untitledIl Festival Muse Salentine è una manifestazione musicale e culturale, ovvero una rassegna internazionale di musica classica che si svolge nel Basso Salento, nella cittadina di Alessano/Le,durante il periodo estivo, da luglio a settembre. Alessano è stata la terra dei Gonzaga che nel Cinquecento qui ebbero dimora. Il Festival di musica classica  nasce dall’intuizione di Charles Adriaenssen, produttore discografico belga, fondatore e presidente di  OUTHERE MUSIC (casa discografica leader in Europa nella produzione di registrazioni di musica classica, che comprende varie etichette: Aeon, Alpha Classics, Arcana, Fuga Libera, Hat Hut, Linn Records, Outnote Records, Phi, Ramée e Ricercar).294242fb74dcca9fd5ed201ca32910e3

Adriaenssen si innamora del Salento, che scopre essere una terra d’arte e di grandi tradizioni, patria del tenore Tito Schipa e dei  poeti  Vittorio Bodini e Girolamo Comi, e per questo motivo sceglie di acquistare e ristrutturare un palazzo del 1400 ad Alessano, cittadina in provincia di Lecce. PROGRAMMA FESTIVAL MUSE SALENTINE 2019-2-2Partendo da qui, decide di dar impulso e di valorizzare l’arte e la cultura del territorio attraverso l’organizzazione di eventi musicali e culturali di alto profilo. Grazie al suo impegno, ogni estate la terra salentina è animata da una serie di concerti informali di altissimo livello, pensati per un numero massimo di 200 spettatori, in modo da stabilire un forte legame tra performers e pubblico. Gli artisti si esibiscono per lo più a Palazzo Sangiovanni, (la residenza che Adriaenssen ha restaurato ad Alessano) dove è stata appositamente allestita una sala da concerto acusticamente attrezzata, che può accogliere 140 spettatori. Vengono impiegate anche altre suggestive location, che vanno dalle chiese ai cortili delle dimore storiche, alle sale dei castelli. Ogni esibizione è di volta in volta adattata alla magia del posto che la ospita. Proprio l’intimità dei luoghi in cui si tengono gli spettacoli, in una cornice di palazzi medievali, offre un’atmosfera calda ed accogliente e conferisce maggiore suggestione all’ascolto.

Hausmusik Ensemble©Hausmusik Ensemble

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il programma del Festival, caratterizzato da particolare versatilità, presenta un repertorio variegato, che spazia dai brani noti alle novità più interessanti nel panorama della musica classica. È principalmente basato su un vasto network di artisti internazionali di grande spessore, provenienti per la maggior parte dalla casa discografica OUTHERE MUSIC. I musicisti sono legati ad Adriaenssen da una profonda stima e, per questo motivo, accettano di partecipare alla rassegna a titolo di amicizia; hanno anche sviluppato nel tempo una vera e propria passione per gli affascinanti luoghi in cui si svolge il Festival. A loro vengono affiancati artisti provenienti dal Salento, al fine di creare una sinergia sempre più intensa tra l’ambito locale e l’impronta cosmopolita della manifestazione.

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UN PO’ DI STORIA:L’EVOLUZIONE DEL FESTIVAL ATTRAVERSO GLI ANNI

2010: iniziano i primi concerti nel Basso Salento.

Dal 2014: Muse Salentine instaura un’interessante collaborazione con la prestigiosa istituzione musicale Queen Elisabeth Music Chapel del Belgio che offre una formazione d’eccellenza a giovani e valenti artisti. E’ una delle migliori scuole postlaurea del mondo e vanta docenti quali Louis Lortie, Gary Hoffmann, Augustin Dumay, Miguel da Silva, José Van Dam e Artemis Quartet. Ogni anno il Festival invita i musicisti della Queen Elisabeth Music Chapel ad esibirsi in concerti di Musica da Camera.

CharlesAdriaenssen-300x200Dal 2016: Adriaenssen mette a punto un programma concertistico suddiviso in due sessioni, la prima dalla fine di luglio ai primi giorni di agosto, e la seconda a metà settembre.

Dal 2017: La manifestazione incrementa sempre più il suo pubblico d’élite internazionale, con la presenza digruppi numerosi di stranieri (come i mecenati del Palais des Beaux Arts di Bruxelles, provenienti dal Belgio, o quelli dell’Association des Demeures Historiques, dalla Svizzera), giunti appositamente nel Salento per assistere alle esibizioni.

Adriaenssen acquista per i musicisti che si esibiscono un clavicembalo francese doppio manuale, realizzato da Tony Chinnery sul modello del famoso clavicembalo Taskin del 1769.

Dal 2018: Viene avviata una residenza estiva per artisti che, a contatto con la bellezza e la tranquillità della terra salentina trasformata in una sorta di laboratorio, di buen retiro, traggono la giusta ispirazione per esprimere al meglio la propria creatività. Il workshop si tiene a luglio ed è seguito da un vernissage (il 1° agosto) e da una mostra aperta al pubblico durante i concerti, fino al 22 settembre, che permette agli espositori selezionati di presentare e far conoscere le loro opere. Il primo artista selezionato dalla giuria di Muse Salentine per il progetto di residenza 2018 è stato il pittore belga Augustin Delloye. Quest’anno l’ospite scelto è stato il pittore sudafricano Michele Mathison che ha lavorato su temi locali, utilizzando materiali raccolti nel Salento.

Adriaenssen-1Dal 2019: Muse Salentine acquisisce due nuovi partner: il Conservatorio di Lecce, con il quale sono in atto progetti di collaborazione, e la celebre Fondazione Internazionale Yehudi Menuhin che, in sinergia con Outhere Music e MUS-E Italia crea, nell’ambito del Festival, una residenza musicale ad Alessano, dal 9 al 15 settembre. La residenza si chiuderà con un concerto, domenica 15 settembre, pensato per evidenziare uno degli obiettivi chiave del programma MUS-E della Fondazione: promuovere l’inserimento sociale dei bambini di tutte le culture tramite l’insegnamento delle arti nelle scuole. Lo stesso programma verrà poi presentato lunedì 9 dicembre al Plaza Theatre di Bruxelles, in omaggio a Menuhin, associando artisti belgi ed europei in questo viaggio attraverso culture musicali differenti.

Adriaenssen-2Adriaenssen ribadisce la sua intenzione di preservare la connotazione intima del Festival. Il crescente successo di Muse Salentine crea pressioni e richieste di ampliamento della manifestazione, di trasferimento in teatri ed in centri urbani più grandi. Ma il suo fondatore sceglie di continuare ad attenersi ai principi che l’hanno animata sin dall’inizio, vale a dire l’ancoraggio al territorio (per supportarne lo sviluppo economico e culturale), la convivialità con gli artisti (che esclude le grandi scene urbane) ed il percorso di scoperta per ogni genere di pubblico. Si decide quindi di approfondire piuttosto che ingrandire, e di far conoscere orizzonti musicali nuovi e più diversificati. Questo ovviamente non impedisce lo spostamento sporadico in altre sedi, se si presenta l’occasione giusta.

Dalla sua nascita fino ad oggi il Festival è cresciuto sempre più, facendo affidamento solo sulle proprie forze, senza ricevere alcun aiuto esterno. Si è autofinanziato grazie al caloroso sostegno dei circa 300 soci ordinari, sostenitori e mecenati, e del numeroso pubblico (nel 2018 si sono registrate più di 2000 presenze complessive) che, con le sue donazioni, ha consentito di portare sempre più musica nel Salento, e di realizzare ogni estate dieci – dodici concerti.

Il successo dello scorso anno e l’eco che l’ha accompagnato hanno creato molte suggestioni volte ad ampliare il festival, a spostarlo, a produrlo in sale piu grandi per un pubblico piu vasto, a Lecce o altrove”, spiega Charles Adriaenssen, direttore artistico.

images9J7L72ID“Ma dopo un’attenta riflessione – prosegue -, abbiamo ritenuto saggio attenerci alla filosofia originale, vale a dire l’ancoraggio al territorio (per supportarne lo sviluppo economico e culturale), la convivialità con gli artisti (che esclude le grandi scene urbane) e il percorso di scoperta per ogni genere di pubblico. Abbiamo quindi deciso di approfondire piuttosto che ingrandire e di farvi conoscere orizzonti musicali nuovi e più diversificati. E questo non ci impedisce di spostarci di tanto in tanto in altri luoghi se si presenta l’occasione. Ci saranno molte novità nel 2019. Innanzitutto abbiamo due nuovi partner: la celebre Fondazione Yehudi Menuhin, che proporrà un concerto dei suoi musicisti, e il Conservatorio di Lecce, con il quale sono in atto progetti di collaborazione. Come in passato, offriamo quattro concerti in estate, tra il 30 luglio e il 6 agosto. Vedremo il ritorno del prestigioso ensemble vocale Vox Luminis e la radiosa violoncellista Julie Sévilla-Fraysse, accompagnata dal pianista Nazareno Ferruggio”.

imagesDVQUGYR0“Il giovane pianista russo Nikolay Khozyainov offrirà un programma dedicato all’opera di Chopin. Infine, per chiudere la prima sessione, accoglieremo Arianna Savall, Petter Udland Johansen e il suo ensemble, che ci faranno viaggiare attraverso un repertorio ricco di colori esotici.  La sessione autunnale inizierà il 14 settembre e si concluderà il 22. I punti salienti di quest’anno includono la cantante Eva Zaïcik, le sorelle Astrig e Chouchane Siranossian; faranno inoltre ritorno il Busch Trio e le sessioni di cinema muto musicale con Olga Pashchenko e Jed Wentz. In chiusura del festival, assisteremo al lancio del nuovo disco dell’ensemble I Bassifondi, diretto dal liutista romano Simone Vallerotonda, la rockstar della musica barocca. Le arti plastiche – conclude Adriaenssen – saranno presenti con la residenza del pittore sudafricano Michele Mathison che propone di lavorare su temi locali e con materiali raccolti nel Salento”. 

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Programma dei concerti di luglio, agosto e settembre 2019. La prima sessione di Muse Salentine quest’anno ha registrato il tutto esaurito per i quattro concerti, con grande soddisfazione degli organizzatori. Punti di forza, le esibizioni degli ensemble internazionali Vox Luminis, per la serata inaugurale del 30 luglio nella Cattedrale di Otranto, con un’audience di 500 persone, e Hirundo Maris, il 6 agosto nel cortile di Palazzo Sangiovanni ad Alessano, con più di 200 spettatori, capienza massima della location.

Gli altri due concerti si sono svolti il 1° agosto, con un doppio appuntamento: performance musicale della violoncellista Julie Sévilla-Fraysse e del pianista Nazareno Ferruggio e vernissage del pittore sudafricano Michele Mathison, ed il 3 agosto, con il pianista Nikolay Khozyainov.

La seconda sessione del Festival, a settembre, coincide con un periodo di maggiore pacatezza in cui, passata la frenesia della stagione turistica balneare, il Salento riscopre la sua abituale tranquillità e le temperature miti e gradevoli. Gli amanti della musica, dunque, possono maggiormente apprezzare un programma che prevede componimenti da Camera, repertori vocali e Musica Antica. Muse Salentine accoglie tra il suo pubblico i turisti stranieri che si trattengono in Puglia fino alla fine della stagione ed anche gli appassionati giunti appositamente da Francia, Belgio, Svizzera ed Olanda per assistere ai concerti. La musica, in questa particolare stagione, diventa quindi uno strumento di crescita per il territorio, incrementando un turismo più colto e raffinato che dona un rinnovato impulso all’economia regionale.

La programmazione, dal 14 al 22 settembre 2019, ha previsto 9 concerti. Palazzo Sangiovanni, ad Alessano, si conferma l’abituale bellissima cornice delle performance.

Il giorno 14, la rassegna è ripartita con l’esibizione del mezzosoprano Eva Zaïcik, accompagnata dall’ensemble Le Consort, composto dai violinisti Théotime Langlois de Swarte e Sophie de Bardonnèche, da Louise Pierrard, alla viola da gamba, e diretto dal fondatore del gruppo, il clavicembalista francoamericano Justin Taylor. In programma musiche di Louis-Antoine Lefebvre, Michel-Pignolet de Montéclair, Jean-François Dandrieu, Philippe Courbois, Henry Eccles, Henry Purcell, Georg Friederich Handel e Antonio Vivaldi.

L U G L I O  /  J U L Y

30.07.2019 – 20:30 Martedì / Tuesday Cattedrale di Santa Maria Annunziata, Otranto (LECCE) Vox Luminis Lionel Meunier

A G O S T O  /  A U G U S T

01.08.2019 – 21:00 Giovedì / Thursday (Concerto riservato ai soci sostenitori e mecenati / Concert for the supporting members and maecenas) Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Julie Sévilla-Fraysse Nazareno Ferruggio

03.08.2019 – 21:00 Sabato / Saturday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Nikolay Khozyainov

06.08.2019 – 21 :00 Martedì / Tuesday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Hirundo  Maris A. Savall – P. Udland Johansen

S E T T E M B R E  /  S E P T E M B E R

14.09.2019 – 20:00 Sabato / Saturday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE)  Eva  Zaïcik Le Consort Justin Taylor

15.09.2019 – 20:00 Domenica / Sunday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Yehudi Menuhin Foundation Alessandro Quarta

16.09.2019 – 20:00 Lunedì / Monday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Busch Trio

17.09.2019 – 20:00 Martedì / Tuesday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Alexandra Ivanova

18.09.2019 – 20:00 Mercoledì / Wednesday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Hausmusik Ensemble

19.09.2019 – 20:00 Giovedì / Thursday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Alexey  Zuev

20.09.2019 – 20:00 Venerdì / Friday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Chouchane Siranossian Astrig Siranossian

21.09.2019 – 20:00 Sabato / Saturday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Cinema con musica dal vivo / Cinema concert  Der Golem, wie er in die Welt kam DI / BY Paul Wegener & Carl Boese Olga Pashchenko Jed Wentz

22.09.2019 – 20:00 Domenica / Sunday Palazzo Sangiovanni, Alessano (LECCE) Monica Piccinini I Bassifondi Simone Vallerotonda

Al mecenate e direttore artistico dell’evento di piano internazionale Festival Muse Salentine, Charles Adriaenssen abbiamo posto due domande.

1) Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a scegliere un piccolo borgo dell’entroterra salentino piuttosto che un centro urbano più popolato e rinomato per realizzare questo festival?

“Il motivo è semplice, ad Alessano ho la mia casa, ma soprattutto volevo avviare un processo di crescita culturale ed artistica del territorio, portando un’impronta internazionale, cosmopolita che credo mancasse. Abbiamo fatto conoscere, e continuiamo a farlo, la musica classica ad un pubblico che forse era poco abituato ad apprezzare questo genere. Negli anni stiamo notando un progressivo avvicinamento anche da parte dell’audience locale al nostro festival, oltre alla numerosa presenza di stranieri che ci ha caratterizzato sin dall’inizio. Ultimamente abbiamo avuto parecchie richieste di spostare la manifestazione in contesti più grandi, ma almeno per il momento vogliamo continuare a restare in questa zona, ci siamo resi conto che assieme alla cultura portiamo anche un certo incremento economico, dando lavoro alle strutture ricettive, ai ristoranti, ai negozi e questo è importantissimo”.

2) E’ in quest’ottica che avete pensato la programmazione della seconda sessione del festival?

“Sì, abbiamo voluto destagionalizzare la manifestazione, proprio per favorire l’incremento di un flusso turistico diverso, pronto a scoprire le potenzialità del patrimonio culturale, artistico ed architettonico della terra salentina, che non è solo mare, sole e buon cibo, ma molto altro”.

E in questa terra martoriata dal disinteresse politico per via di una sinistra miope che usa a suo piacimento l’ignoranza dei più,  dall’emigrazione dei giovani, dalla bassezza delle sagre più strane, dalla peste ambientale quale la Xylella ormai considerata la peste degli ulivi che sta desertificando il territorio, e mi fermo qui  per non  troppo ferire la mia terra d’origine, ebbene un’eccellenza  quale è  il Festival delle Muse salentine  si pone come  una sorta di faro della vera cultura e delle arti in genere.

Ecco i musicisti. Justin Taylor comincia a studiare clavicembalo a 11 anni e si diploma con lode e menzione d’onore nel 2015. Il suo curriculum è costellato di prestigiosi riconoscimenti: il primo premio all’International Musica Antiqua Harpsichord Competition a Bruges, oltre al premio del pubblico ed a due ulteriori premi speciali, l’ “Alpha Prize” e l’ “European Union Baroque Orchestra Developing Trust Prize”, l’ “Editor’s Choice” conferitogli dalla rivista Gramophone, il “Grand Prix” dall’Académie Charles Cros. Si esibisce come solista e con l’ensemble da lui fondato.

Le Consort riunisce quattro giovani musicisti che condividono sensibilità ed entusiasmo. Creato da Justin Taylor e Théotime Langlois de Swarte, il quartetto esplora repertori variegati ed al tempo stesso complementari. La musica strumentale del 18° secolo rappresenta il fondamento del progetto di questo gruppo, coniugando le sonate per terzetto, che sono la quintessenza della musica da Camera barocca, con la musica classica per pianoforte antico. A giugno del 2017, Le Consort vince il Primo Premio ed il Premio del Pubblico nella Loire Valley International Early Music Competition, la cui giuria era presieduta da William Christie. L’ensemble hagià suonato a Parigi, al MA Festival di Bruges, all’Opera di Digione, al Festival di Sablé, a Monaco ed in Polonia. Inciderà, con l’etichetta Alpha Classics, un disco dedicato al repertorio completo di Sonate per Terzetto di Jean-François Dandrieu. Il gruppo ha anche rivelato un profondo interesse per  la musica vocale. Gli strumentisti lavorano a stretto contatto con il mezzosoprano Eva Zaïcik (eletta “Révélation” nella manifestazione “Victoires de la Musique”, e secondo premio al Concorso Reine Elisabeth in Belgio nel 2018). La loro collaborazione ha prodotto un CD di cantate francesi con l’etichetta Alpha Classics. Quest’estate l’ensemble ha distribuito un nuovo disco con l’intero repertorio delle Sonate per Trio di Jean-François Dandrieu.

Nel 2018 il giovane mezzosoprano Eva Zaïcik ha vinto il premio “Revelation Opera Singers” nelle “Victoires de la Musique Classique”, oltre ai riconoscimenti in due prestigiosi concorsi internazionali: il 2° premio nella Queen Elisabeth Competition, e il 3° premio nel concorso “Voix Nouvelles”. Era già stata eletta “Revelation Opera Singer” nell’ADAMI Young Talent Competition del 2016, anno in cui ha conseguito il Master in Canto con il massimo dei voti al Conservatorio di Parigi, dopo aver studiato con Élène Golgevit. Si è esibita in molti luoghi prestigiosi sia in Francia che all’estero sotto la guida di grandi direttori. Registra esclusivamente per Alpha Classics.

Il 15 protagonista è la Fondazione Internazionale Yehudi Menuhin, diretta per questo concerto da Mario Villuendas, che suona anche il violoncello, con un ospite d’onore speciale, il violinista salentino Alessandro Quarta. La Fondazione è stata creata nel 1991 a Bruxelles da Menuhin, violinista ed umanista, per realizzare il suo sogno di dare voce a chi non ha voce attraverso le arti. E’ un’associazione no-profit che attua e coordina progetti e programmi interculturali.

Il concetto di residenza della Fondazione Yehudi Menuhin nell’ambito del Festival Muse Salentine si traduce nel rivisitare parte del repertorio caro a Menuhin, inserendo elementi di musica tradizionale e mettendo insieme artisti classici e musicisti della tradizione popolare italiana. Il programma comprende compositori particolarmente apprezzati da Menuhin, come Johann Sebastian Bach, Stéphane Grappelli, Django Reindhardt, Astor Piazzolla. Turina, Villalobos, ed anche opere del repertorio tradizionale europeo. Tra i musicistiinvitati (Nana Kawamura e David Wlodarczyk, violinisti, Romain Montfort, alla viola, Antonino Talamo, percussionista, Sebastiano Forte, chitarrista, Davide Bonetti,

 

alla fisarmonica, ed Eugenia Amisano, vocalist) figurano solisti della Brussels Chamber Orchestra e musicisti proposti da MUS-E Italia.

Il 16 settembre è la volta del Busch Trio con l’opera 97 di Ludwig van Beethoven e l’opera 49 di Felix Mendelssohn.

Il Busch Trio è considerato uno dei più importanti terzetti di pianoforte a livello internazionale ed ha ottenuto il consenso entusiasta del pubblico e della critica per la sua ”incredibile verve”. Prende il nome dal leggendario violinista Adolf Busch, ed è composto da tre grandi amici, Omri Epstein il pianista meravigliosamente sensibile del gruppo”, Mathieu van Bellen, ”il cui bagliore argenteo guizza eloquentemente”, e Ori Epstein, con cui ”ti senti nella presa di un caldo abbraccio”. Vincitori di premi in concorsi internazionali, i tre sono accomunati da una profonda passione per la musica da Camera ed ispirati da un violino creato da G.B. Guadagnini nel 1783 a Torino, appartenuto prima a Busch ed ora a Mathieu van Bellen. Dalla sua nascita a Londra, nel 2012, il trio ha sviluppato un programma molto ricco di esibizioni nelle principali sale da concerto e festival d’Europa. Dopo aver firmato un importante contratto discografico con l’etichetta francese AlphaClassics, ha pubblicato nel 2016 il suo CD di debutto sui terzetti di Dvořák, ricevendo il plauso della critica. Questo CD fa parte di un progetto che comprende 4 album sul repertorio completo di musica da Camera di Dvořák per pianoforte e archi, l’ultimo dei  quali è stato pubblicato ad aprile 2019. Il trio ha al suo attivo un tour in Cina e negli Stati uniti. Ha in programma un ritorno al Concertgebouw di Amsterdam, una nuova tournée negli Stati Uniti e l’uscita del cofanetto completo su Dvořák. Il suo prossimo lavoro sarà un CD con l’intero repertorio di Schubert per trio di pianoforte.

La rassegna continua il giorno 17 con la clavicembalista Alexandra Ivanova che interpreta opere di Jacques Duphly, Jean-Philippe Rameau, Anita Mieze e Joseph- Nicolas-Pancrace Royer.

Alexandra Ivanova si esibisce regolarmente in tutta Europa ed in Russia. Il suo vasto repertorio spazia dalla musica del XVII secolo a quella del XXI con vari strumenti come il clavicembalo, il fortepiano, il clavicordo ed il pianoforte. Nata nella regione russa del lago Baikal, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di cinque anni con sua madre, Natalia Ivanova. Nel 2002 si è diplomata nella classe di Alexander Mndoyants presso la Central Musical School del Conservatorio Statale Tchaikowsky di Mosca, e qui ha continuato a perfezionarsi in pianoforte, strumenti storici a tastiera, musica da Camera e basso continuo, sotto la guida di Yury Martynov, Viacheslav Poprugin e Olga Martynova. Nel 2007 ha intrapreso, presso lo stesso Conservatorio, la formazione post-laurea con Alexei Lubimov. Nel medesimo anno ha inoltre studiato con Jesper Christensen (clavicembalo, basso continuo, direzione di ensemble e fortepiano) e Rudolf Lutz (improvvisazione) presso la Schola Cantorum Basiliensis a Basilea, in Svizzera. Si è laureata con lode nel 2012 ed ha cominciato a lavorare per la Schola Cantorum come pianista accompagnatore e coach. Prendendo parte a numerose masterclass ed a progetti di concerti, Alexandra ha collaborato, traendone ispirazione, con alcuni dei principali artisti della scena musicale di oggi. Oltre alla sua attiva carriera di concertista, ha anche registrato per alcune radio in Russia, Italia, Svizzera e Germania.

Il giorno 18 l’Hausmusik Ensemble composto da Luigi Bisanti e Lucia Rizzello, flautisti,Giuseppe Spedicati, al  fagotto,  Gabriele  Musio, violoncellista, e  Corrado  de Bernart, clavicembalista e pianista, esegue brani di Johann Joachim Quantz, Federico il Grande, Franz Benda, François Devienne e Gaetano Donizetti.

L’Ensemble Hausmusik è formato da docenti del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. I membri del gruppo svolgono attività concertistica come solisti, in orchestre da Camera nazionali ed internazionali e in ensemble.

Luigi Bisanti, primo flauto e solista in prestigiose orchestre in Italia e all’estero, collabora con musicisti di fama internazionale. Suona anche flauti storici. Vincitore del concorso ministeriale, ha la cattedra di flauto al Conservatorio di Lecce.

Lucia Rizzello è flautista e solista in numerose orchestre sotto la direzione di importanti musicisti in Italia e all’estero. È docente di traversiere presso l’Accademia dell’Università di Lubiana e di flauto al Conservatorio di Lecce.

Giuseppe Spedicati svolge intensa attività come fagottista, collaborando con importanti istituzioni orchestrali. Diplomato anche in Musica Elettronica con lode al “Niccolò Piccinni” di Bari, è il decano del Conservatorio “Tito Schipa”.

Gabriele Musio, vincitore di primi premi in numerosi concorsi di musica da solista e da Camera, studia attualmente musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e frequenta il primo anno di violoncello solista al Conservatorio “Tito Schipa”.

Corrado de Bernart ha studiato al Conservatorio di “Santa Cecilia” a Roma e all’ “Accademia Nazionale di Santa Cecilia”. Svolge attività concertistiche come pianista e clavicembalista e si è esibito in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente, Messico, Sudafrica, e altrove.

Il Festival continua il 19 con il concerto del pianista Alexey Zuev che interpreta opere di Carl Maria von Weber, Igor Stravinsky e John Adams.

Nato a San Pietroburgo nel 1982, Zuev si è esibito per la prima volta in pubblico ad 8 anni nella Cappella di Stato della sua città. Ha studiato pianoforte alla School of Music ed in seguito alla Scuola speciale di Musica del Conservatorio di San Pietroburgo. Ha ottenuto parecchi premi internazionali prestigiosi: è stato vincitore assoluto del Concorso internazionale Prokofiev di San Pietroburgo nel 1999, ha avuto il Premio Educativo nella London International Piano Competition del 2002, quello dell’International Sviatoslav Richter Competition nel 2008 ed il 2° premio nella prestigiosa Geza Anda Piano Competition del 2009.

Nello stesso anno si è laureato alla Mozarteum University di Salisburgo, di cui è stato allievo Alexei Lubimov. Tra i suoi successi più recenti ci sono il debutto con la Philadelphia Orchestra, l’interpretazione del “Mysterium” di Scriabin con la Netherlands Radio Symphony, il concerto d’esordio con la London Philharmonic Orchestra, un’esibizione con l’Orchestra del 18° Secolo e un’acclamata performance con il Musikkollegium Winterthur. Con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo ha eseguito la première in Russia del Concerto per pianoforte di John Adams «Rotoli di secolo». È un appassionato interprete di fortepiano e piano. Attualmente ha una docenza presso l’Università Mozarteum di Salisburgo.

Il 20 settembre, le sorelle francesi Chouchane e Astrig Siranossian, rispettivamente violinista e violoncellista, interpretano opere di Maurice Ravel, Daniel Schnyder, Benjamin Attahir e Thomas Demenga. Astrig suona un violoncello Ruggieri del 1676, generosamente prestatole dalla Boubo Music Foundation di Binningen.

Chouchane Siranossian è uno dei talenti più coinvolgenti della sua generazione ed è molto apprezzata sia per l’interpretazione del repertorio antico che per la musica moderna.

Carlo Franza

 

 

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