La pittura e i graffiti di Francesco Somaini alla Fondazione Somaini a Milano. Un maestro della stagione informale.
Dopo il grande successo della Mostra “Somaini e Milano” al Museo del Novecento, Palazzo Reale e Fondazione Francesco Somaini, che ha totalizzato più di 100mila visitatori, il Maestro ritorna in scena nella Fondazione a lui intitolata con una Mostra dedicata alla pittura e ai graffiti su tavola. La mostra presenta una settantina di opere realizzate negli anni Cinquanta e Sessanta rappresentative delle diverse fasi creative e delle tecniche utilizzate con l’obiettivo di condurre il visitatore nel cuore del laboratorio dell’artista: dipinti e graffiti su tavola, opere pittoriche su tela e su lamiera ripresa a fuoco, lavori utilmente messi a confronto con disegni a matita, carboncino, inchiostro e sculture coeve in gesso, conglomerato ferrico, piombo, peltro, rame, ferro e bronzo.
Il percorso espositivo approfondisce l’argomento in sezioni tematico-cronologiche che analizzano le stagioni dell’aggiornamento alle avanguardie d’Oltralpe, dell’adesione al MAC-Espace e all’Informale. Il confronto tra la pratica pittorica e quella plastica permette di evidenziare lo stretto rapporto tra le due attività, nell’ambito della immaginazione e talora della rappresentazione. Somaini talvolta torna infatti a riflettere nella pittura su sculture già realizzate, riservando loro un “secondo sguardo” critico, una sorta di “rilettura a colori” alternativa alla ripresa fotografica, pratica del resto da lui stesso condotta. In una serie di piccoli graffiti su tavola realizzati nel 1957, Somaini studia invece alcuni motivi che vengono sviluppati nell’opera plastica della grande stagione informale, che lo vede raggiungere notorietà internazionale, anticipando anche l’originale finitura delle fusioni attraverso la politura di alcune parti, che diviene caratteristica della sua attività creativa.
Dipinti e sculture, provenienti dall’archivio dell’artista, da collezioni d’epoca e da gallerie come la Open Art di Prato, permettono di ricostruire in parte le esposizioni tenute dall’artista in questo periodo, a partire dalla rassegna epocale curata da Carlo Ludovico Ragghianti: Sessanta maestri del prossimo trentennio di Prato (1955). Tra queste si segnalano le collettive Colori e forme nella casa d’oggi di Como (1957), la seconda edizione del Premio Scipione di Macerata (1957), la mostra Giovani artisti italiani di Milano (1958) e le personali allestite alla Strozzina di Firenze (1956), alla Salita di Roma (1957) e alla Saletta di Modena (1958).
La mostra, che segnala l’avvio della schedatura sistematica dell’opera pittorica, grafica, calcografica e fotografica dell’artista condotta da Luisa Somaini e Chiara Rampoldi, in vista della pubblicazione del relativo Catalogo ragionato, approfondisce per la prima volta la produzione pittorica del grande scultore lombardo, riprendendo il filo dell’indagine avviata da Enrico Crispolti nell’esposizione dedicata all’avventura immaginativa nell’ambito dell’attività grafica in rapporto a quella plastica (Como, 2015). Argomento già parzialmente percorso anche nella prima retrospettiva postuma a lui dedicata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma nel 2007: Francesco Somaini. Il periodo informale 1957-1964.
La mostra, curata da Luisa Somaini e Chiara Rampoldi, è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con saggi di Emanuele Greco e Duccio Nobili accompagnati da un’antologia di testi di poetica dell’artista.
Carlo Franza