Un trionfo senza precedenti  per l’Asta di Arte Moderna e Contemporanea della Casa d’Asta Il Ponte, registrata nei giorni del 15 e 16 dicembre 2020;  è il segnale di un management e di un marketing operativo ad altissimo livello, vincente, prezioso, mirato, ossessivo,   pur nei tempi di un’economia contornata e contagiata dai segni del Covid19. Una festa senza comparazioni, per un fine anno 2020 che solo l’Arte salva.    Un’asta entusiasmante quella di Arte Moderna e Contemporanea, che  ha superato  il 95% di lotti aggiudicati con un totale di € 5,2 milioni di venduto.  Un “botto” senza uguali, per i collezionisti di tutto il mondo, perché questo risultato dell’asta di dicembre 2020  ha fatto divenire il Ponte Casa d’Asta  non solo un affidabile motore di ricerca, che ha movimentato la domanda e l’offerta del mercato dell’arte mondiale, ma la centrale delle scelte, delle informazioni, della leggibilità, delle tendenze, dei calendari, dei database, delle certezze del mercato serio, onesto, capace di scandagliare gusti e interessi  avvalendosi di stima e competenze. Ve lo assicuro, parole da Storico dell’Arte, da  esperto  che da  anni traccio mercati ed eventi, indici e vendite.

E veniamo al cuore dell’evento Asta di dicembre de Il Ponte Casa d’Asta. Forte di una partecipazione davvero globale con oltre 1.000 bidders  in collegamento online e telefonico, la sessione di dicembre dedicata  all’Arte Moderna e Contemporanea ha fatto  volare prezzi e opere in tutto il mondo, con  più di 50 nazionalità in gara; oltre agli Stati Europei, tra cui Taiwan, Hong Kong, Russia, Canada, Brasile, Cina, Israele e Corea del Sud, solo per citarne alcune e il 70% di nuovi utenti.  Se ne volete sapere di più  vi dico subito che il  “Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea”, nobilmente diretto dall’infaticabile Freddy Battino, si conferma non solo  più che mai un caposaldo del mercato e del collezionismo italiano e straniero, grazie ad una sinergia straordinaria tra selezione, ricerca e proposta di opere di elevatissima qualità in catalogo; ma questo Dipartimento, che conosco fin troppo bene, è ormai una colonna insostituibile del mercato e dell’arte nazionale e internazionale. “Quella a cui abbiamo assistito è stata un’asta davvero sbalorditiva e, considerato il periodo,  ha superato di gran lunga qualsiasi aspettativa”. (Freddy Battino, Capo Dipartimento Arte Moderna e Contemporanea). Con un totale di € 5,2 milioni di venduto l’Arte Moderna e Contemporanea,  l’Asta Il Ponte di dicembre 2020 ha  fatto volare i prezzi e le opere in tutto il mondo.

L’atmosfera natalizia era anche visibile , certo,  ma vivaci le scene  che facevano vedere i collezionisti  di tutto il mondo  pronti e  animati dal desiderio e dalla volontà di  aggiudicarsi uno dei selezionatissimi lotti, spingendo poi loro   al rialzo delle palette rosse, e le corse frenetiche dei concorrenti ai telefoni e sulle piattaforme online: tutti fortemente coinvolti nell’intensa vorticosa lotta dei rilanci. Per me che avevo giorni prima visitata la mostra in Palazzo Crivelli in  Via Pontaccio a Milano,  e visto dei capolavori di altissimo livello, è stato doppiamente emozionante registrare tutto ciò e veder così segnato in positivo il lavoro che il Capo Dipartimento Freddy Battino e il suo staff avevano da tempo portato avanti.   Tra le aggiudicazioni di rilievo si posiziona al primo posto Enrico Castellani con “Superficie bianca n. 1″ del 1967 (€ 387.500), seguito da Karel Appel con “Angoisse” del 1960 (€ 287.500) un’opera quest’ultima che, insieme al Sam Francis “Senza titolo (Yellow splashes)” del ‘56 (€ 212.500) e il “Senza titolo” di Cy Twombly (€ 137.500), suggella la portata internazionale delle opere in catalogo.   Un ricco elenco che prosegue con il bellissimo “Passaggio pedonale” di Renato Guttuso del 1957 (€ 225.000), l’opera “Aerei” di Alighiero Boetti del 1983 (€ 212.500) e grandi nomi del Novecento italiano tra cui: “Natura morta con orcio” del 1927 di Carlo Carrà (€ 60.000), Giacomo Balla con “Forze pessimiste e ottimiste” del 1922 (€ 93.750) e Massimo Campigli con “Figure” del 1959 (€ 92.500).

E se l’anno 2020 per l’Arte Contemporanea  volge al termine con un evento da capogiro, penso senza forse e senza ma che il 2021 trascinerà l’arte di tutto il mondo a farsi  apripista del mercato e dell’economia mondiale.

Carlo Franza

 

 

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