Loi di Campi espone nello Studio Legale e Tributario di Via Spadari a Milano che apre all’Arte Contemporanea. E’ la prima mostra di un progetto, a mia cura, che si chiama “Nuova Balconata Milanese”.
Evento singolarissimo, nel quadro di un terziario avanzato che guarda oltre il proprio distretto di lavoro, anzi si fa traino assoluto di un’avanguardia che porta l’arte e la cultura all’interno della quotidianità, in ambito aziendale. Ne ho ricavato una trait-d’union tra uno studio legale e tributario milanese, quale lo Studio Di Bella – nel cuore di Milano- e molti studi americani e newyorkesi. La mostra dal titolo “Oltre le apparenze” dell’artista LOI DI CAMPI rientra in un progetto artistico internazionale denominato “NUOVA BALCONATA MILANESE ”, da me ideato e diretto per lo STUDIO LEGALE E TRIBUTARIO Bongiorni, Di Bella, Grillo, Mazzoleni, attestato internazionalmente, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea. L’esposizione riunisce un certo numero di opere che compongono una vera e propria installazione, capace di campionare il percorso singolare di questo artista italiano. La singolarità della mostra chiarisce bene come da qualche anno l’arte esce dalle cosidette “gallerie” per vive all’interno di spazi polifunzionali. E’ stato l’inizio di una vera e propria era. Loi di Campi è tra gli operatori estetici dell’oggi più attivi a insistere sulla problematica e sulle potenzialità della superficie sensibile dell’opera, ed anche sulla formazione concettuale e fisica della struttura che vive oltre la superficie. Lavorando per capitoli, prima sui moduli emersi e poi su quelli sommersi, l’artista ha sondato tutte le possibilità dell’estroflessione, senza tralasciare la composizione più articolata, o la linea curva prediletta in diagonale, dando per quest’ultima la possibilità di leggervi una ricerca più sontuosa. E con lo spingere fuori i moduli, prediligendo la forma delle gocce, arriva al suo metodo definitivo che consiste nel riempire lo spazio, su cui interviene con il colore che si presenta come dominante (bianco, rosso, nero, blu, ecc.). Abbiamo una sorta di superficie che respira con la conseguente sensazione di movimento e di stasi di questo corpo di colore, che pare voler fuoriuscire dai vincoli del telaio ma al tempo stesso voler restare nell’essere stesso della pittura. E accanto allo stato maggiore milanese dell’estroflessione, da Enrico Castellani ad Agostino Bonalumi, fino a Paolo Scheggi, che hanno pure avuto la precedenza cronologica rispetto al minimalismo statunitense, il nuovo fare di Loi di Campi si attesta fra le personalità più sperimentali del nostro tempo, per i suoi attuali vissuti fervidi di tensioni creative. Ritmo e sequenza sono le forze messe in campo all’interno del telaio, e in questo clima di sviluppi e di rapidissima realizzazione dell’opera-fenomeno, Loi di Campi procede rigorosamente con i suoi moduli verso una geometria naturale (le gocce), verso emissioni della forma in un ritmo spaziale della superficie.
Loi di Campi nasce a Campi Salentina nel 1948. Dopo una breve esperienza come docente nelle scuole medie e superiori, negli anni 80 fonda assieme alla moglie una ditta di ceramiche artistiche, con il marchio DE.AR. Inizia cosi’ una feconda esperienza espositiva internazionale, partecipando alle più importanti fiere del settore ceramiche d’arte per più di 20 anni. Parallelamente affianca all’esperienza del manufatto d’arte la pittura, sempre nella costante e rigorosa espressività di ricerca. Così la pittura di Loi di Campi è densa di vitalità cromatica, secondo un procedere compositivo astratto. Dalla fine del 2012 ad oggi si concentra sul bianco, e le superfici diventano campo per architetture futuribili. Nascono strutture bianche a più dimensioni, vere e proprie scenografie plastiche. Città che vanno oltre la dimensione immaginativa per un sogno nell’etere ufologico. Nella costante contaminazione linguistica dell’arte multimediale, Loi di Campi non trascura la ricerca, esercita la sperimentazione con l’aiuto dell’elemento interdisciplinare del computer design. Realizza opere con accavallamenti e accostamenti di superfici colorate precedentemente riprese ed elaborate. Nasce cosi’ un ulteriore “gioco” poetico di metamorfosi. Da non trascurare l’altra estetica che Loi di Campi esercita professionalmente: la musica. Si può certamente affermare che la pittura non può fare a meno della musica. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città. Nel 2015 è chiamato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Novelle architetture” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze e una seconda dal titolo “Aisberg. Moduli e geografie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto” Strade d’Europa”. Nel 2016 con una giuria presieduta dallo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza vince a Firenze il Premium International Florence Seven Stars, e nel 2018 lo stesso storico lo invita a tenere una personale dal titolo “Oltre la superficie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”; poi nel 2019 ancora una personale al Plus Florence di Firenze dal titolo “Elogio della superficie” e infine partecipa all’installazione “La Luna di Leopardi” al Plus Florence di Firenze per i 200 anni de L’Infinito di Leopardi.
Carlo Franza