Dóra Maurer e l’Arte Concreta. Opere della lunga carriera dell’artista ungherese in mostra alla Tate Modern di Londra.
In un luogo museale come la Tate Modern di Londra la prima mostra, aperta fino al 5 luglio 2020, dedicata al lavoro di Dóra Maurer, una delle figure più originali del secondo dopoguerra europeo. Pittrice, docente, networker e curatrice, Dóra Maurer, nata a Budapest nel 1937, nel corso della sua lunga carriera, tuttora vivace, si è occupata con enfasi e dedizione di fotografia, cinema, graphic design, incisioni e video pubblicitari. Si è sempre considerata una paladina della propria cultura al di fuori del sistema ufficiale ungherese durante il periodo socialista. Negli anni Sessanta e Settanta ha spesso organizzato di nascosto mostre in appartamenti privati e pubblicazioni artistiche su riviste clandestine. La sua produzione pittorica rientra, almeno nella fase centrale della sua carriera, nel Movimento per l’Arte Concreta o MAC, un movimento artistico fondato a Milano nel 1948 con il fine di promuovere l’arte non figurativa ed in particolare un tipo di astrattismo libero da ogni imitazione e riferimento con il mondo esterno, di orientamento prevalentemente geometrico. Negli anni ’70, iniziò a collaborare con alcuni musicisti,oltre a insegnare in laboratori di performance creative, con accensioni geniali e innovative nel panorama artistico europero contemporaneo. Nei dipinti della Maurer ritroviamo elementi sensoriali, colore, spazialità e movimento virtuale combinati secondo una particolare percezione estetica, che oscilla tra elementi di misura, regolarità e casualità, ed anche desiderio di ordine e irregolarità. I suoi video ripropongono costantemente elementi dinamici che suggeriscono allargamenti, decellerazioni, separazioni e ripetizioni d’immagini. Il movimento, lo spostamento, la percezione e la trasformazione rappresentano elementi costanti del suo lavoro. Mai legata ad un unico mezzo espressivo, a una stantia ripetitività, la Maurer rimane un’artista unica, poliedrica, alla costante ricerca di cambiamento, movimento ed evoluzione. La mostra, organizzata dalla Tate Modern di Londra in collaborazione con il Dóra Maurer Exhibition Supporters Circle ed il Ministero degli Affari Esteri e del Commerico ungherese, si presenta con un percorso espositivo che copre un arco temporale di oltre 50 anni della lunga carriera della Maurer ed è composta da 35 reperti che rivelano la diversità della sua produzione. Sono esposti disegni, schizzi, dipinti, video e documenti di grande valore (esposti per la prima volta in UK), provenienti in parte dalla collezione permanente della Tate Modern ma anche da collezioni pubbliche e private europee. Le sezioni in cui è suddivisa la mostra pongono l’accento su differenti temi e tecniche della sua opera e mettono in evidenza l’approccio giocoso, dinamico e creativo che la Maurer individua negli esperimenti ed in tutte le sue creazioni, a prescindere dal mezzo artistico con cui si esprime. La mostra vive il meglio e raggiunge il climax fortemente apicale nell’ultima sala espostiva in cui ritroviamo i dipinti più recenti, i cui i colori sovrapposti creano un senso di forme dinamiche che fluttuano nello spazio.
Carlo Franza