105853-Osvaldo_Licini_Amalassunta_Luna_1946_olio_su_tavola_Lendinara_collezione_privataIl 25 luglio 2020 si inaugura la grande mostra La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini, Osvaldo-Licini-Omaggio-a-Cavalcanti-1954-collezione-privatapromossa dalla Regione Marche e organizzata dal Comune di Monte Vidon Corrado in collaborazione con il Centro Studi Osvaldo Licini. L’esposizione, la prima interamente dedicata a questo tema tanto caro all’artista, si terrà nel suo paese natale sino all’8 dicembre 2020. La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini è curata da Daniela Simoni, da tredici anni alla guida del Centro Studi Licini, con la collaborazione di Stefano Bracalente, Nunzio Giustozzi, Mattia Patti, Stefano Papetti e Massimo Raffaeli. E’ ospitata nel Centro Studi e nella Casa Museo di Monte Vidon Corrado, per l’artista luogo della creazione, e indaga il rapporto tra Licini e il paesaggio marchigiano, le vedute francesi e quelle svedesi, le fonti pittoriche e quelle letterarie, il paesaggio descritto nelle lettere e quello disegnato o dipinto, la sua interiorizzazione e le proiezioni cosmiche degli ultimi anni. Costituisce inoltre l’occasione per riflettere sulla cronologia delle opere degli anni Venti e per pubblicare documenti inediti importanti a comprendere il passaggio alla fase del figurativismo fantastico. La regione delle madri raccoglie 90 oli e 30 disegni, di cui 33 del periodo figurativo, 9 dipinti astratti degli anni Trenta e i rimanenti degli anni Quaranta e Cinquanta, provenienti da importanti collezioni pubbliche italiane e straniere.  Un’occasione imperdibile per ammirare i paesaggi nella sua casa, affacciandosi alle finestre e facendosi travolgere dalla sua poetica. Osvaldo Licini e la sua Monte Vidon Corrado. Non solo amore ma una intera vita e un’arte dedicate. Un lascito meraviglioso con opere che hanno invaso il mondo e hanno determinato uno spartiacque tra cielo e terra, facendolo attraversare da stelle, lune, Amalasunte. Una geografia che risplende sempre luminosissima! E’ stato anche Sindaco in un difficile momento come il dopoguerra, prendendosi cura di tutto, come ha sempre fatto. Monte Vidon Corrado, che gli ha dato i natali, è per l’artista il luogo della creazione, quello in cui sceglie di vivere con la moglie, la pittrice svedese Nanny Hellström, conosciuta durante i suoi anni parigini. E La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini indaga proprio il rapporto tra Licini e il paesaggio marchigiano, mettendo in mostra le vedute francesi e quelle svedesi, le fonti pittoriche e quelle letterarie, il paesaggio descritto nelle lettere e quello disegnato o dipinto, la sua interiorizzazione e le proiezioni cosmiche degli ultimi anni. Costituisce inoltre l’occasione per riflettere sulla cronologia delle opere degli anni Venti e per pubblicare documenti inediti importanti a comprendere il passaggio alla fase del figPersonaggio_1945_olio_su_tela_collezione_M._Carpi_Roma_licini_rid-700x585urativismo fantastico. La mostra che raccoglie 90 oli e 30 disegni, di cui 33 del periodo figurativo, 9 dipinti astratti degli anni Trenta e i rimanenti degli anni Quaranta e Cinquanta, proMarina_1921_olio_su_tela_Macerata_Fondazione_Carima_Museo_Palazzo_Ricci_licinivenienti da importanti collezioni pubbliche e da molti collezionisti privati metterà in luce il profondo legame di Licini con la sua terra e la dimensione europea della sua cultura. La curatrice Daniela Simoni così spiega: “La mostra metterà in luce il profondo legame di Licini con la sua terra e la dimensione europea della sua cultura. Molti i capolavori, ma anche le opere poco conosciute, qualcuna mai esposta, raccolti all’interno del denso percorso che si articolerà per nuclei tematici tra il Centro Studi e la Casa Museo. Come sempre accade per le mostre del Centro Studi, anche questa è l’esito di un progetto di ricerca che vede coinvolti studiosi da anni impegnati ad approfondire la conoscenza dell’artista”. I luoghi hanno sempre un particolare significato in relazione all’arte: basti pensare a ciò che rappresenta Giverny per Monet o Aix-en-Provence per Cézanne, o ancora Arles per Van Gogh. E l’arte di Licini si sostanzia della suggestione del suo paesaggio marchigiano, interpretato anche in chiave simbolica cosi come descrive in una lettera del febbraio del 1941 al teosofo e filosofo Franco Ciliberti, fondatore del movimento Valori Primordiali: “Ti scrivo dalle viscere della terra la “regione delle madri” forse, dove sono disceso per conservare incolumi alcuni valori immateriali, non convertibili, certo, che appartengono al dominio dello spirito umano. In questa profondità ancora verde, la landa dell’originario forse, io cercherò di recuperare il segreto primitivo del nostro significato nel cosmo».

“Con fiducia ed entusiasmo abbiamo ripreso il filo di questo grande progetto culturale fortemente voluto dalla Regione Marche”, dichiara Giuseppe Forti, sindaco di Monte Vidon Corrado, aggiungendo: “Credo che l’inaugurazione nel cuore dell’estate rappresenterà davvero l’immagine della ripartenza del nostro territorio dopo questo periodo di impasse planetario. Del resto Licini è stato maestro anche in questo, prendendosi cura del suo paese in qualità di sindaco in un momento difficile come quello del secondo dopoguerra. La cultura dovrà essere uno dei punti di forza della ripresa: auspico che in molti vorranno cogliere l’occasione unica di ammirare i paesaggi di Licini nella sua casa, confrontandoli con le vedute meravigliose che si godono dalle finestre”.

Carlo Franza

 

Tag: , , , , ,