Il profumo è stato spesso fonte di ispirazione per artisti di diverse discipline. Dalla poesia al cinema, passando per la letteratura e le arti figurative, il senso dell’olfatto è stato per l’arte una musa silenziosa, modesta, quasi low-profile si direbbe oggi, ma tanto discreta quanto proficua. Aggiungo di più. Il profumo è la porta aperta sul meraviglioso. Una questione di pelle, di contatto, di emozione. La magia in diretta. Coco Chanel affermava che “una donna senza profumo è una donna senza avvenire”. E Marilyn Monroe andava a dormire con l’inseparabile boccetta di Chanel N° 5, creato nel 1921 e considerato ancora oggi il profumo dei profumi.

L’attestazione che il profumo sia una forma d’arte arriva anche da importanti istituzioni come il MoMa (Museum of Modern Art) di New York che alcuni anni fa, commissionò un importante progetto The Art of Scent 1889 -2012, sull’arte olfattiva. Così Coco Chanel: “Il profumo è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza”. Mi è caro anche quello che osservava Italo Calvino e cioè che “L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso”. Senza tralasciare la bella frase di Empedocle: “Così ogni cosa ha la sua parte e di respiro e di odori”.

Ora mi ritrovo fra le mani un bellissimo libro di Luigi Cristiano e Gianni De Martino dal titoloViaggi e profumi.   Alla scoperta degli aromi del mondo naturale nei paesi delle essenze” (edito da Anima Mundi Edizioni pp. 216, 2022). Osservano gli autori che “Il profumo segnala quello che vogliamo essere, e collocandosi alla confluenza della biologia, della storia, della geografia e persino della linguistica, rivela le nostre attrazioni  culturali”.  I profumi sono raccontati dai loro luoghi d’origini, e dunque in viaggio. Con questo libro siamo alla scoperta dei profumi del mondo e alla ricerca di sensazioni e immagini olfattive, gli autori di questo libro hanno “messo il naso” in casa d’altri, gustando gli aromi dei principali paesi produttori di piante da profumo: spinti da conoscenze e interessi, uno come erborista compositore di fragranze e l’altro come studioso di antropologia sensoriale, per le piante aromatiche, le migliori basi naturali per creare profumi.

I viaggi vanno dalla quasi desertica vallata marocchina del Dades all’umida foresta messicana dove cresce la vaniglia, dai cieli azzurri della macchia mediterranea alle strade notturne di Istanbul e alle Medine delle città arabe dove spezie e incenso si confondono nella calca dei suq, il cammino è intessuto di sensazioni in movimento: colori, odori, incontri che per un istante hanno risvegliato i sensi, nutrito la loro immaginazione e apportato nuove conoscenze. Perché viaggiare non è solo vedere. Il libro che ne risulta è un primo contributo per una geografia dei profumi, con l’aggiunta di due capitoli – sui profumi della Bibbia e i balsami della Pompei antica – che sono viaggi nel tempo, all’origine dell’arte profumiera e della sua storia. E per finire mi preme riandare al pensiero di Leo Longanesi: “Quando penso a lei, sento l’odore della pipa di suo marito” (Milano 13 gennaio, 1957); o ancora alla frase di Charles Baudelaire: “Se altri spiriti veleggiano sulla musica, il mio sul tuo profumo, o dolce amore, naviga”; o di Colette: “La ricerca del profumo non segue altre vie che quella dell’ossessione”. Ma è ancora più vero il pensiero di Victor Hugo: “Nulla sveglia un ricordo quanto un odore”.

Luigi Cristiano, nato a Torre Annunziata, vive e lavora tra Milano e Marrakech come erborista, fitopreparatore e creatore di profumi. È redattore della rivista “Erboristeria Domani” e autore di La nota gradevole. Storia naturale del profumo (Studio Edizioni, 2001). Ha pubblicato Prontuario per il corretto uso delle Piante Officinali (2008) e Piante cosmetiche (2011).

Gianni De Martino, giornalista e scrittore, è autore di numerosi libri, tra cui Hotel Oasis (Mondadori, 1988), Hotel Oasis & Regraga (Zoe, 2001), Odori (Apogeo, 2006), Voglio vedere Dio in faccia. FramMenti della prima controcultura (Agenzia X, 2019) e Addio a Mogador (Booksprint, 2020).

Carlo Franza

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