La Villa di Inkognitogaten sede dell’Ambasciata d’Italia a Oslo/ Norvegia. Uno splendido volume dell’Ambasciatore Gaetano Cortese ne valorizza la storia e il patrimonio architettonico e artistico.
Ecco ancora l’illustrissimo Ambasciatore Gaetano Cortese alle prese con un nuovo volume che questa volta fa luce sull’ Ambasciata d’Italia a Oslo, nel contesto delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unita’ d’Italia, dal titolo “La Villa di Inkognitogaten” (Servizi Tipografici Carlo Colombo, Roma, 2013 pp. 340). Non posso non ricordarlo perché fa parte di un capitolo più ampio di volumi che fanno anche la Storia d’Italia. L’illustre diplomatico e’ senza dubbio un antesignano nella valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle nostre rappresentanze diplomatiche all’estero, volumi prestigiosi tutti pubblicati dalle Edizioni della Tipografia Carlo Colombo di Roma.Vi era già stato un suo primo volume “L’ Ambasciata d’Italia a Bruxelles”, pubblicato durante la sua missione diplomatica a Bruxelles quale Capo Missione dal 1999 al 2003. A questo volume sono seguiti, durante il suo periodo di permanenza nei Paesi Bassi dal 2006 al 2009, quale Ambasciatore d’Italia, due libri sulla rappresentanza diplomatica e residenza: “ L’Ambasciata d’Italia a L’Aja” e “ Il Palazzo di Sophialaan nel centocinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia ed i Paesi Bassi”. Infine La sua opera piu’ recente è “Il Palazzo sul Potomac – L‘Ambasciata d’Italia a Washington”, in versione italiana ed inglese, nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e gli Stati Uniti.
Ecco il volume “La Villa di Inkognitogaten” che segue la scia delle sue precedenti pubblicazioni, con la storia delle proprietà demaniali dello Stato italiano in Norvegia. Il libro si apre con un messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale sottolinea che “le diversità e la relativa lontananza geografica tra i nostri due Paesi hanno rappresentato motivi non di incomprensione, ma al contrario di viva curiosità, simpatia e reciproca ammirazione. Fa piacere ricordare in particolare, accanto alle gesta degli esploratori e viaggiatori italiani che furono affascinati dalle sfide del grande Nord, le suggestioni che la vicenda risorgimentale italiana suscitò nell’Ottocento nei patrioti norvegesi che anelavano alla piena indipendenza nazionale”. Il volume è ricco di fotografie non solo dell’edificio, ma anche degli straordinari ritratti, degli antichi dipinti e delle opere d’arte di gran pregio che si trovano nella Residenza e nei principali palazzi della Capitale norvegese. Il capitolo dedicato ai Protagonisti ed Interpreti delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi offre un’esaustiva analisi degli ultimi 150 anni di storia diplomatica italo-norvegese, attraverso i contatti a livello di Capi di Stato, di Governo, di Ministri degli Affari Esteri e di Segretari Generali. Di particolare pregio e interesse storico sono le immagini delle visite di stato dei Presidenti della Repubblica in Norvegia e quelle dei Reali di Norvegia in Italia, a testimonianza del valore delle relazioni tra i due Paesi. Seguono l’indirizzo di saluto dell’Ambasciatore di Norvegia a Roma e l’introduzione dell’Ambasciatore d’Italia a Oslo. La pubblicazione in versione italiana e norvegese, è editata, come tutte le sue precedenti pubblicazioni in materia, dai Servizi Tipografici Carlo Colombo di Roma.
Ora ecco alcuni cenni storici sulla zona in cui è situata l’Ambasciata e sugli edifici della Cancelleria e Residenza. La “løkke” Inkognito. Inkognito, conosciuta fin dalla fine del 1600, era una delle numerose “løkker” esistenti ad Oslo, ossia uno spazio verde recintato, nel centro abitato o nelle sue immediate vicinanze, ove la gente poteva passeggiare, incontrarsi, far giocare i bambini, organizzare feste e riunioni. Le løkker erano originariamente pubbliche ed accessibili a tutti, ma le famiglie più facoltose riuscirono ben presto ad aggiudicarsene l’acquisto e conseguentemente il diritto di proprietà. Alcune zone di Oslo conservano, nel loro nome attuale, il ricordo della løkke originaria (Grunerløkka, Tullinløkka, Ruseløkka, Rodeløkka). La løkke Inkognito divenne proprietà privata già nel 1697 e la prima villa in essa costruita (oggi al numero 49 della Parkveien) fu realizzata intorno al 1700. A partire dal 1820 parte della proprietà dovette essere ceduta in relazione alla decisione di costruire il Palazzo Reale (iniziato nel 1824 e completato nel 1848) sulla collinetta di Bellevue nelle immediate vicinanze della løkke Inkognito. Il lungo viale che portava alla villa partiva dalla zona oggi denominata Aker Brygge e una piccola parte del viale è conservata e riconoscibile nell’area del parco intorno al Palazzo reale chiamata il parco della regina (Dronningsparken). La villa fu chiamata Inkognito ed era di proprietà di Bernt Anker, uno dei più ricchi e influenti uomini del tempo Il nome Inkognito deriva probabilmente dal fatto che la villa era situata in una zona allora lontana dal centro della città e quindi “nascosta”.
La via Inkognitogaten. Inkognitogaten è oggi una via di Oslo situata in una zona immediatamente dietro il Palazzo Reale nel quartiere di Frogner. La via inizia all’incrocio con la Uranienborgveien e scorre parallelamente al parco del Palazzo Reale scendendo verso sud e finendo all’incrocio con la Henrik Ibsens gate (già Drammensveien). Inkognitogaten ebbe il suo nome nel 1866 dalla løkke Incognito. Quando fu realizzato il Palazzo Reale, a partire dal 1840, si decise di costruire una serie di ville nelle vicinanze del Palazzo che costituirono l’inizio di quello che in seguito fu chiamato Vestkant (Zona ovest). Molte delle ville in Inkognitogata furone realizzate negli anni 1860-70 e gran parte esistono tuttora, ben mantenute e incluse nella “lista gialla” del Comune di Oslo sugli edifici protetti, a differenza di quanto avvenuto in altre strade adiacenti, come la Oscarsgate, dove, a causa dela crescita demografica e la necessità di creare numerose nuove abitazioni, molte ville furono demolite e sostituite da edifici con appartamenti. Numerose ville furono ideate e costruite dalla famiglia dei mastri costruttori Lenschow, che realizzarono molte opere nel quartiere denominato Bag Slottet (“dietro il Palazzo Reale”) negli anni 1860-1870. Nato nel 1807 nel Mecklenburg, Asmus Lenschow si trasferì a Kristiania e divenne uno dei più noti e attivi costruttori della città a partire dal 1830. Tra le sue opere, vi sono, un gran numero di ville in Homansbyen, la fabbrica di birra Frydenlund a Olo (1859) e la fabbrica di birra Schou a Trondheim (1872). Le ville a Homansbyen, di cui degna di particolare nota è la villa neo-gotica sita in Inkognitogaten 1, furono disegnate dallo stesso Lenschow o dall’architetto Georg Bull e realizzate da Lenschow o a spese proprie o su commissione. Asmus Lenschow morì nel 1883, ma i suoi tre figli, anch’essi architetti, continuarono l’opera del padre. Inkognitogaten ha oggi oltre 30 numeri civici (1-35, 2-34) e ospita diverse Rappresentanze diplomatiche, tra cui le ambasciate della Corea del sud, dell’Italia e della Svezia. In Inkognitogata sono anche situate la villa di rappresentanza del Governo norvegese, nota come Villa Parafina, e la Residenza del Primo Ministro, a seguito della decisione del Parlamento, nel marzo 2004, di realizzare un complesso governativo che comprendesse le tre proprietà site a Parkveien 45, Riddevoldsgate 2 ed Inkognitogaten 18. La Cancelleria – Inkognitogaten 7. Inkognitogaten 7 fu registrata nel 1868 e costruita da Asmus Lenschow a spese proprie. Originariamente la casa aveva due appartamenti, uno ad ogni piano. La villa fu abitata a partira dal 1870-80. Nel 1875 in Inkognitogata 7 abitavano il Direttore di Banca Bertram Dybwad con famiglia e il commerciante Johan Løken e famiglia. Løken ha continuato ad abitare nella casa per molti anni, e vi abitava ancora nel 1900, con il Colonnello Nicolai Magnus Widerberg e famiglia come affittuari. Negli anni 1910-1914 furono apportate diverse modifiche. Furono realizzate, tra l’altro, la porta carraia, una dependance e l’autorimessa con un progetto dell’architetto Holger Sinding-Larsen e un altra dependance secondo disegni di Arnstein Arneberg. Queste modifiche furono eseguite per il direttore di piantagioni di zucchero e console Hans Peter Faye. Nel 1914-1918 in Inkognitogata 7 abita il ciambellano di corte Haakon Mathisen e nel 1929 il commerciante, e primo console generale della Repubblica Ceca, Ingwald Nielsen e famiglia. La vedova Nielsen, Rachel, morì nel 1962 e la proprietà viene ereditata dall’unico figlio Odd Nielsen. Lo Stato italiano affitta la villa a metà degli anni 60 e l’acquista il 30 dicembre 1983. La Residenza – Inkognitogaten 5. Analogamente a Inkognitogaten 7, anche Inkognitogaten 5 fu costruita nel 1868 da Asmus Lenschow e abitata dal 1891-92.
Architettonicamente, Inkognitogaten 5 è una splendida villa in stile Tudor (romantico gotico) con una caratteristica torre d’angolo a sinistra. Nel 1874 fu chiesta l’autorizzazione al Comune per la costruzione di una stalla su disegni di Anders Henrik Lenschow, figlio di Asmus Lenschow. Anche Inkognitogaten 5 aveva originariamente due appartamenti, uno in ogni piano, chiaramente deducibile dall’ingresso e dalla scala principale. Nel 1891-92 fino al 1916-17 nella villa abitava Petra Andresen (nata Petra Juell il 2.10.1829, morta il 25.09.1917), vedova di Johan Henrik Andresen, proprietario della Tidemands Tobakk Fabrik ed erede di una delle più facoltose famiglie norvegesi. Nel 1918 in Inkognitogaten 5 abitava il banchiere Christie Heiberg (che realizza un sistema di riscaldamento centralizzato e costruisce un piccolo annesso con WC). Lo Stato italiano acquista la villa dal banchiere Heiberg il 30 marzo 1920. Nel 1925 risulta che l’Ambasciata d’Italia costruisce un garage ed amplia la villa nella parte posteriore con una nuova area che viene adibita ad abitazione. Nel 1927 vi è registrata la seguente Legazione Italiana: Compans di Brichanteu C., “gesandt” – Roncalli di Montorio Guido, conte – Quentin F, addetto navale – Fier Giulio, addetto areonautica – Conti G.A. cancelliere. Così ha scritto nel suo testo in volume Antonio Bandini già Ambasciatore d’Italia a Oslo: “ Non un palazzo sontuoso ed aristocratico come le consorelle di Stoccolma o Copenaghen – capitali delle potenze che a turno hanno dominato la Norvegia – ma una solida, razionale (“no-nonsense” direbbero gli Americani) dimora dell’alta borghesia commerciale del XIX secolo. Elegante e comoda ma misurata nell’aspetto come nelle dimensioni, rappresenta perfettamente quell’opulenza discreta, quel non voler apparire, quel culto della “likhet” (che sta per eguaglianza sociale ma anche per somiglianza d’aspetto) che così fortemente caratterizza la cultura norvegese. Le testimonianze artistiche italiane e norvegesi raccolte al suo interno vogliono interpretare la comunanza culturale che sottende la lunga tradizione di amicizia ed ammirazione fra Italia e Norvegia. E nell’accingersi alla cura del libro e dei testi, l’Ambasciatore Gaetano Cortese ha scritto: “Da tempo avevo in animo di potere dedicare una pubblicazione alla nostra rappresentanza diplomatica in Norvegia, per potere manifestare tutto il mio profondo attaccamento ad una terra di nobili tradizioni, storia e libertà democratiche. Le spiegazioni di tale stato d’animo sono molto semplici: un riconoscimento e un atto di gratitudine alla mia deliziosa moglie Sidsel, nata a Oslo, ove ha trascorso tutta la sua infanzia ed adolescenza, ha partecipato, con grande amore ed entusiasmo, sin dall’inizio della carriera, a tutte le numerose missioni diplomatiche all’estero, coniugando felicemente le sue due patrie, di origine ed adozione. Questa duplice sintesi felice si è anche riversata su di me facendomi scoprire, apprezzare e soprattutto amare questo Paese “la Norvegia”, lontano geograficamente dall’Italia ma molto vicino a noi in tutta una serie di valori e principi sempre condivisi”. Un volume prezioso da tenere immancabilmente in biblioteca.
Carlo Franza