Gianni Bucher Schenker e la Casa dell’Essere. Una mostra sorprendente dello scultore milanese apre da Contro-Corrente a Milano un progetto avveniristico e neofuturista.
Ha preso il via, nel talentuoso spazio di Vintage e Design che ha nome “CONTRO-CORRENTE” in Via Teodosio 8 a Milano, il nuovo progetto dal titolo “NUOVA BALCONATA MILANESE-UNO” (2021), un percorso artistico internazionale che contempla negli anni una serie di mostre prestigiosissime. Questa mostra dal titolo “La casa dell’essere” è la prima del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Milano nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, che evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione da me curata e la mia firma anche nel testo in catalogo dal titolo “La casa dell’essere”, riunisce una serie di opere dell’artista Gianni Bucher Schenker, già apparso agli occhi della critica italiana e internazionale come una figura delle più interessanti e propositive dell’arte contemporanea, ed ancor oggi ne è vivace, chiaro e significante interprete. Intanto due parole sullo spazio, il cui nome “Contro- Corrente, chiarisce bene che Vintage e rétro possono sembrare sinonimi ma in realtà hanno un significato diverso e ben definito. Vintage deriva dal francese antico vendenge (dalla parola latina vind?mia, cioè vendemmia), che a sua volta indica i vini d’annata di pregio. E infatti con l’attributo vintage si indicano oggetti vecchi almeno di 20 anni e diventati nel tempo di culto perché prodotti con materiali di alta qualità (come appunto i vini pregiati) o perché hanno segnato a tal punto il costume e la cultura da essere ancora considerati, dopo decenni, preziosi e inimitabili. Possono essere vintage abiti, accessori, bijoux, mobili, dischi, chitarre, computer, videogiochi; ma anche biciclette, automobili (Fiat 500, Renault 4), motociclette (Vespa, Lambretta) generalmente prodotti tra il 1920 e il 1980. Con il termine rétro, invece, si rende l’omaggio a una certa epoca con elementi di recente fattura: una sedia, un abito, un accessorio prodotto oggi che rimanda a un certo periodo cult della storia. Ecco perché un oggetto nuovo, anche se ricorda il passato, non verrà mai definito vintage ma rétro. La bella idea di dar vita a uno spazio colto e singolare è stata dell’Architetto Roberto Miele che è stato capace, come pochi, di dar vita a una location preziosa, avveniristica, innovativa e fortemente cult, ma aggiungiamo noi capace anche di fare e comunicare arte e cultura. Il vintage non è roba vecchia. Nella moda, il vintage identifica soprattutto capi, accessori, mezzi, musica e qualsiasi altro aspetto della vita dell’uomo appartenente ad epoche passate ma che hanno segnato indelebilmente la storia! Fondamentalmente, da un’esigenza di risparmi, il vintage è tornato prepotentemente di moda soprattutto fra i giovani. Molto legato alla logica del riuso, il vintage porta con se delle caratteristiche etiche e stilistiche che hanno radici storiche ben presenti. E per tutto ciò è stato anche indicativo proporre all’anterno del singolare spazio una serie di mostre di artisti di chiara fama. La scelta devo dire è affidata alla mia professionalità di Storico dell’Arte. Questa prima uscita vede opere su carta, disegni e tempere ma anche sculture di Gianni Bucher Schenker. La mostra di Gianni Bucher Schenker ci pare un avvenimento sostanziale perché propone uno degli esempi più chiari dell’arte del nostro tempo nel campo della scultura. Sorprende anzitutto non solo la conoscenza dei materiali usati dallo scultore milanese, il bronzo, il marmo, legni diversi, la terracotta, ecc. Forme che nel tempo hanno abbandonato la figurazione classica, per portarsi verso l’astrazione, per vivere oggi l’essenzialità, l’ossatura, il simbolo, l’idea. Ne è chiaro esempio il titolo della mostra qui a Contro-Corrente, “La casa dell’essere”. Genialità, maestria, scoperta plastica delle forme, spesso fantastiche e costruttive – dopo l’niziale approdo alla figuralità e alla medaglistica – pregne di ricerca e individualità sperimentale che lasciano leggere, fra luci e colorazioni naturali legate alla materia, elementi scultorei che si precisano nei climi di una poetica di libertà – come titolo la mostra – e di una dimensione formale preminente dove l’armonia titanica delle sue plastiche pure si muovono attraverso una geometria che nei segni scavati e vigorosi della concavità/convessità hanno trovato un inventore illuminato. Forme concave e convesse offrono lo svolgimento critico e ispirativo della vocazione nell’autenticità dei temi trattati, determinando ufficialmente una costruita originalità piuttosto nuova in ogni opera e con accenti di diversità sistematica, nonostante i topoi fissi della scultura psico-futurista. Colori e luci planano proiettate sulle fome plastiche, da “Coppia” a “Basileia”, da “Talia” a “Tuffo”, da “Castalia” a “Cattedrale”, per citarne qualcuna, e danno rilievo a una chiara naturalezza, mobile di ondulazioni e di piani, di oscillazioni anche sensuali e catturanti, inscenate con solenne maestria compositiva e una vitalità intensa, quasi fossero percettive di quell’èlan vital di bergsoniana memoria. L’occhio in mostra va a “Flavia” in bronzo, svettante e assoluta, poi a “Deianira” e “Criseide” che bene caratterizzano “La Casa dell’Essere”. Ogni opera è attraversata da vibrazioni che la fanno leggere nei suoi principi fantastici e quasi astratti, nel legame preminente con la figura umana della quale vi è traccia nella serie confluente di espressioni di un’indicativa dialettica figurale. I materiali usati, legni e marmi diversi, terrecotte, bronzi, specificano l’itinerario faticoso e intelligente dello scultore, i cui domini sulla materia lo lasciano scoprire come uno dei maggiori protagonisti della scultura contemporanea e dell’area lessicale e visiva più dialettica del Novecento.
Gianni Bucher Schenker è nato a Milano nel 1947. Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata, annessa al Castello Sforzesco. Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera. Nel 1969 inizia la sua attività di medaglista e scultore. La prima esposizione risale al 1966, ma deve attendere il ’71 per ricevere il primo invito a partecipare ad una collettiva di grafica all’Arengario di Milano. Nel 1973 viene invitato allaI Biennale Dantesca di Ravenna.Nel ‘79, IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e partecipazione a Poggibonsi Arte. E’ il 1997 quando partecipa a EtruriArte a Venturina. Nel ’98, con M. Schifano presso la Galleria Poma di Morcote (CH). L’anno seguente espone presso il Centro Svizzero di Milano, a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine viene invitato alla VII Triennale d’Arte della Medaglia. Partecipa a Reggio 2000 di Reggio Emilia. L’anno seguente viene invitato a Yokohama (J) Message Love 2000/1 presso Fondazione Kanagawa.A Potenza partecipa al “Convito della Bellezza” frammenti di Arte Sacra del ‘900. Nel 2002 e nel 2005 viene invitato all’Incontro Europeo di Scultura presso l’EspaceBourdelle di Montauban (F). Tre anni dopo, l’invito è per l’Incontro Internazionale di Arte Sacra “DasAntlitzChristi”, a Passau (G) presso il Dioezesanmuseum. Nel 2010 l’invito è per la V Biennale di Ferrara. Nel ’14, Genova Art Expo presso Satura ed AENIGMA 2 a Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna. L’anno seguente, a Venezia PHOTISSIMA ART FAIR all’Archivio Storico di Stato – Chiostro dell’ex Convento dei Frari e a Mezzago (MB) TERRA, collettiva. Nel 2016 – 17 Genova, ARTIST’S PROFILES presso Satura. Milano, collettive presso la Biblioteca Umanistica –Chiesa Madonna Incoronata. A Pisa ARTEMEDITERRANEA. Milano, 2018, Umanità nell’Arte – Chiostro dell’Umanitaria, Milano, e a Pisa, Biennale. A Morcote (CH), presso la Galleria Poma, ‘800-‘900. 2019, a Vimercate (MB), presso HEART, “UN UOMO LIBERO” antologica per i 50 anni di attività, e a Genova collettiva “IERI OGGI DOMANI”. Nell’ottobre 2019 invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, inaugura una sua personale di disegni dal titolo “Preziosità del disegno” al Plus Florence di Firenze. Ha al suo attivo oltre trenta personali ed all’estero ha esposto in Svizzera, Francia, Germania, Turchia e Giappone. Sue opere si trovano nei seguenti musei: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina (Ferrara), Museo Dantesco – Ravenna Fondazione Kanagawa – Yokohama (Giappone), Museo dell’Arte Italiana del ‘900 – Durazzo (Albania), Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Giulio Bargellini – Pieve di Cento (Bologna), Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia, Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Ohrid (Macedonia), Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Gmina Michalowice (Polonia), Collezioni dei Musei Vaticani, Royal Collection – Buckingham Palace – Londra, Museo Arte per la Pace dedicato a C. Brancusi e a V. Bianchi – Caracal – (Romania), Associazione “Le Stelle” – Concesio (Bs), Casa Museo Sartori – Castel d’Ario – Mantova ed altri. Hanno scritto: S. Bartolena – R. Brindisi – S. Brondoni – G. Di Genova – F. Ferlenga – C. Franza – D. Manzella – F. Motolese – M. Ortmeier – J. Pietrobelli – G. Pré – M. Scudiero – O. Villatora.
Carlo Franza