Pizzi Cannella espone alla Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli ben 150 opere su carta che raccontano la preziosità della sua pittura.
La Cappella Palatina, presso il Maschio Angioino di Napoli, ospita Almanacco Napoli, una rassegna di opere su carta di Pizzi Cannella. Per l’occasione lo spazio espositivo verrà avvolto dalla pittura dell’artista in uno sguardo circolare che dal pavimento sale verso le pareti, respira nelle altezze per tornare a posarsi tra le pagine dei taccuini e dei piccoli fogli acquarellati disposti sui tavoli.
La mostra aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2020 è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, prodotta da Black Tarantella e dall’Archivio Pizzi Cannella. Pizzi Cannella artista e pittore totale, tra i fondatori nei primi anni ’80 della Scuola di San Lorenzo a Roma, sceglie la città di Napoli, con la sua storia e i suoi chiaroscuri barocchi, per scrivere un nuovo racconto ricapitolativo della sua ricerca artistica. Più di 150 opere per una mostra solo di carte, di formati differenti, selezionate lungo quaranta anni di ricerca pittorica, con l’intento di mostrare le digressioni che la pittura stessa si è presa. Dice Pizzi Cannella: “scegli la carta, la tecnica, l’acqua e poi inizi come nelle mosse di apertura degli scacchi fino a che intervengono le varianti e lì diventa affascinante perché con l’opera su carta puoi creare quello scompiglio che per problemi tecnici e di definizione è più difficile realizzare con la pittura. Stare di fronte al quadro è come stare alla presenza di un dio severo. Le carte, che siano disegno o acquarello, ti lasciano invece la possibilità di fare qualunque cosa e sei più libero”. Una mostra solo di carte che gioca con gli equilibri e la ricerca del tratto pittorico più adagiato e poi più veloce; della sfumatura acquosa dei colori, del rosso, dell’azzurro più vividi e poi dei neri più profondi e dolenti; degli oggetti lasciati nel vuoto, dei non finiti, del tentativo di tenere tra le mani il tempo e lo spazio attraverso le architetture e le mappe. Carta cinese, carta indiana, carta paglia, pagine di quaderno, carte e formati differenti che insistono sui temi fondanti la ricerca di Pizzi Cannella per non perdere d’occhio la grandezza e la sostanza della sua pittura. Il corpo dei lavori in mostra parte da piccole carte come Lievi spostamenti del 1983, dai taccuini come I vasi dei pesci dell’isola e attraverso un Girotondo del 1983, un’Ombra cinese del 1987, i Coralli dell’isola del 1999 e una Mappa per andare via del 2009 arriva alle carte più grandi come Cattedrale del 2013. Almanacco Napoli è un racconto di viaggio da leggere lasciandosi portare dalla pittura e accompagnare dai titoli e dalle parole, che a volte riempiono le carte, come per necessità di tenere a mente le strade percorse e ancora da percorrere, capoversi di un medesimo intento.
Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Rocca di Papa (RM).
Dal 1975 frequenta il corso di pittura di Alberto Ziveri presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e contemporaneamente si iscrive al corso di Filosofia all’Università La Sapienza. Tiene la sua prima personale nel 1978, alla Galleria La Stanza di Roma. Nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dando vita insieme a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e Marco Tirelli, alla Scuola di San Lorenzo. Dello stesso anno è la sua prima personale presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini a Roma (galleria con la quale collabora tuttora). Seguono nella stessa stagione (84-85) le personali di New York (Annina Nosei Gallery); quella di Berlino (Folker Skulima Galerie) e nell’anno successivo quella alla Galleria Triebold di Basilea (galleria con la quale lavorerà fino al 2002). Tiene, inoltre, negli anni diverse mostre personali in Gallerie private in Italia e all’estero: Galleria Cannaviello di Milano (1987, 1990, 1991, 1996); Galleria Vidal-Saint Phalle di Parigi (1990, 1993, 1997, 1999, 2004, 2008, 2014); Galleria Bagnai di Siena e Firenze (1991, 1994, 1997, 1999, 2002, 2006, 2010, 2013); Galleria Di Meo di Parigi (1993, 1997, 2006); Otto Gallery di Bologna (1998, 2000, 2004, 2008, 2013); Galleria Volume di Roma (2000); Galleria Lo Scudo di Verona (2003), Galleria Bibo’s Place di Todi (2016) e di Roma; Fondazione Pastificio Cere di Roma (2016); Galleria Mucciaccia di Roma (2012, 2019); Singapore alla Partners & Mucciaccia Gallery (2014) e nel 2018 nella sede londinese della Galleria. Musei e spazi pubblici gli dedicano negli anni mostre personali: Porte d’Oriente, mostra itinerante in sedi museali dell’ex Jugoslavia (1989); Diari di guerra al Museo Civico di Gibellina (1991); Pizzi Cannella nella sede di Santa Maria della Scala di Siena (1997); Carte 1980- 2001 al Museo Archeologico di Aosta (2001); Polittici al Castello Colonna-Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Genazzano (2003); Le Mappe del Mondo presso il Teatro India di Roma (2004); Pizzi Cannella, sept ou huit chambres à l‘Hotel des Arts di Tolone (2004); Cattedrale al MACRO Testaccio di Roma (2006-2007); Chinatown. Invito al viaggio mostra itinerante allestita presso le Pagliere del Complesso di Palazzo Pitti a Firenze (2010), nel 2011 alla Fondazione Mudima di Mi-lano e successivamente presso il Museo d’Arte Moderna di Saint Etienne; Bon à tirer nella sede della Galleria d’Arte moderna di Udine (2011); Pizzi Cannella-Ceramiche presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (2013); Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013 nel Complesso Monumentale, Carcere Borbonico di Avellino (2015); Pizzi Cannella all’Estorick Collection of Modern Art di Londra (2015); Pizzi Cannella-La Habana alla Biblioteca Nazionale Josè Martì de L’Avana (2015); Piero da Todi presso la Sala delle Pietre, Palazzi Comunali di Todi (2016); Salon de Musique and other paintings nelle prestigiose stanze del Palazzo d’Inverno, Ermitage di San Pietroburgo (2017). Prende parte a numerosi eventi ed esposizioni collettive. Sue opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni pubbliche e private, tra le quali: Palazzo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, MACRO di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a Villingen-Schwenningen (Germania), al Museo d’Arte Moderna di Saint Etienne (Francia) e all’Ermitage di San Pietroburgo (Russia).
Carlo Franza