Impeachment a Conte per la limitazione delle libertà personali all’intera nazione. Denunciato per alto tradimento della Costituzione. Il Premier fuori dalla legge a processo per aver chiuso gli italiani con i decreti.
Scattano anche le denunce contro Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio. A processo per aver intubato gli italiani con i decreti a detta di Luigi Amicone. Nel dettaglio il premier è stato denunciato per alto tradimento della Costituzione. Questa la motivazione con cui Cesare Peluso avvocato di Napoli, ha depositato, lo scorso 22 aprile 2020 tramite raccomandata al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma, una querela nei confronti del Presidente del Consiglio. “Il punto principale – spiega il legale ad Affaritaliani.it – riguarda quanto ha sottolineato il giudice Sabino Cassese illustre costituzionalista e cioè che quello che sta accadendo con la pandemia da coronavirus non è equiparabile a una guerra. Pertanto non doveva essere applicato l’articolo 78 della Costituzione bensì l’articolo 117. Gli atti e i provvedimenti dovevano quindi essere presentati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e non dal premier Conte, è un professore universitario e non può non saperlo”. Ora si è ai ferri corti con il governo in carica, perché si è oltrepassato ogni limite, gli italiani sono stanchi, stanchi, stanchi di essere vessati e trattati come scolaretti e l’opposizione presto scenderà in piazza per urlare contro la dittatura messa in piedi da un governo non votato dai cittadini;tanto che Marco Gervasoni, storico, docente universitario, e altri, hanno lanciato l’appello ai leader dell’opposizione Giorgia Meloni e Matteo Salvini affinchè chiamino presto la piazza contro le decisioni di questo Governo.
Il Dpcm che inaugura la fase 2 dell’emergenza Coronavirus a partire dal 4 maggio liberalizza le visite ai “congiunti”. E’ un atto legittimo? “Limitare le libertà con un Dpcm, è un atto, in tutto, incostituzionale”. “Inoltre la limitazione ai “congiunti” è “discriminatoria ed illegittima”, perchè “nasconde una concezione del familismo assurda e fuori della realtà sociale attuale”. A parlare con l’Adnkronos è l’ex presidente della Corte costituzionale Antonio Baldassarre, che afferma: “Specchio della arbitrarietà generale e del pensiero autoritario del presidente del Consiglio sono espressioni apparentemente marginali, ma ieri da lui frequentemente usate, come “noi consentiamo”, “noi permettiamo”, “noi concediamo””. Il termine “congiunti” indicato nel Dpcm, “che può essere usato come sinonimo di parenti ma mai affini, – spiega il costituzionalista – esclude certamente gli amici attraverso un pregiudizio familistico. E privilegia in modo incostituzionale, perché discriminatorio, chi è legato da un rapporto affettivo diverso dalla classica famiglia”. “Ma – chiosa l’ex presidente della Consulta – ci si ricorda della famiglia solo in questo caso? E le coppie di fatto, che convivono senza legame nè di parentela nè di affinità: che fanno, non si possono incontrare perchè non rientrano nella categoria?”. Prevale “il pregiudizio familistico di cui parlano gli studiosi stranieri quando si discute dell’Italia”.
“Oltretutto – prosegue – nella nostra Costituzione c’è un dovere di solidarietà: le associazioni a difesa degli interessi solidali chiedano dunque di cambiare il Decreto e che sia consentita l’uscita a tutti, per considerevoli motivi di solidarietà sociale”. “Cassese lo ha denunciato nel silenzio degli altri costituzionalisti – ricorda l’ex presidente della Consulta – Ci si sta approfittando di una situazione grave con disposizioni costituzionalmente assolutamente illegittime”. Ha scritto Luigi Amicone su Tempi : “ci vogliono proprio intubare del tutto…non si è mai visto in un paese democratico un presidente del Consiglio che – per di più in condizioni di “guerra” – convocasse una conferenza stampa per attaccare i connazionali che stanno all’opposizione – Salvini e Meloni ndr- , che non si è mai visto un premier (eccetto, caso vuole, l’ultimo Gentiloni poi finito a fare il commissario europeo all’Economia) che come ha fatto il very happy Giuseppi Conte continua a tenere per sé, dopo averla tenuta nel governo precedente e politicamente opposto, anche la delicatissima delega ai “servizi di sicurezza”. Grave, gravissimo.
“Non c’è dubbio – afferma Baldassarre -. C’è una concezione autoritaria dietro al “noi consentiamo” di Conte. Deriva dal fatto che il Dpcm è un atto amministrativo individuale. Prevede limiti alle libertà costituzionali che non hanno base in un atto legislativo. Dunque se il premier disciplina tutto attraverso il Dpcm è chiaro che dica: ‘io, noi’. E’ lui che concede, dall’alto della sua autorità, quello che deve esser fatto. Esattamente l’opposto di quello che prevede la Costituzione dei diritti del cittadino, dell’uomo, della persona umana”. Gaetano Azzariti professore ordinario di Diritto costituzionale dell’Università La Sapienza, interpellato dal Fattoquotidiano.it spiega perché le misure rese dal governo sono accettabili e devono essere limitate nel tempo e perché si debba trovare il modo di far votare comunque deputati e senatori: “Parlamento chiuso inaccettabile”.
Si allunga la schiera dei costituzionalisti che giudicano i dpcm di Conte assolutamente al di fuori del dettato costituzionale, ma il Presidente Mattarella sopporta, i magistrati fanno finta di nulla, mentre si scagliarono violentemente contro i decreti sicurezza. Evidentemente per Conte limitare i diritti degli italiani è giusto e corretto, ma se si limitano quelli dei migranti si va sotto processo. Cassese lo ha denunciato nel silenzio degli altri costituzionalisti – ricorda l’ex presidente della Consulta – Ci si sta approfittando di una situazione grave. C’è che vede solo in Salvini e Meloni, i cosiddetti sovranisti, un pericolo per la democrazia e una possibile deriva verso l’autoritarismo. Ma nei fatti questo professore sconosciuto, venuto fuori da Volturara Appula, emerso dal nulla al momento della formazione del governo gialloverde e rimasto in sella, come se niente fosse, anche alla guida di un governo di tendenze completamente opposte, sta dimostrandosi molto più pericoloso in prospettiva, dei cosiddetti sovranisti. Molti accusavano Salvini di volere i pieni poteri quando parlava al Papeete, ebbene Conte invece di annunciarlo da una discoteca se li è presi governando sulla base di pareri di esperti scelti da lui e a furia di dpcm emessi senza alcun controllo, visto che il Parlamento è stato completamente escluso e il Capo dello Stato continua nelle sue meditazioni e riflessioni, chiuso nel Palazzo del Quirinale, senza intervenire sulle disposizioni costituzionalmente illegittime.
Dall’ illustre storico Franco Cardini arrivano pesanti critiche sull’operato del governo e non solo. “Viviamo una pandemia molto grave – spiega in riferimento all’emergenza coronavirus -. Con caratteristiche nuove che la rendono particolarmente pericolosa: la velocità, l’aggressività, la capacità di propagazione. Ma statisticamente parlando la mortalità è relativamente scarsa. E poi i dati non sono attendibili”; per il saggista, interpellato dal Giorno, “c’è una censura implicita dei governi: i numeri bisogna saperli leggere”. Basta infatti guardare a cosa succede in Africa per capire meglio: “fra Coronavirus e malaria combinate – spiega – ci sono stati tre milioni di morti, che fanno impallidire le cifre dell’Occidente”. Ma Cardini non risparmia biasimi neppure ai virologi che da due mesi a questa parte occupano i nostri talk show: “ Diciamo che assistiamo alla passerella mediatica di un nuovo ceto: gli pseudo scienziati su misura. La scienza si piega talvolta alla grande speculazione, al business, agli interessi delle corporation. Le multinazionali, che non sono esattamente organismi di ricerca e di studio, forniscono credenziali di credibilità a esperti che garantiscono verità non oggettive. Tutto nel nome del profitto, anziché del bene comune predicato da Platone”. Per non parlare della politica, questa infatti “è molto debole”. Parlando da storico, “dico che il leader nelle moderne democrazie rappresentative bada in primo luogo al consenso. Cercando di indovinare le decisioni che potranno garantirgli voti”. Per Giuseppe Conte non si prospettano giorni semplici: “La gente presenterà il conto dei sacrifici e delle limitazioni della libertà. È matematico: nessuno può gestire guerra e dopoguerra”. Lo conferma la storia.
Sul coronavirus siamo “ostaggio degli incapaci”. A mettere nero su bianco come stanno le cose è Antonio Socci, che sul suo profilo Twitter, scrive: “I medici sì, ma a Roma non ci hanno capito nulla dall’inizio. Incapacità totale. Non sono neanche in grado di dirci quali sono i dati reali. Così brancolano nel buio come chi volesse spegnere un incendio con gli occhi bendati. Ma il Paese non può rimanere ostaggio degli incapaci”. Una replica, quella della firma di Libero, al giornalista Fabio Dragoni che evidenziava come “il lockdown sia assolutamente ingiustificato se non per privarci della libertà”. A “Non è l’Arena” Annalisa Chirico ci va giù pesante sul discorso tenuto da Giuseppe Conte in occasione della Fase 2 per far fronte al coronavirus. La firma del Foglio senza peli sulla lingua dice quello che pensano tutti gli italiani: “Non ho capito: per il premier Conte la fase 2 è come la 1 ma con una motivazione in più sull’autocertificazione? Stesse ricette per tutta l’Italia a fronte di abissali differenze regionali. Gli italiani hanno il diritto di tornare liberi”. Il premier nella sua conferenza stampa non ha cambiato una virgola rispetto al lockdown che l’Italia intera sta vivendo. Dal 4 maggio infatti i ristoranti e i locali saranno riaperti con la sola possibilità di lavorare d’asporto e domicilio. Guai ancora una volta agli assembramenti, le visite saranno concesse solo ai familiari più stretti. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole.
Oltre ai dubbi sulle origini del coronavirus, c’è un altro sospetto che aleggia: la vera motivazione per cui i russi sono venuti in missione nel Nord Italia. A fare chiarezza, per quanto possibile, è Igor Pellicciari professore di Storia delle Relazioni internazionali all’Università di Urbino e alla Luiss Guido Carli, che su Formiche.net condivide qualche osservazione: “Ci potrebbe essere un secondo probabile filone di intelligence – scrive l’esperto – di estrema importanza geopolitica, poiché potrebbe ridisegnare gli equilibri mondiali a seconda dei dati che facesse emergere e alle conclusioni di ultima istanza cui potrebbe portare”. Pellicciari fa riferimento all’arrivo dei militari russi a Bergamo. Questi, secondo la sua analisi, potrebbero essere arrivati con l’obiettivo di “osservare da vicino la primissima versione del virus cinese sbarcato in Europa con tutte le sue caratteristiche originarie, prima che subisse mutazioni o perdesse forza, per trarne informazioni strutturali che finora sono mancate in parte perché sconosciute, in parte perché nascoste alla sua fonte, in Cina”. Altre cannonate di Flavio Briatore contro il governo e Giuseppe Conte per la gestione dell’emergenza coronavirus e gli aiuti economici messi in campo: “Soltanto chiacchiere – taglia corto mister Billionaire in un’intervista ad America Oggi -. Con le chiacchiere qualsiasi misura va bene. Le aziende non hanno ricevuto niente, le partite iva, in parte, hanno ricevuto quei famosi 600 euro che, quando arriveranno sui conti correnti, le banche li avranno già trattenuti perché le persone si sono già esposte economicamente. Le aziende italiane non hanno più soldi in cassa e faranno fatica a riprendersi e a tornare a lavorare a pieno ritmo”.
Queste le ultimissime su Conte, ma ce ne sarebbero ancora tante, perché l’Italia è in rivolta e non c’ è stata nessuna sospensione della Costituzione, semmai qualcuno che si è accaparrato poteri da dittatore, senza il consenso del Parlamento.
Carlo Franza