10-19393-800-600-80Dopo Albrecht Dürer le sale restaurate di Palazzo Sturm accolgono un altro tra i giganti dell’incisione mondiale: 97779-4_Mausoleo-Santa-Costanza_Giambattista Piranesi. La mostra, aperta fino al 19 ottobre 2020  a cura di Chiara Casarin, direttore artistico dei Musei Civici di Bassano del Grappa, e Pierluigi Panza propone, per la prima volta nella storia dei musei cittadini, i capolavori grafici di Giambattista Piranesi (1720-1778) patrimonio delle raccolte museali bassanesi. Un corpus che comprende 15 incisioni sciolte e molte altre racchiuse in 11 volumi ai quali si aggiungono le 16 preziose tavole delle Carceri d’invenzione provenienti dalle collezioni dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. La città di Bassano del Grappa ha scelto di omaggiare il grande genio di Piranesi anche in occasione del terzo centenario della sua nascita (4 ottobre 1720).  “Il patrimonio conservato nei nostri Musei Civici non cessa di stupirci” ha dichiarato  Elena Pavan, Sindaco di Bassano del Grappa, “il desiderio di aprire i nostri archivi e di valorizzare le nostre collezioni nascoste ci permette ora, per la prima volta nella storia dei nostri musei, di ammirare i capolavori grafici di Piranesi e di coglierne il genio artistico e la 4-19387-800-600-80straordinaria abilità nella tecnica incisoria”. Il patrimonio grafico dell’artista di origini venete viene esposto nel quarto e quinto piano di Palazzo Sturm, spazi 8_Arco-di-Tito_ (1)destinati alle esposizioni temporanee, inaugurati dopo l’ultima campagna di restauro, con la mostra Albrecht Dürer. La collezione Remondini. L’esposizione, che ha accolto un gran successo di pubblico, ha suggerito di proseguire il filone dedicato all’arte incisoria, esponendo all’interno di teche in acciaio e vetro quelle opere che per motivi conservativi non sono tradizionalmente esposte al pubblico. L’allestimento mantiene le cinquantasei teche progettate dallo studio APML architetti, strutture pensate per preservare al massimo le condizi8-19391-800-600-80oni ottimali di conservazione delle opere sia da un punto di vista microclimatico che luministico. “Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo è la mostra completa delle incisioni 6-19389-800-600-80piranesiane conservate a Bassano” afferma Chiara Casarin, curatore della mostra, “una mostra che risponde alla volontà di esporreal pubblico i tesori conservati nella sala stampe e negli archivi della Biblioteca e che conferma, ancora una volta, quanto l’insegnamento degli antichi sia vivo nell’arte contemporanea”. “La mostra che i Musei Civici di Bassano dedicano al genio di Piranesi” dichiara Pierluigi Panza, curatore della mostra, “testimonia un importante progresso nello studio delle collezioni permanenti della città e consente di sottolineare alcune precisazioni sulle vicende biografiche dell’artista e della sua famiglia”. Disegnatore, incisore, antiquario e architetto, Giambattista Piranesi è considerato il più grande esponente dell’incisione veneta del Settecento. La sua attività ha influenzato non solo architetti ma anche scenografi e pittori oltre che lasciare un forte impatto anche sulla fantasia letteraria. Veneto di nascita ma romano d’adozione, Piranesi si presenta in questa mostra con tutta la sua incredibile potenza grafica. Giunto a Roma appena ventenne, decide di trasferirvisi definitivamente a partire dal 1746, iniziando la produzione delle celebri Vedute di Roma: raccolte di tavole raffiguranti ruderi classici e monumenti antichi, tra cui quelle presenti nelle collezioni di Bassano del Grappa. Architetto di un unico edificio, la chiesa di Santa Maria del Priorato a Roma, Piranesi diede vita nelle sue incisioni ad architetture che stupirono il mondo, magnificamente oniriche ma al contempo potentemente concrete e per questo destinate a colpire la fantasia di molti. Di lui parlarono con2-19385-800-600-80 ammirazione sconfinata durer_Bassano_del_Grappanon solo esperti d’arte e di architettura ma anche poeti e scrittori; tra i molti Marguerite Yourcenar volle dedicargli una biografia dove, a proposito delle Carceri – l’opera forse più famosa di Piranesi – scrive trattarsi di “una delle opere più segrete che ci abbia lasciato in eredità un uomo del XVIII secolo”. Per la prima volta nella loro storia i Musei Civici di Bassano del Grappa espongono al pubblico il corpus completo di incisioni piranesiane presenti nelle collezioni permanenti cittadine. Un corpus completo che comprende le più celebri Vedute di Roma: tavole raffiguranti i monumenti antichi realizzate dall’artista nell’intero arco della sua vita. A queste si aggiungono i quattro tomi delle Antichità Romane3-19386-800-600-80, preziosi volumi che costituiscono il fulcro della visione archeologica di Piranesi. Fondamentali per l’intera opera piranesiana e, allo stesso tempo, punto di partenza per le opere successive di argomento analogo e complementare, queste tavole forniscono un quadro unitario organico della città di Roma attraverso l’individuazione dei monumenti, delle zone e degli spazi, della cinta muraria, della rete degli acquedotti e delle porte urbane. La mostra gode dell’importante collaborazione della Fondazione Giorgio Cini di Venezia per il prestito delle 16 tavole tratte dalla celebre serie delle Carceri d’Invenzione.1-19384-800-600-80 Pubblicata una prima volta nel 1748, l’opera completa viene data alle stampe nel 1761, diffusa con il titolo Carceri d’Invenzione di G. Battista Piranesi archit. vene. Per la loro straordinaria libertà di immaginazione e per la capacità di trasferire nel segno grafico una sensibilità pittorica, le incisioni rivelano l’influenza dei Capricci di Giambattista Tiepolo, incontrato da Piranesi presumibilmente nel 1745, poco prima della sua ripartenza per Roma. Assieme alle Vedute, le Carceri d’Invenzione costituiscono l’opera più famosa della produzione piranesiana e testimoniano la grande abilità nell’uso della tecnica incisoria da parte dell’artista.

In mostra due video approfondiscono il percorso espositivo e narrano il successo di Giambattista Piranesi all’estero, i punti salienti della vita dell’artista a partire dal ritrovamento dell’atto di battesimo. Si tratta di The Lumière Mystérieuse, scritto e diretto da Massimo Becattini e Giovan Battista Piranesi 1720-1778, realizzato in occasione della grande mostra dedicata all’artista nel 1978 dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo si completa con il film che Factum Arte ha realizzato in occasione della mostra “Le arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer”, organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini nel 2010. Il video di animazione, creato da Grégoire Dupond per Factum Arte, ricostruisce tridimensionalmente ogni ambiente delle 16 tavole delle Carceri, dando allo spettatore la sensazione di poter camminare all’interno di questi spazi contraddittori e visionari. Nelle Carceri così come in tutte le sue acqueforti la decadenza di Roma viene esaltata nella sua terribile bellezza con una carica visionaria che ha saputo esercitare un importantissimo riferimento artistico per la cultura contemporanea. In mostra sono esposte anche le lettere tra il conte Remondini di Bassano del Grappa e Francesco Piranesi, figlio di Giovambattista e continuatore dell’attività. Nel catalogo sono inoltre presentati nuovi documenti relativi alla genealogia di Piranesi e ai suoi rapporti con Venezia. Luca Pignatelli è l’artista contemporaneo con il quale i curatori della mostra vogliono testimoniare quanto, ancora una volta, l’insegnamento artistico degli antichi sia vivo nella produzione artistica del presente. Come in Piranesi, anche nei lavori di Pignatelli la storia è assoluta protagonista e diventa di volta in volta quella che lo stesso artista definisce una “rappresentazione stratificata del tempo”. Gli orologi inseriti nella Veduta del Castello dell’Acqua Felice di Pignatelli, oggi, raccontano questa storia e lo fanno mostrandosi in qualità di piccoli oggetti perfetti che hanno scandito il passato e determinato la vita di molti uomini.

Carlo Franza

 

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