meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e‘500, che sarà inaugurata il prossimo 18 aprile 2019 nell’ambito dei grandi eventi di Matera – Basilicata 2019. Aprire le porte del Lanfranchi al “racconto fotografico” della più antica libera Università italiana, non solo arricchisce di contenuti il 2019, ma rilancia il protagonismo dei luoghi deputati alla conoscenza, coinvolgendo, in una rete sempre più stretta e proficua, anche l’Università degli Studi della Basilicata. I 35 scatti fotografici che compongono la mostra saranno esposti a Palazzo Lanfranchi fino al prossimo 17 marzo 2019, nei consueti orari di apertura al pubblico del Museo. Le Savoir sur la Falaise, divenuto il titolo della mostra, è la frase con cui lo storico dell’arte André Chastel paragonò i luoghi dell’antica cittadella monastica di Suor Orsola a “un nido di fiori e di uccelli sopra una scogliera luminosa dedita al sapere”. Luoghi incastonati tra le pendici del colle Sant’Elmo ed il Golfo di Napoli, che rappresentano un pezzo importante del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico partenopeo e non solo. La cittadella di Suor Orsola, oggi moderno campus universitario in procinto di diventare “Patrimonio dell’Umanità” certificato dall’UNESCO, ospita al suo interno quattro musei (il Museo delle Scienze, il Museo Pagliara, il Museo dell’Opera Universitaria e il Museo del Giocattolo), tre chiese, numerosi giardini (tra cui lo splendido Giardino botanico dei Cinque Continenti) una pinacoteca, biblioteche antiquarie, archivi storici, collezioni di sete, di spartiti musicali, di porcellane e di stampe. L’obiettivo del fotografo napoletano “esplora” con maestria gli spazi architettonici, la storia dei luoghi, popolata dei fatti e delle persone che l’hanno costruita, proponendoci un viaggio nel tempo che conduce direttamente al futuro: una memoria che ambisce a farsi exemplum, a tradurre costantemente il proprio patrimonio nei linguaggi dell’umanità di oggi e di domani. L’Università Suor Orsola Benincasa, fu fondata agli inizi del Seicento, in piena Controriforma, dalla mistica intellettuale napoletana Orsola Benincasa, fondatrice delle Romite e delle Oblate dell’Immacolata Concezione (oggi Suore Teatine). Nel corso del tempo l’istituto, retto da un ente morale laico, ha visto accrescere progressivamente la sua offerta formativa ed oggi rappresenta un “unicum” nello scenario europeo che consente di godere dai suoi terrazzi e giardini storici, sempre accessibili agli studenti, dell’incomparabile panorama di Ribattezzata Cittadella del Sapere ed inserita in un complesso architettonico esteso su 33.000 m², l’Università Napoli e del suo Golfo.
Mimmo Jodice è uno dei grandi protagonisti della fotografia italiana. Fotografo di avanguardia sin dagli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni e alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, nel 2003 ha ricevuto il Premio Antonio Feltrinelli conferito per la prima volta alla fotografia. Sue mostre personali sono state presentate nei più grandi musei di tutto il mondo (New york, Parigi, Pechino, Roma).
Carlo Franza