La lezione dei Vangeli alla Chiesa di Papa Bergoglio che sfida Salvini e i porti chiusi.
Allora Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli, dicendo: “Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poichè DICONO MA NON FANNO. Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito. Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie e allungano le frange dei loro vestiti. Amano i posti d’onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare rabbi… Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna?” (Matteo 23). E’ questa la perfetta immagine della Chiesa Cattolica di oggi! Di questa Chiesa che è guida cieca di ciechi.
Papa Francesco che attacca il sovranismo definendolo foriero di guerra non è piaciuto a molti e neppure a me che ne sono strenuo difensore. In effetti la sua campagna elettorale contro Matteo Salvini e Company è stata piuttosto esplicita, e dopo l’apertura della crisi, è iniziata a tempo record, a tambur battente ogni giorno. Tra i detrattori del Bergoglio schierato politicamente (a sinistra) c’è stato Marcello Veneziani, che su Twitter ha tuonato: “Bergoglio si candida contro Salvini ed evoca guerra e nazismo per demonizzare il sovranismo. Così offende tanti cattolici che votano per i sovranisti, riduce la chiesa a una ong di sinistra ed erige muri di odio mentre dice di abbatterli”. Anche il filosofo Diego Fusaro ha redarguito il Pontefice: “Si scorda di dire che democrazia è sovranità del popolo nello Stato e implica sovranità dello Stato”. Non ci è sfuggito il gustosissimo pezzo del vaticanista de Il Fatto quotidiano, tal Francesco Antonio Grana; a partire dal titolo: “Crisi di governo, anche il Vaticano segue con interesse. Ma qualcuno confonde il dialogo con il tifo”. E’ particolarmente prezioso quel “con interesse”, che è lì per inserire un concetto espresso poi nell’articolo: “E’ noto che Papa Francesco non ama l’interventismo ecclesiale a gamba tesa nel dibattito politico”. Ma sappiamo con certezza che non è proprio così, e non è vero quel che dice Grana, perchè Papa Bergoglio tutti i giorni dell’anno si impiccia di politica e di politica italiana ed europea. Lui latinoamericano non gli par vero di entrare a gamba tesa nel dibattito politico per combattere Salvini e il sovranismo. Il vaticanista Tosatti su Stilum Curiae riporta l’intervento di Super Ex ridicolizzando Grana: “Grana continua a introdurci nelle “segrete stanze”: Bergoglio non ha alcun interesse per la politica politicante, sta discreto e indifferente alla finestra. Ma altri, invece no. Altri si sono sbracciati o si sbracciano troppo. Tra questi altri, accanto ai cattivoni dell’era pre-Francesco, Grana cita alcuni personaggi. Un po’ come se dicesse: lettore che mi hai seguito sino a qui, adesso ti sbalordisco! Ti confondo con la mia capacità di analisi sopraffina. E chi sono gli interventisti che esagerano, che non hanno lo “sguardo alto e distaccato” del capo? Sentite sentite: sono Mons. Nunzio Galantino, e i gesuiti Antonio Spadaro, Bartolomeo Sorge e Francesco Occhetta”. Ma sappiamo da tempo che questi sono uomini di Bergoglio per eccellenza. Poi proprio qualche giorno fa ecco l’editoriale dell’Avvenire -il giornale dei vescovi- firmato dal direttore Tarquinio tutto dedicato alla riapertura delle rotte e allo sbarco dei clandestini. Papa, Chiesa, vescovi, cardinali e preti tutti felici, a sentire Tarquinio, perchè da oggi in avanti e cioè dalla fuoriuscita di Salvini dal Governo, lo Stato e cioè tutti noi spenderemo ogni giorno non più 21 euro a migrante per finanziare il business dell’accoglienza ma ben 42 due euro. Tutto ciò avviene oggi con questo governo burla, che si prende gioco di tutti noi, in un Paese Italia in cui sempre più persone inseguono il miraggio di un lavoro, spesso malpagato e spesso precario, e in cui curarsi diventa sempre più costoso per tutti. Il Paese Italia è in altomare e la Chiesa e il Papa hanno un interesse nel giochino politico. Pensate che Papa Bergoglio sia stato immune dall’intreccio politico che ha messo in piedi il Governo Conte bis con 5stelle e PD? L’ipocrisia della Chiesa è forte, senza dimenticare che Conte viene dalla scuola del Cardinale Silvestrini, vale a dire il Collegio Villa Nazareth. Poteva Papa Bergoglio non servirsi del Presidente del Consiglio Conte per poter mettere fuori gioco il Senatore Salvini? Ecco la conferma di ciò e cosa scrive su Stilum Curiae il giornalista vaticanista Tosatti il 31 agosto 2019 : “Era una notizia che lì per lì non mi aveva colpito in maniera particolare. Adesso rappresenta una curiosità; tanto più perché, come sappiamo, il Presidente del Consiglio incaricato proviene da Villa Nazareth, è organico all’istituzione; e Villa Nazareth è la scuola di formazione di élite curata e gestita dall’élite della Santa Sede, cioè la diplomazia. Silvestrini – e probabilmente prima di lui Casaroli, e dopo di lui Parolin e Celli faceva di tutto per trovare sbocchi professionali (che potessero essere interessanti per il futuro della “sua” Chiesa) agli allievi. Mi ricordo le raccomandazioni pressanti fatte a direttori di giornali perché trovassero il modo di far entrare vogliosi e fantasiosi dilettanti nelle file dei giornali. Ma questo è un altro discorso. Negli appunti ho trovato il racconto divertito di un mio referente nella Segreteria di Stato bertoniana. Divertito perché con il cinismo tipico di certi prelati si sottolineava l’ingenuità dei laici bene intenzionati… Insomma, sembra che non appena Ettore Gotti Tedeschi fu nominato Presidente dello IOR, il card. Silvestrini si affrettò ad andare a trovarlo. Non era solo una visita di cortesia: gli chiese di continuare a contribuire, come faceva il suo predecessore (Caloia ), al mantenimento di Villa Nazareth, e gli chiese una cifra che si aggirava intorno ai 150mila euro all’anno…”. Ecco la vera storia del Governo Conte bis voluto da Papa Bergoglio e dal suo seguito, un pastrocchio messo in piedi per combattere il sovranismo. Fa al nostro caso il proverbio che dice: “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. Statene certi che Salvini tornerà presto in sella con il consenso della maggioranza degli italiani, mentre per il PD ci sarà il “De Profundis”. Altro che Italia Viva.
Carlo Franza