Il diplomatico Giorgio Radicati non è nuovo nel mondo dei libri, in contemporanea alla sua carriera diplomatica, Radicati ha anche coltivato la passione per le arti visive e la scrittura, vanta una serie di pubblicazioni tra articoli, saggi e libri. Di questi ultimi ricordiamo Macedonia e dintorni (2009), analisi sociopolitica del Paese; 11 Settembre: io c’ero (2011), sull’attentato alle Torri Gemelle che Radicati racconta attraverso i suoi occhi di testimone silenzioso; Un Diplomatico senza portafoglio (2014), romanzo storico sulla vita del conte Giovan Battista Belli di Sardes; Europa sì – Europa no / L’euroscetticismo è nato a Praga (2016). Ora un altro libro si aggiunge alla produzione letteraria dell’Ambasciatore Giorgio Radicati, da ultimo Ambasciatore d’Italia a Praga. Si tratta di “Agente segreto 1157. La vita romanzesca di Rodolfo Siviero, un formidabile cacciatore di opere d’arte trafugate” (Mazzanti Libri, pp. 504, Roma 2023, Euro 20,00), dove l’autore racconta la storia e le vicende di Rodolfo Siviero.  Per tutto ciò, ed anche per questo libro, all’Ambasciatore G. Radicati  è stato assegnato  il Premio per la Cultura nel Premium International Florence Seven Stars Edizione 2023 (presidente di Giuria Carlo Franza), con la seguente motivazione: “L’Ambasciatore Giorgio Radicati, brillante diplomatico italiano, è figura internazionalmente nota per essere stato attore illuminato nelle sedi e nelle missioni diplomatiche italiane sparse nel mondo, unitamente a una grande passione per la scrittura e la saggistica ed essere oggi  tra gli scrittori italiani di storia e costume, presenza certificata per la sua  manifesta esperienza, professionalità e signorilità. E per aver portato avanti la professione scrittoria con fervore, interesse, qualità e impegno a largo raggio oggi gli viene tributato il Premium International Florence Seven Stars 2023 per la Cultura, i cui volumi spaziano sul mondo globale e sui mille volti della contemporaneità”.  E ora veniamo al libro di Radicati.  Si è detto che Siviero sia stato uno “storico dell’arte”. Assolutamente nonostante abbia lavorato per l’arte; ricordiamo che nel 1937 -vale a dire in pieno fascismo-partì alla volta di Berlino -sotto la copertura di una borsa di studio in storia dell’arte- ovvero fasulle vesti di ricercatore universitario, per raccogliere informazioni sul regime nazista. Sicchè è stato un agente segreto che divenne noto per la sua attività di recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia nel corso della seconda guerra mondiale.  Non per questo è storico dell’arte e non per questo non va sottolineato il prezioso lavoro della nostra spia italiana del XX secolo che riportò in Italia opere preziosissime. La vicenda italiana del recupero delle opere d’arte trafugate dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale ha trovato certamente il suo fabulatore privilegiato in Rodolfo Siviero.  E qui riporto in proposito il nome dell’illustre collega e mio mentore Giulio Carlo Argan che nel 1983  ne fece memoria  in “Discorso commemorativo pronunciato in Palazzo Vecchio il 26 novembre 1983 (poi inserito in “L’opera ritrovata. Omaggio a Rodolfo Siviero” (Firenze Palazzo Vecchio dal 29 giugno 1984) Firenze, Cantini Edizioni d’Arte 1984, pag. 33-35; in quell’occasione ebbi modo anch’io di relazionare sull’argomento. Ora ritrovarmi tra le mani, sull’argomento, questo libro di Giorgio Radicati mi conferma ancor più il valore di quest’uomo che ha fatto molto per l’Italia, per l’arte e la cultura. A lui dobbiamo il salvataggio di capolavori come l’Annunciazione di Beato Angelico, la Danae di Tiziano, il Discobolo Lancellotti e centinaia di altri capolavori. Il libro messo in piedi da Radicati è un libro ricco di storia, di storie, di personaggi, di politici, di burocrati, di intrecci vari, tutto scritto attraverso pagine attese e inattese, chiare, capaci di aprire finestre ancora poco studiate, nonostante il precedente lavoro che fece sul personaggio Francesca Bottari nel 2013 da Castelvecchi.  Bellissimo il tracciato del discorso nonostante talune parti romanzate, ma la scrittura è piana, avvolgente, catturante.

Questa la  scheda dell’editore: “La narrazione dell’incessante attività predatoria di beni artistici in Italia svolta dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e del loro, seppur parziale e a volte rocambolesco, recupero consente all’Autore di tracciare liberamente il profilo e celebrare le gesta di un personaggio quasi unico nel suo genere, Rodolfo Siviero, trasformatosi in pochi anni da spia al soldo del fascismo in volontario strenuo difensore, sotto varie vesti, del patrimonio culturale nazionale, restando per molto tempo, come si dice comunemente, in paradiso a dispetto dei santi. Nel racconto di mezzo secolo di storia vengono ricordati gli episodi più significativi del rapporto fra nazismo, fascismo, arte e cultura nonché viene ripercorsa la tragedia bellica e rievocata la lotta partigiana per poi descrivere l’azione dell’organizzazione criminale, per lo più di stampo mafioso e con ramificazioni internazionali, sorta nel dopoguerra e specializzatasi proprio nel campo del traffico clandestino delle opere d’arte, molte delle quali autentici capolavori presenti, purtroppo ancora oggi, in prestigiosi musei e famose collezioni private. La storia è corredata da un’accurata descrizione di numerosi capolavori oggetto di desiderio, a volte anche morboso, nonché da valutazioni critiche di epoche storiche e movimenti artistici cui le suddette opere d’arte appartengono dopo essere passate al vaglio dallo sguardo, esperto e sensibile, dell’Agente 1157 Rodolfo Siviero.”

Giorgio Radicati, nato a Roma nel 1941, si  è laureato  in giurisprudenza all’Università La Sapienza nel 1964,   ha iniziato la sua carriera diplomatica nel 1967, rappresentando l’Italia in Europa, Stati Uniti, Sud America. Dal 1978 al 1984 presso il Ministero degli Affari Esteri, è stato Capo dell’Ufficio Africa Sub Sahariana per la Cooperazione e lo Sviluppo. Successivamente ha ricoperto la funzione di Console Generale a New York, Ambasciatore a Praga e Rappresentante OSCE a Skopje. In parallelo all’attività diplomatica si è dedicato alle arti visive ed alla letteratura, pubblicando diversi libri.

Carlo Franza

 

 

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