Ci sono mostre imperdibili, e compito dei critici  e degli storici legati ai quotidiani è quello di indicarle, per non vederle passare inosservate; mostre che segnano la storia, il nostro tempo, il nostro essere, il nostro mondo. E’ stata inaugurata al Circolo Esteri di Roma la mostra di Stefano Pizzi, artista italiano di chiara fama,  già titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove è stato anche Vicedirettore. La mostra dal titolo “Figure Vocative” è la nona del percorso Progetto “Mondi” che va a celebrare il Ventennale della Fondazione Collezione Farnesina. Tra i presenti, ad accogliere il numeroso pubblico intervenuto, il  Ministro Plenipotenziario e Vicepresidente del Circolo Esteri Laura Carpini, l’Ambasciatore Umberto Vattani ideatore del Progetto “Mondi” insieme al Prof. Carlo Franza già Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, l’Ambasciatore Gaetano Cortese  che coordina per l’Editore Colombo di Roma quella bellissima collana sulle Ambasciate italiane nel mondo, gli Ambasciatori  Cosimo Risi e Lucio Savoia, ed anche Giuseppe Manica che è stato Direttore di più Istituti Italiani di Cultura nel mondo, e la Professoressa Marisa Settembrini  che un anno fa ha campionato la sua  mostra al Circolo Esteri dal titolo “ Geografie dell’icona”  con i memorabili Divus. Salutato da tutti il Prof. Stefano Pizzi, l’artista della nona esposizione, i cui teleri facevano bella mostra nel Salone del Circolo, e all’artista tributato il plauso dell’intellettualità romana.  Ha introdotto la serata inaugurale il Ministro Plenipotenziario e Vicepresidente del Circolo Esteri  Laura Carpini,  che salutando i presenti ha  lodato  il Progetto artistico messo in piedi al  Circolo Esteri  che anzitutto campiona la grande arte italiana contemporanea, si è fatto apripista e tracciato per il nuovo corso dell’arte nel terzo millennio,  ha poi ringraziato il curatore della mostra  per tale scelta e per questo omaggio alla natura  e alla geografia del mondo.  Poi è stata la volta del curatore  Storico dell’Arte  Contemporanea Prof. Carlo Franza che ha detto: “Stefano Pizzi mostra ampiamente il riciclaggio di forme e immagini  che forniscono le fondamenta di una nuova etica pop; e se taluni aspetti della sua new pop-art sono timbrati di particolari accenti surreali e d’assemblage, richiamando nomi della pittura americana come William Harnett, John Haberle e John Peto,  il suo acceso e continuamente proclamato amore per la vita assume degli aspetti di resa all’edonismo autobiografico, portandosi verso quel costone  dell’eccessivo piacere di raccontare e descrivere, aprendo squarci  di esperienze meravigliose, contemporaneamente a vibranti retouchès. Questo racconto incantato di Stefano Pizzi sottolinea la sconfinata galleria di immagini, arboree, animali e minerali, di figure evocative, che non si lasciano ghermire dal tempo, ma si lasciano comunque lambire accarezzate da interminabili silenzi, da profondissima quiete. Di fronte a noi si disegna una vasta fenomenologia di eventi, atti a formare figure, esse introducono lo spettacolo reale distinto dal cosiddetto universo, si realizza questo miracolo dell’espressione, il sentimento delle cose.  La forza del suo stile, pur nella semplicità della sua estetica, è capace di superare in fama persino le icone rappresentate. Le immagini e le icone rivisitate da Pizzi sono anche un pezzo da museo; la sua lezione da Milano, città dove è vissuto e vive, e dall’Accademia di Brera in cui ha seminato insegnamenti superbi, svela il suo modus operandi che rivive quotidianamente nella maniera di molti altri artisti e nel nostro stesso approccio al mondo contemporaneo”. Quindi ha preso la parola l’illustrissimo Ambasciatore Umberto Vattani già Segretario Generale della Farnesina per ben due mandati e oggi Presidente della Venice International University che ha ricordato come l’artista Stefano Pizzi abbia già fatto parlare di sé fin dal 1989 quando celebrandosi la ricorrenza della Rivoluzione francese mise in piedi all’Arco della Pace a Milano una ghigliottina.  E partendo da questa storia ripresa e ricordata ai più  ha voluto poi rimarcare come questa attenzione al presente  la si ritrova oggi in queste “figure vocative” che toccano la geografia del mondo, attraverso i vulcani, le palme, i colibrì che sono uccelli piccolissimi e i rosolacci che toccano il cuore e le emozioni di chi oggi è in visita alla mostra. Infine la parola all’Ambasciatore Gaetano Cortese, che ha ringraziato l’artista per questa splendida mostra che già tocca i presenti ma che sicuramente catturerà l’attenzione di diplomatici e visitatori durante le feste natalizie, visto che la mostra sarà aperta fino al 15 gennaio 2023. Infine l’artista Stefano Pizzi ha ringraziato la Presidenza del Circolo Esteri  nelle vesti dell’Ambasciatore Giuseppe Scognamiglio  e del Ministro Plenipotenziario e Vicepresidente del Circolo Esteri  Laura Carpini per la mostra messa in atto, i diplomatici intervenuti, gli amici presenti, i visitatori tutti, sottolineando come questa mostra sia stata nel tema e nei contenuti appositamente ideata per questa prestigiosa sede che da Roma manda segnali a tutti gli Istituti di Cultura Italiani nel mondo.

Carlo Franza   

 

 

 

 

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