La memoria del governo pontificio a Bologna. Il nuovo scenario del portale web “Storia e memoria di Bologna” navigabile da un tablet consultabile nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte in Palazzo d’Accursio.
È dedicato al periodo del governo pontificio il nuovo scenario del portale web “Storia e Memoria di Bologna” navigabile, con un’applicazione multimediale creata appositamente, da un tablet consultabile nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte, il monumento situato nel cuore di Palazzo d’Accursio che si racconta in modo più coinvolgente e interattivo portando il pubblico al centro della storia.
Con le sue altissime pareti fittamente decorate da 188 stemmi araldici, è uno dei luoghi che racchiude la più alta concentrazione simbolica per le vicende della storia di Bologna dal XIV al XVIII secolo e da oggi si racconta al pubblico in modo più coinvolgente e interattivo. È la Sala Urbana, uno degli ambienti più scenograficamente suggestivi che si incontra nel percorso espositivo delle Collezioni Comunali d’Arte, il museo civico al secondo piano di Palazzo d’Accursio, ambientato in quella che fu la residenza ufficiale del rappresentante papale, su cui è incentrato La memoria del governo pontificio a Bologna, il nuovo scenario del portale web “Storia e Memoria di Bologna” navigabile, attraverso un’applicazione multimediale creata ad hoc, da un tablet su totem realizzato in alternanza scuola-lavoro dagli studenti del Liceo Arcangeli, oltre che da qualsiasi smartphone e computer.
Il nuovo focus tematico del portale, avviato nel 2014 con lo scopo di creare e rendere accessibile a tutti una memoria collettiva sugli eventi storici che hanno interessato la città e la sua area metropolitana nel periodo compreso tra l’età napoleonica e la Liberazione del 1945, è raggiungibile all’indirizzo www.storiaememoriadibologna.it/il-governo-pontificio-bolognese e va ad affiancarsi ai cinque già consultabili, rispettivamente dedicati a Certosa di Bologna, Prima Guerra Mondiale, Lotta di Liberazione 1943-45, Bologna nell’Ottocento e Lapidi cittadine.
Ambiente in cui si materializza una grandiosa autorappresentazione della duplice autorità spirituale e temporale del papa nella gestione del potere nella città felsinea tra epoca rinascimentale e napoleonica, Sala Urbana costituisce una fonte documentaria di primaria importanza per conoscere l’avvicendarsi dei Legati, i rappresentanti dello Stato pontificio nominati direttamente dal papa, ai quali, congiuntamente alle magistrature civili (Senato, Gonfaloniere, Anziani), spettava l’amministrazione temporale secondo un complesso intreccio di organi, giurisdizioni, prerogative e competenze. La sua realizzazione fu voluta dal legato Cardinale Bernardino Spada che nel 1630 fece costruire una sala destinata a contenere gli stemmi dei Legati e dei Governatori pontifici di Bologna, dedicandola al papa allora regnante, Urbano VIII Barberini (1622-1644), da cui le deriva il nome. La celebrazione della secolare autorità pontificia attraverso questo apparato decorativo particolare, che si configura come un vero e proprio museo araldico, risponde alla necessità di rendere gli antichi ambienti del Palazzo Pubblico più consoni alle nuove esigenze di rappresentanza cerimoniale tipiche dell’età barocca. La Sala Urbana costituisce dunque un punto di vista assolutamente imprescindibile per ripercorrere le vicende del governo pontificio a Bologna e, con la guida di questo scenario ad esso dedicato, gli stemmi che ne adornano le pareti sono in grado di avvicinarsi a noi e narrarci in modo più completo e ricco di informazioni le storie dei pontefici, legati e governatori le cui biografie si intrecciano inestricabilmente con la storia della città. I 188 stemmi, fra i quali sono compresi 11 papi e un antipapa, sono riprodotti in immagini visualizzabili e consultabili singolarmente attraverso due distinte modalità: una cronologica, che raggruppa Legati e Governatori per periodi temporali con un listato che ne evidenzia i pontefici, e una grafica, dove sono state ricostruite le quattro pareti della Sala con le miniature degli stemmi collocate nella esatta posizione reale e collegate alle biografie delle persone correlate. Grazie all’architettura informatica del portale www.storiaememoriadibologna.it , che rende possibile creare collegamenti interni fra le migliaia di schede inserite, gli stemmi sono inoltre posti in relazione ad altri episodi e personaggi della storia cittadina, offrendo agli utenti l’opportunità di creare propri percorsi tematici, navigando a piacere fra i diversi contenuti, o di approfondire percorsi già predisposti. Lo scenario si completa infine con una sezione che descrive la simbologia araldica dei singoli stemmi e con un glossario che consente di comprendere il significato della terminologia specialistica utilizzata. Lo sviluppo contenutistico e tecnologico del database e la ricerca storica si sono basati su una stretta collaborazione che ha coinvolto due aree disciplinari dell’Istituzione Bologna Musei: l’Area Storia e Memoria, cui afferisce il Museo civico del Risorgimento curatore del progetto “Storia e Memoria di Bologna” e l’Area Arte Antica nella quale rientrano le Collezioni Comunali d’Arte. Nella consapevolezza dell’importanza che i nuovi media hanno nella comunicazione e valorizzazione dei beni culturali, la creazione del nuovo scenario multimediale dedicato al governo pontificio bolognese si inserisce nell’impegno da parte dell’Istituzione Bologna Musei di continuare a investire nello sviluppo di applicazioni di Digital Cultural Heritage per estendere su scala sempre più diffusa l’esperienza e la fruizione di contenuti virtuali idonei alle esigenze dei visitatori di oggi.
Una rilettura di Sala Urbana da differenti prospettive storico-artistiche viene proposta da un ciclo di tre incontri a ingresso gratuito dal titolo “La Sala Urbana, un monumento che parla”, che rientrano nell’ambito di Bologna Estate 2019, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.
Ecco gli appuntamenti da non perdere.
Giovedì 20 giugno 2019 h 17.00
Dipingere la Storia. Dall’omaggio del cardinale Bernardino Spada a Urbano VIII alla restaurazione del cardinale Gaetano Bedini per Pio I . A cura di Antonella Mampieri, referente Archivio fotografico e Catalogo | Musei Civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei. Nata nel 1630 come omaggio del cardinal legato Bernardino Spada a papa Urbano VIII, di cui porta il nome, la Sala Urbana ci appare oggi dopo le trasformazioni che furono realizzate dal Cardinal Gaetano Bedini all’epoca di Pio IX, per riportarla allo splendore originario dopo decenni di abbandono. Un viaggio attraverso le sedimentazioni decorative che nei secoli si sono susseguite al suo interno.
Carlo Franza