Aviano (Davian in friulano, Pleif nella variante locale) è un comune italiano del Friuli-Venezia Giulia. Qui ha sede l’aeroporto di Aviano (in  inglese  Aviano Air Base o semplicemente Aviano AB) che è un’infrastruttura militare italiana utilizzata dall’USAF, l’aeronautica militare statunitense. Si trova nel comune di Aviano ai piedi delle Prealpi Carniche, circa 15 chilometri a nord di Pordenone. Nella base ha sede il 31st Fighter Wing   dell’aeronautica militare statunitense, a sua volta parte dell’USAFE  (United States Air Forces in Europe). La base, dal 1992 al 1º novembre del 2005, è stato  anche il quartier generale della  Sixteenth Air Force, ora situata alla base aerea di Ramstein  in Germania. Ora  da questo comune italiano, per volontà del Generale Francesco Ippoliti, del Sindaco di Aviano, dell’artista G. Bortoli e di Mattia Carlin Vicepresidente dei Consoli Onorarri in Italia(UCOI),   viene donata una torre-scultura a Staten Island, New York, come segno tangibile dell’amicizia italo-americana, per rafforzare i legami Usa-Italia, e collocata proprio dinanzi alla Casa di Antonio Meucci  ormai da tempo trasformata in Museo della memoria italiana. Staten Island, corrispondente alla Contea di Richmond fondata nel 1683, è un’isola di 265 km² ed è uno dei cinque distretti della città di New York, insieme a Bronx, Queens, Manhattan e Brooklyn. All’evento si è associato l’illustrissimo Ambasciatore Umberto Vattani, già Segretario Generale della Farnesina, con un indirizzo di saluto che riporto: “Signor Sindaco, la ringrazio per l’opportunità offertami di rivolgere un saluto ai tanti amici presenti. Vorrei innanzitutto esprimere la mia ammirazione per il ruolo che il Comune di Aviano svolge da sempre per rafforzare, in tutti i modi, i rapporti tra il nostro Paese e gli Stati Uniti di America. Uno di questi, il più originale, è aver ospitato la grande scultura del maestro Giorgio Bortoli che vuole essere un omaggio a questa amicizia”. Inizia così la lettera che l’ambasciatore Umberto Vattani indirizza al Sindaco di Aviano, Ilario De Marco Zompit. A farsi latore dei saluti del diplomatico è stato Mattia Carlin, Vicepresidente dei Consoli Onorari in Italia (UCOI).
“So bene – scrive Vattani – che l’opera partirà per New York e verrà collocata a Staten Island, nota in tutto il mondo per essere stata l’approdo delle navi che trasportavano in America gli emigranti dall’Europa. Lo scultore veneziano, che conosco da anni e ammiro per la sua impareggiabile capacità di maneggiare materiali che non si piegano facilmente alla volontà e alla forza dell’uomo, si è ispirato al campanile di San Marco crollato nel 1902 e ricostruito pochi anni dopo, com’era e dov’era. A quest’opera ardita, che sembra voler toccare il cielo, si ispirò l’architetto francese Napoleon leBrun quando progettò negli stessi anni, su immagine del campanile, l’edificio allora più alto del mondo, il Metropolitan Life Tower di New York”. “Grazie a lei, Signor Sindaco, si creerà un gemellaggio tra la sua città e Staten Island, meta di migliaia di visitatori italiani e americani, così come lo è Venezia”, sottolinea Vattani. “Giorgio Bortoli che è un artista di grandi visioni, ha intrecciato vetri di Murano e acciaio, arte e architettura, geometria e matematica per replicare linee e rispettare proporzioni; ha inserito, infine, nella scultura frammenti di vetro colorati, preziose reliquie dell’antico campanile. Si moltiplicano nell’opera richiami storici che vanno indietro nel tempo ma si fermano all’inizio del secolo scorso quando era vivissimo il ricordo degli italiani partiti per la terra promessa ed erano ancora presenti, nella loro memoria, le gesta del Generale Giuseppe Garibaldi”. “L’incontro tra l’eroe dei due mondi e Antonio Meucci, il suo ammiratore italoamericano affascinato dalla personalità e dal carattere passionale del suo ospite, – ricorda il diplomatico – era avvenuto qualche decennio prima, nel 1851-1853, proprio a New York. È bello festeggiare tutto questo sapendo che un possente velivolo militare degli Stati Uniti porterà questo felice simbolo di amicizia in America, dove resterà per sempre davanti la casa di Antonio Meucci, trasformata da tempo in un Museo della memoria italiana. Mi consenta, Signor Sindaco, di ringraziare il Maestro Giorgio Bortoli, il Generale Francesco Ippoliti e l’amico Mattia Carlin che mi ha sempre tenuto al corrente di questa così straordinaria iniziativa”.  

Carlo Franza

 

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