Brafa Art 2020 ha un nuovo record. A Bruxelles la super fiera dell’arte belga vola con cifre incredibili.
BRAFA Art Fair 2020 si è chiusa ieri con un nuovo record di visitatori: 68.000 gli appassionati d’arte che hanno affollato il Tour&Taxis di Bruxelles tra Domenica 26 Gennaio e Domenica 2 Febbraio 2020. Ottimo anche il livello complessivo delle vendite, in crescita fin dalle prime ore di apertura. Tra gli elementi che spiegano questi risultati, certamente l’alta qualità dell’offerta (chiave della strategia degli organizzatori), ma anche una politica di prezzi legata alla realtà del mercato. La Fiera ha visto la presenza di 133 gallerie d’arte internazionali provenienti da 16 diverse nazioni. Un team di 100 esperti ne ha garantito l’autenticità e la qualità delle opere in mostra: oltre 10 mila oggetti tra dipinti e disegni, sculture, fotografie, libri, gioielli e altri manifatti di pregio. “BRAFA è un luogo di conoscenza straordinario:” precisa il Presidente Harold t’Kint de Roodenbeke “in un solo colpo d’occhio è possibile viaggiare attraverso il tempo e lo spazio per oltre quattro millenni di storia dell’arte e approdare alla nostra contemporaneità. In questa edizione, abbiamo scelto di elevare ad ospite d’onore il muro di Berlino come simbolo di unità mondiale attraverso l’arte e i suoi famosi graffiti. Il nostro compito, infatti, è sempre quello di proporre solo eccellenze culturali, per rispondere ai piccoli e grandi amanti di ogni oggetto da collezione”.
Ospite d’onore il duo Gilbert&George con 5 grandi opere appositamente selezionate dagli artisti. Tra gli altri highlight della manifestazione un busto in gesso di Frida Kahlo e il dipinto “Le Balcon” di Paul Delvaux, in mostra per la prima volta dopo 30 anni. Passeggiando negli oltre 15 mila m² di esposizione è stato possibile ammirare opere che toccavano tutto il percorso della storia dell’arte, dall’Età del Bronzo alla produzione contemporanea: capolavori di archeologia, dipinti, sculture ma anche gioielli, fumetti e rarità africane come la selezione di antichi pettini scolpiti della Repubblica Democratica del Congo proposta dalla Didier Claes Gallery. Accanto ai pezzi unici che hanno toccato prezzi d’eccezione, come ad esempio disegni preparatori del nuovo progetto di “impacchettamento” dell’Arco di Trionfo di Christo, che oscillavano tra 600.000 e 1 milione di Euro e le opere di James Ensor (con prezzi tra i 50.000 e i 700.000 Euro) i collezionisti hanno potuto trovare al BRAFA anche opere da 2.500 a 25.000 Euro. Soddisfatti anche gli espositori italiani che tornano a casa contenti sia dell’organizzazione che del livello qualitativo del pubblico, unanimi nel dichiararlo “colto, appassionato e preparato”; ecco il quadro di una buona rappresentanza italiana : Paolo Antonacci (Roma – Pittura europea 18°-19° sec.); W. Apolloni (Roma – Antichità 17°-19° sec.); Brun Fine Art (Milano/Londra – Arte Italiana 18° sec.); Chiale Fine Art (Racconigi/Bruxelles – Arte Italiana 18° sec.); Cortesi Gallery (Milano/Londra – Arte Contemporanea); Sandro Morelli (Firenze – Alta Epoca); Nardi (Venezia – Gioielleria); Robertaebasta (Milano/Londra – Art Deco e Design 20° sec. ); Dalton Somaré (Milano – Arte Africana e Indo-Buddista); Threatrum Mundi (Arezzo – Wunderkammer 20° sec.). Oltre le aspettative, infine, anche l’asta di beneficenza dei cinque segmenti del muro di Berlino, che ha raccolto 326.000 Euro.
“Non pensavamo di superare i 120/130.000 Euro” dichiara Harold t’Kint de Roodenbeke presidente della manifestazione “Le offerte sono state molto più importanti e sono arrivate non solo dal Belgio, ma anche dalla Germania, dal Lussemburgo, dai Paesi Bassi e perfino da un’università degli Stati Uniti!”
La cifra raccolta sarà suddivisa tra cinque beneficiari attivi nel campo della ricerca sul cancro, dell’integrazione dei disabili e del patrimonio culturale. Le vendite sono iniziate nelle prime ore dopo l’apertura: – Samuel Vanhoegaerden (Knokke) ha venduto parecchie opere di James Ensor con prezzi che vanno dai 50 ai 700.000 Euro.
– L’arte tribale rimane uno dei punti di forza di Brafa. Adrian Schlag (Parigi) ha già venduto uno dei suoi capolavori, una maschera di Mbete Costa d’Avorio al prezzo di 150.000 euro. Il nuovo partecipante Dalton Somaré (Milano) ha venduto un importante reliquiario bifronte di Kota del XIX secolo del Gabon per un’altra cifra a 6 cifre. Per quanto riguarda le vendite in fasce di prezzo più accessibili, la mostra Wild Spirits di Charles-Wesley Hourdé (Parigi), incentrata sulle maschere di animali dell’Africa occidentale, ha riscosso un immediato successo con numerose vendite a prezzi che vanno dai 4.000 ai 25.000 euro. Anche la mostra tematica di Serge Schoffel (Bruxelles) ha lasciato il segno, con il 75% degli oltre 40 oggetti sacri aborigeni di churinga mostrati, che hanno trovato rapidamente acquirenti a prezzi simili. – La collezione dei disegni di Christo presentata da Guy Pieter (Knokke) dedicati al prossimo “impacchettamento” dell’Arco di Trionfo a Settembre 2020, ha confermato il grande interesse dei collezionisti con vendite tra 600.000 e 1 milione di Euro. – Alexis Pentcheff (Marsiglia), che presenta un’incredibile selezione di dipinti post-impressionisti e una rara collezione di opere dei membri del gruppo Nabis (a prezzi che arrivano talvolta a diverse centinaia di migliaia di euro), ha venduto il primo giorno un raro olio su tavola di Pierre Bonnard del 1894 (Jeune femme endormie), oltre a diverse opere su carta di Edouard Vuillard della famosa musa Misia Sert. – Un insolito ritratto di Victor Brauner è stato venduto dalla Galerie Fleury (Parigi) per una cifra che si avvicina ai 300.000 euro. – Per l’arte asiatica Christian Deydier (Parigi) ha venduto diverse statuette in terracotta risalenti al periodo Tang-Hang con prezzi esposti che sono saliti a 120.000 euro; e Christophe Hiocco (Parigi) ha venduto una serie di pezzi molto originali provenienti dall’India. – Xavier Eeckhout (Parigi), specialista in bronzi, ha venduto tra le altre una scultura di Albéric Collin “La harde”, per circa 100.000 Euro.- La Galerie Desmet (Bruxelles) ha annunciato la vendita di una scultura in legno raffigurante la crocifissione di Sant’Andrea (Germania meridionale, inizio del XVIII secolo); un busto in marmo romano (II secolo d.C., per circa 100.000 Euro); e tre ceramiche italiane del XVII secolo (per un prezzo compreso tra 35.000 e 65.000 Euro). – Floris van Wanroji (Dommelen) ha dato il meglio di sé a Brafa con la vendita di sette pezzi a clienti nuovi e già esistenti, tra cui il suo pezzo principale, il più antico presentato nel suo stand, intitolato L’Adoration des Bergers, un olio su tavola del Maestro del Trittico Morrison (Paesi Bassi meridionali, 1505 circa). Questo pannello costituiva la parte centrale di un trittico di cui è l’unica parte sopravvissuta.
La prossima edizione di BRAFA Art Fair è in programma dal 24 al 31 Gennaio 2021.
Carlo Franza