Si racconta e si festeggia la magia di una sede storica quale lo “Studio Bolzani” che ha fatto grande la città di Milano, insieme ad altre nobili istituzioni.  Una svolta nella storia della cultura e dell’arte divenuta popolare, eppur nobile e specchiata,  che ha fatto cambiare  direzione anche alla storia della città. Tutto nasce con Guido Bolzani, proprietario di un setificio a Como,  che agli inizi del Novecento fu premiato a Lione per due volumi sulla decorazione della seta;  poi la Grande Guerra in cui  fu fatto prigioniero sul Carso. Alla fine del primo conflitto mondiale, perso il setificio, tornando alla terra natia, Crema, decide di rappresentare la SAIAP di Castelleone (societa’ italiana arti plastiche) a Milano. Ed è così che parte la grande storia dei Bolzani a Milano.  Apre nel 1922 un negozio in Via Sant’Andrea cornici d’arte e quadri, una cartolina d’epoca lo cita come “Salone Bolzani”; sedi successive: Via Montenapoleone e nel 1937 Corso Matteotti (San Babila) con annessa Galleria D’Arte al piano ammezzato. Guido Bolzani morì nel 1974 dopo aver organizzato più di cinquecento mostre, membro della Famiglia Artistica e lui stesso pittore. Oggi alcuni piccoli paesaggi sono gelosamente custoditi dagli eredi. I figli Paolo e Benigno proseguono l’attività di negozio e galleria. Nel 1987 con la terza generazione, pur rimanendo nel Palazzo del Toro la società si divide in due rami, attualmente Angelo Bolzani prosegue unitamente al nipote, (quarta generazione Alessandro Sant’Ambrogio) l’attività in Galleria Strasburgo – Studio Bolzani. Studio, è termine caro ad Angelo Bolzani, quando da bambino vedeva il nonno alzarsi da tavola la domenica (in quel periodo le Gallerie private aprivano anche di domenica pomeriggio) e diceva: “mi vo in studii”.  Da Bolzani sono passati personaggi illustri, Toscanini, la Callas, Di Stefano, Mina, Wanda Osiris, Calindri, i De Filippo, Indro Montanelli, tanti sindaci e politici di varie fazioni. Oggi Angelo Bolzani dice di aver avuto il privilegio di “vedere il mondo attraverso una cornice”.

Ecco perché ha più di un senso festeggiare i cent’anni dei Bolzani a Milano e chi ancor oggi  ne perpetua il ricordo e lascia vivere a chiare lettere questo nome prestigiosissimo, con lo “Studio Bolzani”.

Sono certi ed evidenti dalla storia i trascorsi 100 anni da quando Guido Bolzani (1883/1985) nel 1922 si trasferì a Milano. Da allora la Bottega così come la chiamava Benigno Bolzani (1908/1991) figlio di Guido, ha cambiato sede quattro volte ma è rimasta sempre nel centro del centro della città. Non cessò l’attività neanche nel periodo più triste della Seconda guerra mondiale quando a Milano si viveva sotto i bombardamenti angloamericani. La famiglia Bolzani è stata una presenza costante nel campo dell’arte e per l’arte. Innumerevoli le mostre e gli eventi organizzati. La scelta degli autori risponde ad un criterio, per usare una espressione di moda, di campo largo. Da Giovanni Fattori a Umberto Lilloni, da Albrecht Durer a Marcello Dudovich, da Mario Donizetti ad Armando Spadini, da Hans Burgkmair all’ Ottocento Italiano,  fino ad arrivare alla contemporaneità con le Pin Up americane  e le immagini Shunga. I citati nominativi non rappresentano che una piccola parte dei protagonisti della storia dell’arte, internazionale ed italiana, che si sono alternati.


Accanto alla proposta puramente artistica si è affiancata l’offerta di cornici d’epoca e di alto artigianato. Fedeli al detto che non esiste quadro senza cornice e cornice senza quadro ma anche parete senza quadro. E in fatto di cornici devo dire che i Bolzani sono stati e sono ancora oggi un’eccellenza tutta italiana. Lo era anche per il mio amico Giorgio Soavi che si serviva da Angelo Bolzani e in un librettino che gli dedicò dal titolo “la bottega delle cornici” (oggi rieditato splendidamente) lo chiamava “Presidente”. Vi pare poco?  Già questo spiega la casata, la tradizione e la grandezza dei Bolzani a Milano. I cittadini di Torino, Milano, Londra quando passeggiano spesso rilevano che molti negozi di tradizione esibiscono uno stemma illustre con la dicitura “fornitore della Real Casa” e laddove non esiste più la monarchia la dicitura è preceduta da un ‘già. Ciò rappresenta un alto riconoscimento per quelle aziende che nel tempo si sono distinte per la qualità, la correttezza e la competenza. Sicuramente era una bella cosa questa forma di apprezzamento per coloro che per molti anni mantenevano viva una tradizione culturale e artigianale. Oggi in assenza di stemmi si è creato nei consumatori una forma di speranza che non chiudano mai gli stimati fornitori e che le nuove generazioni mantengano le vecchie buone consuetudini.
Oggi i tempi sono cambiati gli acquisti si fanno online e anche nelle vie principali il turnover è velocissimo e scompaiono ditte un tempo vive e tradizionalmente apprezzate. Per fortuna Angelo Bolzani insieme al nipote Alessandro, continua a mantenere vive le tradizioni che sono caratteristica della famiglia. Dentro lo Studio Bolzani si respira l’aria di Milano. Si conserva la poltrona dove si sedeva Arturo Toscanini. Ben conservate le foto con dedica di Renata Tebaldi e di Maria Callas solo per citare nomi illustri.  E  si sente ancora la presenza dello scrittore Giorgio Soavi. Ma l’aria di Milano è anche entrare in un negozio ed essere riconosciuti e riconoscere i titolari. E’ anche fermarsi a vedere qualcosa di bello, magari senza acquistarlo ma unicamente per avere il piacere di entrare in una bottega storica. Tutto ciò, al di là del sentimentalismo e del piacere di conservare i ricordi è anche tradizione intesa come forma di continuità. Generazioni antiche e nuove, memorie, aneddoti, notizie, testimonianze, tutto rende  a incorniciarfe il nome dei Bolzani.

Ho chiesto a Angelo Bolzani  di  aggiungere qualcosa di suo  per farne onorata memoria  dei suoi avi: “ E così sono passati 100 anni da quando mio nonno Guido ha aperto a Milano: Il Salone d’Arte Bolzani come indicato in una cartolina d’epoca. Volontà estetiche coniugate al commercio. Un secolo di vita milanese , crocevia di storia e personaggi che danno onore alle quattro sedi dell’attività: Via S. Andrea, Via Montenapoleone, Corso Matteotti ed ora Galleria Strasburgo. Negli anni, l’epicentro resta la storica Collegiata dedicata a Babila Vescovo di Antiochia. Edificata nel lontano 1099, è stata rinnovata nei particolari gotici fino al 1927. Se questa non è Storia !  Sulle poltrone della “Bolzani”, tanto care a Papà,  più volte rifatte sempre nella tradizione delle piccole Frau originali, si sono accomodati Artisti, Politici, Musicisti, Attori, Teatranti, figure conosciute o meno, ma devote all’estetica di un mondo in evoluzione ed evoluto. Arturo Toscanini, la Callas, Wanda Osiris, Mina, i fratelli De Filippo per citarne alcuni, ma non sta a me in questa sede scrivere la storia dell’attività Bolzani, Bottega o Galleria che dir si voglia… E per finire ringrazio la Città di Milano che riaprendo proprio in questi giorni la Piazza San Babila con l’inaugurazione della linea metropolitana M4 sembra rendere omaggio all’Attività della storica sede. Ricordo quindi ad appassionati, collezionisti e clienti la   ”FERMATA  BOLZANI”.     

Carlo Franza  

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