A Vienna presso l’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito del Festival di letteratura italiana svoltosi nella capitale austriaca, si è aperta la mostra “La Penna del Diplomatico”, realizzata dall’Ambasciatore Stefano Baldi, ed inaugurata il 4 marzo 2023. L’Ambasciatore Stefano Baldi –lasciatemelo dire a chiare lettere- è uno dei pochi diplomatici italiani in seno alla Farnesina a fare veramente cultura, tantè che già nel giugno dello scorso anno a Firenze fu -da me in qualità di Presidente della Giuria- insignito del Premio alla Cultura nel Premium International Florence Seven Stars 2022.  E ancora in questi giorni -marzo 2023- nella Biblioteca Vallicelliana a Roma riceverà un altro Premio alla Cultura Artecom-onlus  con la seguente motivazione : “Stefano Baldi  si è distinto negli ultimi anni per la diffusione della cultura diplomatica attraverso l’intensa attività di storicizzazione e diffusione dell’attività bibliografica svolta dai diplomatici attraverso le loro pubblicazioni, nonché per l’opera di conservazione della memoria degli ambasciatori italiani attraverso la raccolta e la pubblicazione delle loro foto dal 1861 al 1961.”

Ora l’esposizione viennese è documentata da ben 18 pannelli tematici con 340 copertine di libri, ed illustra un aspetto ancora poco conosciuto dei diplomatici, che è rappresentato dai volumi che hanno pubblicato. La mostra si basa sul più vasto progetto di ricerca “La penna del diplomatico” che l’Ambasciatore Stefano Baldi conduce da oltre 20 anni e cha ha portato all’individuazione e catalogazione di 1400 libri pubblicati da oltre 340 autori diplomatici.

I diplomatici, oltre a scrivere rapporti, lettere, analisi, comunicazioni interne, pubblicano anche libri. Stefano Baldi da oltre venti anni conduce una ricerca che lo ha portato ad individuare quasi 1400 titoli che oltre 340 autori-diplomatici italiani hanno scritto dal dopoguerra ad oggi.

I diplomatici, non esitano a raccontare i fatti e gli avvenimenti che hanno caratterizzato la loro vita, i luoghi le persone che hanno conosciuto; si tratta spesso del punto di vista di uno spettatore particolare, di chi e’ chiamato a rappresentare il proprio Paese all’estero.Taluni di questi libri negli anni sono stati da me recensiti su Il Giornale, da il romanzo “In famiglia” dell’Ambasciatore  Elena Basile pubblicato da La Nave di Teseo fino al libro di poesie dell’Ambasciatore Silvio MignanoNel deserto dell’ora, pubblicato da Passigli,  eppoi  quelli sulle Ambasciate italiane nel mondo dell’Ambasciatore  Gaetano Cortese.

I generi che più interessano i diplomatici italiani e li stimolano a pubblicare libri, sono soprattutto la storia e la politica internazionale, oltre alle memorie. Non mancano tuttavia i libri di narrativa e di poesia, oltre ai numerosi volumi dedicati ai Palazzi che ospitano le Rappresentanze diplomatiche all’estero. A tal proposito val la pena ricordare la Collana dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero, ovvero sulle sedi delle Ambasciate d’Italia nel mondo pubblicata dall’editore Carlo Colombo di Roma e diretta nobilmente dall’Ambasciatore Gaetano Cortese. Una sezione della mostra è infine dedicata ai diversi volumi pubblicati in lingua straniera. La lista completa dei volumi, corredata da schede bibliografiche è consultabile online nel sito dedicato: http://baldi.diplomacy.edu/diplo che viene costantemente aggiornato con le nuove uscite.

Carlo Franza

Tag: , , , , , , , , , ,