Prosegue fino al 17 luglio 2022  la mostra “Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici” promossa dall’Accademia di architettura dell’USI e curata dal prof. Martin Boesch, in corso al Teatro dell’architettura Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana.

La rassegna intende ripercorrere l’opera dell’architetto tedesco, Heinrich Tessenow (1876-1950), attraverso alcuni dei suoi

edifici, i suoi progetti di architettura e di sviluppo urbano, le sue riflessioni teoriche e i suoi scritti, nel contesto del dibattito culturale e architettonico in Germania nella prima metà del secolo scorso. La mostra presenta una serie di disegni originali provenienti da collezioni private e pubbliche oltre a numerosi modelli dei suoi progetti realizzati dagli studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio, tavole interpretative, rilievi di parti di alcuni edifici realizzati con la tecnica del “frottage”, campioni di materiali, pubblicazioni, foto e video come anche alcuni elementi di arredo progettati dallo stesso Heinrich Tessenow.

La mostra. L’architetto tedesco Heinrich Tessenow (1876-1950) è sovente associato a progetti per piccole case operaie, per gli artigiani e per la piccola borghesia che, grazie alle loro forme semplici e squadrate, all’assenza di decorazioni e alle proporzioni sapientemente controllate, colpiscono per la loro forte e discreta presenza.

Ad eccezione del più noto progetto per il Festspielhaus di Hellerau del 1911, non si deve dimenticare che lo stesso Tessenow ha progettato una serie di altri edifici divenuti poi iconici, come la Scuola statale (Landesschule) a Klotzsche (Dresda) realizzata tra il 1925 e il 1927, la conversione nel 1931 della Neue Wache di K.F. Schinkel a Berlino in un memoriale per le vittime della prima guerra mondiale e l’enorme, ma allo stesso tempo sensibile, progetto per un centro di vacanze balneari sul litorale di Prora sul Mar Baltico del 1936, di cui oggi rimangono solo le immagini del progetto per la sala delle feste in foggia di un grande ipostilo aperto.

Tessenow, secondo cui la città ideale doveva contare da 20.000 a 60.000 abitanti, con i suoi progetti di scuole e di edifici amministrativi dimostrò di essere perfettamente in grado di realizzare progetti di ampio respiro urbano. Poteva controllare la grande scala così come i piccoli interventi. L’edificio scolastico realizzato a Kassel è in questo senso un ottimo esempio di progettazione urbana e insieme d’intelligenza architettonica. Negli anni ’40 realizzò notevoli progetti di espansione e ricostruzione urbana.

Il ritrovamento delle rovine della Scuola statale (Landesschule) a Klotzsche (Dresda) del 1926, avvenuto alla fine degli anni ’90 grazie alle ricerche del curatore della mostra Martin Boesch, ha dato il via ad un progetto di studio sull’opera di Heinrich Tessenow: oltre alla ricerca negli archivi, sono anche state utilizzate pratiche di indagine archeologiche sul campo, con lo scopo di poter completare le conoscenze sul progetto dell’istituto anche con i materiali realmente utilizzati e dunque salvarlo dal suo completo oblio: questa ricerca ci ha restituito importanti informazioni su materialità, colori e atmosfere dell’opera dell’architetto tedesco.

Il patrimonio di conoscenze accumulate durante gli ultimi anni è presente in mostra ordinato in tre ambiti tematici o sezioni:

  • Costruire nel paesaggio.
  • Progetti per la città
  • La grande casa e la piccola casa

A più di quarant’anni dalla riscoperta dell’opera di Heinrich Tessenow, da parte dei protagonisti della scuola di architettura di Venezia tra gli anni ’70 e ‘80, la mostra promossa dall’Accademia di architettura dell’USI intende rispondere alle questioni che emergono sul significato da dare oggi al lavoro dell’architetto tedesco, ai suoi edifici, ai suoi scritti e ai suoi progetti.

HEINRICH TESSENOW (1876, Rostock – 1950, Berlino)

Heinrich Tessenow è considerato uno dei più importanti architetti tedeschi dei primi decenni del XX secolo. La sua opera può essere intesa come culturalmente afferente ai movimenti, attivi in area di influenza germanica fino agli anni’30 del secolo scorso (Reformbewegung), di riforma pedagogica degli stili di vita in alternativa all’ottusità della tecnocrazia e della modernizzazione che ne deriva. Forte  delle sue idee su un possibile ritorno a nuove forme di vita dell’uomo, con i suoi scritti, con i suoi progetti e con i suoi edifici Tessenow si dedicò alla costruzione di abitazioni, soprattutto di piccole dimensioni. Le sue opere architettoniche e il suo apparato teorico sono di fatto ancora oggi decisamente emblematici. Tessenow è nato a Rostock nel 1876. Dopo aver completato un apprendistato come falegname nell’azienda del padre, frequenta alcune scuole professionali e una serie di lezioni come uditore qualificato. In seguito ha insegnato in varie scuole d’arte e università. Grazie alla sua pubblicazione Der Wohnhausbau (1909), è invitato a partecipare al progetto per la costruzione della città giardino tedesca di Hellerau, nei pressi di Dresda. Con il suo progetto dell’Istituto per la ginnastica ritmica del 1912 (Dalcroze-Institut, oggi Festspielhaus), in cui trovano espressione spaziale nuove idee pedagogiche e forme rivoluzionarie per le arti performative, crea un edificio iconico gettando le basi per una nuova architettura.

I suoi successivi progetti per edifici d’abitazioni e per edifici pubblici si distinguono per la loro elegante semplicità e le sue pubblicazioni più tardive, Hausbau und dergleichen (1916) e Handwerk und Kleinstadt (1919), riscontrano grande successo e ricevono attenzione dal pubblico più attento. Nel 1913 Heinrich Tessenow diventa Professore presso la Scuola di Arti Applicate di Vienna (Kunstgewerbeschule) e dal 1920-24 è Professore e Direttore del dipartimento di architettura all’Accademia delle Arti (Akademie der Künste) di Dresda. Dal 1926 al 1941 è Professore presso la Technische Hochschule di Berlino, un ateneo dove all’epoca gli studenti rivendicano con insistenza un orientamento progressista degli insegnamenti. Tra il 1925 e il 1927 viene realizzata la Suola statale di Klotzsche, nei pressi di Dresda, un edificio divenuto iconico. Tra gli altri suoi edifici ultimati in quel periodo, si ricordano l’impianto sportivo Stadtbad Berlin-Mitte a Berlino e un edificio scolastico a Kassel. La conversione in un memoriale per le vittime della prima guerra mondiale della Neue Wache di Schinkel, realizzata nel 1931 a Berlino, è considerata uno dei capolavori di Tessenow. In seguito alla sua emeritazione, avvenuta nel 1941, l’architetto tedesco si ritira nel Meclemburgo fino alla fine della guerra. Nel frattempo partire dal 1941, progetta quartieri residenziali e insediamenti urbani. Dopo il 1945, si dedica alla ricostruzione di alcune città nel Meclemburgo e di Lubecca. Nel 1947 Heinrich Tessenow è di nuovo chiamato a occupare la sua cattedra di un tempo a Berlino, dove muore il 1° novembre 1950.

MARTIN BOESCH (1951, Zurigo)

Martin Boesch studia e si diploma in architettura al Politecnico di Zurigo. Nel 1982 apre uno studio di architettura assieme a Elisabeth Boesch.  Insegna progettazione (riuso) all’EPFL di Losanna nel 1995, dal 1997 al 2007 presso l’Institut d’architecture de l’Université de Genève e inoltre: alla Hochschule für bildende Künste  – HfbK di Amburgo, all’ETHZ a Zurigo e alla Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften – ZHAW di Winterthur. Martin Boesch dal 2009 al 2011 è Sutor Endowed Professor presso la HafenCity Universität – HCU di Amburgo e dal 2008 ad oggi è Professore titolare presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. Parallelamente si dedica in modo approfondito ad attività di ricerca sulle opere di Heinrich Tessenow. È membro della Heinrich Tessenow Gesellschaft di Amburgo.

 IL TEATRO DELL’ARCHITETTURA A MENDRISIO

Il Teatro dell’architettura Mendrisio, sorto all’interno del Campus di Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana, è stato progettato dall’arch. Mario Botta, promosso e realizzato grazie al lavoro congiunto dell’Università e della Fondazione Teatro dell’architettura, al fine di offrire uno spazio di dialogo privilegiato per il dibattito culturale sull’architettura, la città, il paesaggio. Accanto all’attività didattica e di ricerca svolte all’interno dell’ateneo, questa iniziativa intende rafforzare l’offerta formativa con mostre, seminari e attività, per dare visibilità ai nuovi interessi transdisciplinari che sempre più intervengono nel processo progettuale e che ridefiniscono il ruolo sociale dell’architettura. Il Teatro dell’architettura agisce anche come piattaforma di interscambio con altre istituzioni che hanno fatto delle istanze della cultura contemporanea il proprio campo di interesse. Nel 2020 il Teatro dell’architettura Mendrisio, assieme al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, alla Pinacoteca Giovanni Züst di Rancate, al m.a.x. museo di Chiasso e al Museo d’arte Mendrisio, hanno attivato la rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto (MAM).

Carlo Franza

 

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