Pensate un poco che a inventare il Presepe, che  significa,  etimologicamente, “vicino alla siepe”, cioè area protetta, tranquilla, segreta, fu San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, il Santo dei Santi, chiamato anche Alter Christus. Era la notte di Natale del 1223 e in un paesino della Valle Santa, Greccio, in Sabina -provincia di Rieti-, Francesco, già vicino alla morte, celebrò  l’Eucarestia davanti a una mangiatoia che aveva per guardiani il bue e l’asinello. Una Sacra rappresentazione che doveva far entrare i fedeli nel Mistero dell’Incarnazione. Fu il primo presepe: in ginocchio, in  adorazione, nel venite adoremus, tutti divenuti pecorelle o pastori. Molti anni dopo, tra il 1290 e il 1291, Arnolfo di Cambio scolpì in marmo il primo presepe con Maria e il Bambino, San Giuseppe, i Re Magi, il bue e l’asinello. Ancora oggi il capolavoro marmoreo splende nella Basilica di Santa Maria Maggiore  a Roma  dove, come forse non tutti sanno, sono custodite le tavole della mangiatoia che fu culla del Bambinello. Il cuore palpita e  ancora oggi noi credenti, animati da una fede fortissima,  ci pare di essere lì nel freddo sabino, a Greccio per vedere il luogo in cui nacque il Presepe.

I presepi più belli di Roma

Il presepe è uno dei simboli più importanti del Natale. Ogni anno le famiglie italiane allestiscono la Natività all’interno delle proprie abitazioni, insieme all’Albero di Natale. La stessa cosa succede in tutte le città d’Italia, con presepi spettacolari che meritano di essere visitati e fotografati. Non fa eccezione Roma che vanta alcuni dei presepi più belli d’Italia.  Da Piazza San Pietro al Campidoglio, passando per il presepe di Arnolfo di Cambio nella Basilica di Santa Maria Maggiore: ecco dove ammirare i presepi più suggestivi della Capitale.

Il presepe di Piazza di Spagna

Uno dei presepi più suggestivi della Capitale è quello di Piazza di Spagna, in pieno centro storico. Un appuntamento annuale che si ripete dal 1965, con la Natività che viene allestita sul lato di via del Babbuino. Il presepe di Piazza di Spagna viene chiamato “pinelliano” in quando le figure e le ambientazioni sono ispirate alle caratteristiche scene popolari ottocentesche rappresentata dal pittore e incisore Bartolomeo Pinelli.

Il presepe del Campidoglio

Anche al Campidoglio, a Roma, ogni anno, viene allestito un presepe. La scena della nascita di Gesù Bambino viene ricreata sotto il portico di Palazzo Nuovo: a partire dal 2018 vengono utilizzate le preziose statuine ritrovate nel magazzino del museo della Centrale Montemartini, successivamente lavorate nei laboratori di falegnameria del Teatro dell’Opera.

Il presepe dei netturbini

Altro presepe molto famoso a Roma è quello dei Netturbini all’interno dell’Arma in via dei Cavalleggeri, a pochi passi da San Pietro. Questo particolare presepe è nato per volere di un appassionato dipendente del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani: fece la sua comparsa per la prima volta nel 1972 e da quel giorno, ogni anno accompagna le feste in città.

Il presepe di Santa Maria Maggiore

All’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, è presente il presepe permanente di Arnolfo di Cambio. L’artista lo realizzò nel 1291 a poco meno di settant’anni di distanza dal primo presepe vivente ideato da San Francesco d’Assisi a Greccio, in occasione del Natale del 1223. Le sculture del presepe di Arnolfo di Cambio, eseguite per decorare un Oratorio, sono state poste presso la navata destra della Basilica.

I presepi più belli di Napoli

I presepi da vedere a Napoli durante le vacanze di Natale  sono  uno spettacolo meraviglioso che  è tradizione, devozione, storia, cultura e folklore. Ecco quindi la nostra selezione dei presepi presenti in città da vedere almeno una volta nella vita.  Napoli è indubbiamente una delle città al mondo più legata alla storia e al culto del presepe. I primi esempi risalgono al XIV secolo quando la regina Sancia d’Aragona, moglie di Roberto d’Angiò, regalò alle Clarisse un presepe del quale il Museo Nazionale di San Martino conserva ancora la statua della Madonna. Successivamente si diffuse la consuetudine di allestire il presepe nelle chiese. L’origine della vera arte del presepe a Napoli però coincide con l’apertura di una scuola composta da artisti specializzati nella suddetta arte e voluta dalla scultore napoletano Giuseppe Sanmartino, nel ‘700.  La forte connotazione del presepe napoletano è lo spiccato realismo. Non viene infatti riprodotto solo come una semplice rappresentazione religiosa. È più una descrizione, dettagliata e precisa, di scene di vita quotidiana. Il loro aspetto sociale è semplice e umile, per sottolineare le origini di Gesù, e il loro animo è grande e ricco. Da questo concetto sono infatti nati diversi spettacoli teatrali molto noti che hanno riscosso un grande successo, tra i più celebri citiamo “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo.  Il presepe napoletano quindi è un villaggio animato che rivive i mestieri, le gesta e la quotidianità del passato. Non c’è solo la grotta della Natività ma ci sono anche le botteghe, i mercatini di Natale, i fornai e i macellai, i Re Magi, il vinaio, la zingara, il pescatore, la meretrice, i pastori, i venditori, il pescivendolo e tanti altri personaggi. Poi ancora, lo scenario si arricchisce con oggetti che rappresentano la vita e la morte come il fiume e il ponte e il pozzo, come contatto tra la superficie e il sottosuolo, ricco di superstizioni.

Presepe di San Martino

Con le sue 600 figure, di cui metà del ‘700 e  170 angeli in gloria il Museo Nazionale di San Martino, in Largo San Martino numero 5, si costituisce la principale raccolta pubblica italiana dedicata al ‘presepe napoletano’. La sezione museale ruota intorno al grandioso presepe Cuciniello, ambientato in una finta grotta e dotato di un impianto di illuminazione che riproduce l’alternarsi di alba, giorno pieno, tramonto e notte. Inaugurato nel 1879, il presepe prende nome da Michele Cuciniello, il collezionista che donò la sua raccolta di circa ottocento tra pastori, animali e accessori, seguendone personalmente la messa in scena ed il montaggio. Accanto alla raccolta Cuciniello, nel corso degli anni, si sono aggiunte altre splendide raccolte: il presepe Ricciardi, con il suo magnifico corteo di Orientali; il presepe dell’avvocato Pasquale Perrone con ben 956 oggetti di grandissima qualità di cui alcuni racchiusi nelle caratteristiche custodie a vetrina, gli “scarabattoli”, e poi molte testimonianze di figure presepiali precedenti alla più nota produzione settecentesca, che mostrano l’evolversi nel tempo di quest’arte, con pezzi unici come la trecentesca Vergine puerpera in legno o le figure superstiti del grandioso presepe che si trovava nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara, opera quattrocentesca degli scultori Pietro e Giovanni Alamanno.

Presepe della Basilica del Gesù Vecchio

Opera del paziente lavoro di raccolta del rettore della basilica  Don Placido Baccher, vissuto tra la fine del ‘700 e i primi dell’800,  a Napoli, è una straordinaria collezione di pastori a grandezza quasi naturale (oggi siamo tutti molto più alti), acquistati dalle monache di Donnalbina o donati, in particolare dagli artigiani di San Gregorio Armeno. Secondo la tradizione, il volto del bambino sarebbe quello del nipote di don Baccher, Gennarino, succeduto poi nel governo della Basilica.Le scene ritraggono la Natività con tripudio di angeli e le offerte dei pastori, il corteo dei re magi e la strage degli innocenti

Presepe della Basilica del Carmine Maggiore

Presenta circa 150 le figure in scena, provenienti da varie parti del mondo, allestite in scene particolarmente suggestive, per impianto e illuminazione.

Presepe del Banco di Napoli 

Collocato nel Palazzo Reale di Napoli, è formato da oltre 200 figure tra uomini e animali, alcune modellate dai più grandi scultori che operavano a Napoli a fine ‘700 come Sanmartino e i due Celebrano. Gli accessori sono circa 150 e ben 6 le scene rappresentate. All’interrno del Palazzo Reale, in Piazza del Plebiscito, nella Cappella Palatina, si trova un altro bellissimo presepe della collezione presepiale del Banco di Napoli, conosciuto come “il presepio del Re”. La prestigiosa collezione è composta da 210 figurine di pastori e da 144 accesori vari che provengono da presepi differenti smontati e venduti in parte o dispersi. Quasi tutti i pastori risalgono al Settecento e sono in gran parte opera dei noti scultori come Giuseppe Sammartino (autore del Cristo Velato della Cappella Sansevero), Salvatore Franco, Francesco Celebrano, Giuseppe Gori, Lorenzo Mosca e Matteo Bottigliero. Oltre alla rappresentazione della Natività e della Gloria, quest’opera si presenta ricca di personaggi e situazioni tipiche della realtà quotidiana dell’epoca. La scenografia è quella classica del presepe napoletano: la Sacra Famiglia è situata sullo scoglio di fronte ai resti di un tempio pagano, ci sono i personaggi biblici come i Re Magi e il tradizionale popolo come gli zampognari, il maniscalco, i mercanti, i pescatori o il panettiere. Il Presepe è di proprietà del Banco di Napoli ed è conservato a Palazzo Reale in forma di comodato.

Presepe storico di San Nicola alla Carità   

Allestito nella chiesa di via Toledo 377, a Napoli,  è una rappresentazione decisamente unica nel suo genere perché in 4 scene racconta l’intera vita di Gesù, dall’Annunciazione dell’Angelo a Maria fino al sepolcro e alla Resurrezione. I pastori sono di varie epoche, a partire dal ‘700, e dunque testimoniano la storia di quest’arte meravigliosa, con i suoi cambiamenti, evoluzioni, involuzioni e capacità espressive. La visita al presepe sarà anche l’occasione per ammirare le varie opere di pittori del ‘700 – Solimene, De Matteis, De Mura – che si trovano nella chiesa, oggetto di un paziente lavoro di restauro che ancora continua.

Napoli-Via San Gregorio Armeno, la via dei Presepi

Nel cuore del caratteristico quartiere Spaccanapoli si trova la pittoresca via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi napoletani, un’icona, un’istituzione riconosciuta a livello mondiale. Perennemente affollata dai pedoni che si accalcano per vedere le creazioni artigianali in esposizione permanente tutto l’anno, a dicembre, è una completa invasione. Nelle botteghe d’arte si producono originali statuette di terracotta, che a partire dai primi di novembre, iniziano a creare piccoli villaggi impreziositi da effetti speciali e giochi di luce, che regalano un’atmosfera magica densa di emozioni. Ogni maestro artigiano sa consigliare al suo cliente il significato e l’uso di ogni pastore. Il solo parlare con loro è un viaggio, un’immersione nelle tradizioni della Napoli verace e nella personalità prorompente e colorata dei suoi abitanti. Per ogni famiglia napoletana una visita al quartiere è una tappa obbligatoria a Natale, prima di fare il proprio presepe o allargarlo con pastorelli e angioletti. E puoi trovare di tutto: le classiche statuine, le mangiatoie, le grotte, le casette complete di balconi e lanterne, le stelle comete, le decorazioni in sughero o in cera, personaggi alti pochi centimetri o quasi a grandezza naturale. E le caricature di personaggi illustri dello sport, lo spettacolo, la politica o l’intrattenimento come Totò, Berlusconi, Diego Armando Maradona, Lady Diana, Renzi, il Papa, Leonardo Di Caprio e tanti altri.

Oltre che per i pastori del presepe, una passeggiata nella via ti offre un’ottima opportunità per visitare il centro di Napoli. Intorno ci sono infatti molti monumenti tra i più significativi della città: la chiesa e il monastero stessi di San Gregorio Armeno con il campanile, il Monastero di Santa Chiara e il chiostro, la Chiesa del Gesù Nuovo, il percorso di Napoli Sotterranea e il Cristo Velato, custodito nella Cappella Sansevero.

I gioielli nascosti nella Basilica di San Lorenzo Maggiore 

Durante il tuo giro nella bella Napoli puoi fermarti nell’affascinante Basilica gotica di San Lorenzo Maggiore, in via Tribunali numero 316. Devi cercare, in un angolo, due bacheche con dentro un piccolo tesoro in miniatura: un centinaio di gusci di noce con all’interno piccolissime scene presepiali d’ispirazione biblica.

Il Presepio nella Reggia a Caserta

Infine, appena fuori i confini di Napoli, se hai desiderio  di spostarti, merita una visita il Presepe Borbonico, attentamente custodito nella Reggia di Caserta, in viale Douhet, numero 2/a. Pare che Carlo III fosse un appassionato del presepe e che abbia partecipato personalmente all’allestimento. Qui ti ritrovi davanti ad uno storico assemblaggio delle raccolte di tutti i presepi dei Borbone. Alcuni esemplari, rubati nel gennaio 1985, sono stati sostituiti con figure d’epoca provenienti da Monaco e Catania.

Il presepe di Mario Ceroli

E per finire vi consegno il presepe di Mario Ceroli(Castel Frentano -Chieti-, 1938)  vivente, uno tra i maggiori artisti e scultori italiani della contemporaneità. Tutto essenzializzato nel ritaglio legnoso di una madre che sull’asino guidato da Giuseppe va nella grotta santa  per  ripararsi e dare gloria al Divino Bambino.

Carlo Franza

 

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