Inaugurata a Roma presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, con il sostegno dell’Università Telematica San Raffaele Roma, una grande mostra dal titolo “ROMA CITTA’ DEL GIUBILEO – Trasformazioni ed evoluzioni di una città negli Anni Santi”; visitabile fino al 18 settembre 2022.

L’Evento, ideato e organizzato dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma presieduto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Direzione dei Musei Statali della città di Roma e del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, e alla cui realizzazione hanno contribuito anche i docenti del corso di laurea in Design Industriale dell’Ateneo romano, oggi è di particolare attualità soprattutto in questo momento storico, che oltre alla grande difficoltà post-pandemica, il conflitto russo-ucraino sta generando nell’opinione pubblica mondiale un grandissimo senso di disagio nel vivere la quotidianità.
Oggi più che mai il mondo ha bisogno di speranza. L’emergenza sanitaria internazionale ed echi di conflitti turbano le nostre coscienze sempre più segnate e smarrite. Ecco perché è importante dare un segno concreto di ripartenza, speranza per il futuro e soprattutto pace. Il prossimo Giubileo del 2025 è quindi un’occasione per svegliare le coscienze di tutti, un momento di riflessione e stimolo per costruire un futuro di fratellanza e pace.

La mostra, “Roma città del Giubileo”, realizzata con il sostegno dell’Università San Raffaele Roma, Intesa Sanpaolo, Terna S.p.a. ed il Consorzio LGA Service è stata pensata non solo per illustrare al grande pubblico la nascita e l’evoluzione di questo grande evento religioso e sociale attraverso i secoli e per celebrare la città che lo ospita, Roma, ma soprattutto per stimolare ad una riflessione: il Giubileo è l’occasione del riscatto morale e della rinascita spirituale.

Un argomento così importante e vasto non può che essere affrontato per tematiche al fine di dare una visione il più completa possibile di come l’evento religioso abbia trasformato, non solo la città, con progetti architettonici, artistici e urbanistici, ma come abbia segnato nei secoli e in diversi momenti storici e politici la percezione del sacro e del rapporto stesso con Dio influenzando inevitabilmente la società. I temi trattati saranno quindi: La nascita del Giubileo e la sua evoluzione dal Medioevo al Rinascimento; I Papi dei Giubilei; La città si trasforma: progetti ed evoluzioni; Il Giubileo oggi: nuovi progetti e nuove speranze. Le stesse opere scelte per l’esposizione sono una testimonianza concreta di speranza per il loro valore artistico e simbolico. I ritratti papali, le grandi opere architettoniche, le allegorie e gli stessi oggetti sono stimoli per costruire un futuro più umano, ospitale e di pace. Indissolubile il legame tra Roma e il Giubileo della Chiesa Cattolica. Essi sono stati infatti occasioni per uno sviluppo urbanistico, economico, culturale e artistico della città, con interventi intrapresi negli anni precedenti e successivamente rappresentando per Roma un momento importante per la sua trasformazione ed evoluzione urbanistica.
Gli interventi urbanistici riconducibili agli Anni Santi si possono distinguere in due categorie diverse: la prima è legata alla necessità di accogliere la grande affluenze di pellegrini e allo stesso tempo dare un’immagine di grandezza e magnificenza di Roma; tali progetti vengono in genere attuati negli anni immediatamente precedenti il Giubileo.

La seconda tipologia è la conseguenza dell’Anno Santo e comprende tutti quegli interventi realizzati subito dopo la sua celebrazione. In sostanza quasi tutti i Giubilei sono stati delle grandi occasioni che hanno trasformato in maniera sostanziale e duratura l’aspetto di Roma.
La scelta di Castel Sant’Angelo come luogo della mostra non è casuale. Esso rappresenta un luogo importante e simbolico per la storia di Roma, dal periodo romano a quello moderno e contemporaneo, e per i cittadini e pellegrini che hanno affollato la capitale della cristianità nei secoli. Lo stesso castello è un luogo chiave ed emblematico nella storia della Chiesa cattolica e dei diversi Pontefici che lo hanno vissuto, arricchito e trasformato. Il famoso “passetto”, lungo solo 800 metri e che ancora oggi collega la Città del Vaticano con il territorio italiano, è esso stesso un simbolo di unione e di continuità storica.

Carlo Franza

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