Natura in posa. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea in mostra al Museo di Santa Caterina a Treviso.
Treviso conferma la propria presenza sul palcoscenico della grande arte con un’iniziativa dall’alto valore culturale e di respiro internazionale.
Fino al 31 maggio 2020, il Museo Santa Caterina di Treviso ospita la mostra “NATURA IN POSA. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea”, promossa dalla Città di Treviso e Civita Tre Venezie, in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna. L’originale esposizione documenta come il soggetto dello Still Life, la Natura Morta, si sia sviluppato tra la fine del Cinquecento e lungo tutto il XVII secolo, invitando lo spettatore a guardare sotto una nuova luce uno dei generi più suggestivi della pittura europea. La prestigiosa collezione del Kunsthistorisches Museum di Vienna mette a disposizione, per l’occasione, 50 capolavori – presentati per la prima volta in Italia – di Francesco Bassano, Jan Brueghel, Pieter Claesz, Willem Claesz Heda, Jan Weenix, Gerard Dou, Evaristo Baschenis, Gasparo Lopez dei Fiori, Elisabetta Marchioni. A questi, si aggiungono ulteriori prestiti provenienti da importanti musei e fondazioni venete, come le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Museo d’Arte Medioevale e Moderna di Padova e la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso. La rassegna, curata per la sezione antica da Francesca Del Torre, con Gerlinde Gruber e Sabine Pénot – responsabili del Kunsthistorisches Museum di Vienna rispettivamente per la pittura italiana, fiamminga e olandese – e da Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci di Venezia, per la sezione fotografica, è il primo appuntamento di un ampio progetto di mostre ed eventi, messo a punto dalla Città di Treviso insieme a Civita Tre Venezie, a Intesa Sanpaolo e a importanti partner istituzionali, allo scopo di valorizzare, in Italia e all’estero, lo straordinario patrimonio della Marca trevigiana.
“L’attesa è finita – dichiara Mario Conte, Sindaco della Città di Treviso – e possiamo alzare il sipario su Natura in Posa, prima grande mostra della nostra programmazione culturale con 50 magnifiche opere del Kunsthistorisches Museum di Vienna, un unicum nel panorama europeo se non addirittura mondiale. C’è grande emozione e un filo d’orgoglio per l’inizio di questo cammino che intende portare a Treviso opere dei grandi artisti della fine del Cinquecento con un occhio di riguardo verso l’internazionalità in dialogo con le peculiarità del nostro territorio. È un progetto ambizioso ma che iniziamo con grande entusiasmo”. “Siamo orgogliosi di ospitare a Treviso questa grande mostra – dichiara Lavinia Colonna Preti, Assessore ai Beni Culturali e Turismo della Città di Treviso – così unica ed innovativa sotto tanti punti di vista: se da un lato offre un’occasione irripetibile di vedere da vicino un numero così importante di capolavori fiamminghi del ‘500-‘600, dall’altro per la prima volta in assoluto racconta la forza narrativa degli oggetti, il cosiddetto genere dello Still life, in un excursus storico dal Rinascimento ad oggi attraverso l’accostamento di icone pittoriche assolute, come il “mazzo di fiori in vaso blu” di Brueghel il Vecchio, con le icone della fotografia contemporanea, scoprendole unite da un unico forte tema ispiratore, quello della Vanitas”. “L’eccezionale collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna – ha sottolineato Emanuela Bassetti, Presidente di Civita Tre Venezie e Marsilio Editori – testimonia la qualità e l’internazionalità di questo progetto. Natura in Posa è una mostra originale che ci permette di cogliere l’evoluzione del genere della Natura Morta attraverso l’eleganza e la perfezione delle opere inedite di Francesco Bassano, Jan Anton van der Baren, Jan Brueghel il Vecchio, Evaristo Baschenis, Elisabetta Marchioni, per citarne alcuni. La partecipazione della Casa dei Tre Oci consente d’instaurare un interessante dialogo tra pittura e fotografia, fornendo una chiave di lettura contemporanea grazie agli scatti dei più grandi fotografi”. “Le nature morte rappresentano oggetti, animali e fiori familiari a tutti noi e che, tuttavia, non conoscono decadenza – spiega Francesca Del Torre, Curatrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna e dell’esposizione – Esse ingannano l’osservatore, stimolandone allo stesso tempo la riflessione sulla transitorietà della vita. In questo risiede il loro fascino che crediamo eserciti ancora oggi una forte attrazione sul pubblico.” “Lo still life – dichiara Denis Curti, Curatore della sezione fotografica della rassegna – è un genere fotografico che continua a registrare un crescente interesse e che, con la tecnologia digitale, è addirittura esploso. La selezione di immagini in mostra è lo specchio di questa passione ed è il riflesso di una modalità fotografica che intende avvicinarsi agli stessi sentimenti delle pratiche pittoriche. “
Natura in posa offre al visitatore un percorso sorprendente, al tempo stesso tematico e cronologico, dove verrà raccontata l’evoluzione del genere dello still life, che ha le sue origini già nell’antichità, ma che conquista l’attenzione dei Bassano, nel Veneto, per poi assurgere al rango di rappresentazione autonoma intorno al ‘600 nei Paesi Bassi dove raggiunge il suo apice, diventando una delle più forti fonti d’ispirazione anche per i grandi artisti contemporanei che reinventano e reinterpretano il tema con personali e talvolta visionarie suggestioni. Straordinarie vanitas, composizioni floreali, raffinate scene di mercato, sontuose tavole imbandite sfilano in mostra accanto a ritratti di interni e delle stagioni o preziosi simboli iconici che ricordano la caducità della vita e dei suoi piaceri, come farfalle, libri, orologi, strumenti musicali. Le opere di artisti quali Francesco Bassano, Lodovico Pozzoserrato, Jan Brueghel il Vecchio, Pieter Claesz, Willem Claesz Heda, Jan Weenix, Gerard Dou, Evaristo Baschenis, Gasparo Lopez dei Fiori, Elisabetta Marchioni – che incantano per fasto, creatività e perfezione di esecuzione – dialogano con le più iconiche fotografie contemporanee. Si passa, così, dalle vanitas capaci di trarre in inganno di David LaChapelle ai crudi e ironici reportage di Martin Parr sul consumo di massa, dai magnifici e sensuali fiori di Robert Mapplethorpe ai Flowers di Nobuyoshi Araki, dalla serie dedicata alle zuppiere di Franco Vimercati all’idea di classicità pittorica di Hans Op De Beeck, al progetto Herbarium di Nino Migliori.
Carlo Franza