Il Museo Piaggio di Pontedera torna a parlare di grande arte contemporanea con il progetto GUARNERI – HEMMES, ILLUSIONE VIBRAZIONE, a cura di Francesco Mutti e Cesare Orler. Negli spazi espositivi del Museo, secondo una visione che ha nella fruibilità di entrambi gli artisti la sua vera matrice propulsiva, la mostra si propone di evidenziare differenze e similitudini di due celebrati Maestri dei nostri giorni: il fiorentino Riccardo Guarneri (Firenze, 1933) e il livornese Hemmes (Livorno, 1946), il primo definitamente analitico, il secondo dichiaratamente informale. Sullo sfondo, un percorso che li vuole lontani l’uno dall’altro: tanto inevitabilmente celebrato dai grandi palcoscenici nazionali e internazionali quello di Guarneri, considerato da molti tra gli anticipatori e poi caposcuola dell’arte analitica italiana, quanto intimo e sofferto – ma non meno foriero di successi tangibili – quello di Hemmes, al giorno d’oggi l’artista che, con ogni probabilità, meglio interpreta quel profondo e sofferto rapporto interiore che sosta tra chi sente e chi opera attraverso l’arte informale.

In esposizione quasi trenta opere complessive che sapranno rendere merito alla differente ricerca di entrambi, laddove questa poi si materializzi in una declinazione individuale delle idee comuni di “luce” e di “tempo”: nel nome della luce, Guarneri genera uno spazio assoluto, astratto-geometrico, del tutto intellettuale, ai limiti della deprivazione prospettica; nella luce, Hemmes invece sopravvive tra le ombre fisiche di una materia pittorica in aggetto, uno spazio pulsante di vita e colmo di asperità che crea un legame tra vissuto e gesto. Per quanto riguarda il tempo invece, questo è sia ciò che consiglia l’osservatore a sostare per istanti infiniti di fronte alla rivelazione tonale delle opere di Guarneri, sia quello che costringe nelle sue strette spire chiunque si avvicini alle terribili cromie di Hemmes, nella speranza di una via di fuga. Il primo piroetta sulla tela con una delicatezza che affascina e sorprende ancora oggi, potere di un’arte “a lento consumo” in contrasto allo scorrere di una vita oggi più che mai frenetica; il secondo si rende campione di un particolare momento creativo, attraente e ossessivo al contempo, in grado di trascinare chi osserva alla forma più carnale del gesto artistico.

Mi soffermo maggiormente sull’amico Riccardo Guarneri, artista di chiara fama, del quale già nel 2017 ben quattro lavori sono entrati a far parte della collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi. Figura principe dell’arte analitica, quel movimento in cui ha trovato modo di incastonare la sua poetica, Guarneri lascia vivere il suo lirismo fatto di linee, geometrie e colori, direi toni, e tutto pare un concerto musicale, musica metafisica, poesia di mondi, terreni e celesti, quel “dolce apparire” che già muoveva su altra direzione Giorgio Morandi.   

Riccardo Guarneri. Nasce a Firenze nel 1933. Inizia a dipingere nel 1953, alternando la pittura all’attività musicale. Dopo una breve stagione informale, dal 1962 intraprende una ricerca fondata sul segno e sulla luce che diventano suoi principali oggetti di studio all’interno di un impianto geometrico minimale. Esordisce a L’Aja nel 1960 con la prima mostra personale. Sei anni dopo partecipa alla Biennale di Venezia (con Agostino Bonalumi Paolo Scheggi) e alla mostra Weiss auf Weiss alla Kunsthalle di Berna. Nel 1967 è invitato alla Biennale di Parigi nella sezione “Nuove Proposte“. Nel 1972 tiene la prima antologica al Westfalischer Kunstverein di Münster. Partecipa alle Quadriennali di Roma del 1973 e del 1986. Nel 1981 al Palazzo delle Esposizioni di Roma espone a Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980, mostra che nel 1997 viene riproposta alla Kunsthalle di Colonia Abstrakte Kunst Italiens ’60/’90. Nel 2004, presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, si tiene l’importante mostra antologica ContrappuntOluce. Con l’occasione viene edito un catalogo con saggi critici di Giovanna Uzzani e Maria Grazia Messina, dichiarazioni dell’artista e un’antologia di scritti critici, a tutt’oggi testo di riferimento per l’opera di Guarneri.
Nel 2008 è tra gli artisti della mostra Pittura Aniconica presso la Casa del Mantegna di Mantova. Tre anni dopo prende parte a Percorsi riscoperti dell’arte italiana – VAF-Stiftung 1947- 2010 al MART di Trento Rovereto. Nel 2000 l’artista si confronta con un’esperienza totalmente nuova, realizzando il progetto per il mosaico di 24 mq della stazione Lucio Sestio della metropolitana di Roma.
Dalla metà degli anni 2000, nell’ambito di un rinnovato interesse critico sulla pittura analitica, fioriscono in Italia e all’estero le mostre dedicate ai protagonisti di questa corrente artistica. Così Riccardo Guarneri (che ne è uno dei maggiori esponenti) è invitato nel 2007 Milano, al Palazzo della Permanente, per la mostra Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980; nel 2008 alle mostre collaterali all’Arte Fiera di Bergamo e di Genova; nel 2009 alla Fondazione Zappettini; nel 2011 e nel 2014 alla galleria Cavana di La Spezia e poi ancora nel 2013 da Valmore di Vicenza e da Elleni di Bergamo. Nel 2015 è tra gli artisti di Un’idea di pittura. Astrazione analitica in Italia, 1972-1976 presso la Galleria d’Arte Moderna di Udine e nel 2016 partecipa ad altre due importanti mostre collettive: Pittura Analitica. Anni ’70, presso la galleria Mazzoleni Art di Londra, e Gli anni della pittura analitica. I protagonisti, le opere, la ricerca al Palazzo della Gran Guardia di Verona.
Questi anni vedono Guarneri protagonista anche di importanti mostre personali: nel 2015 alla Galerie 21 di Livorno e in ben tre gallerie milanesi (Il MilioneAntonio Battaglia e Clivio) per finire con l’esposizione di New York alla galleria Rosai Ugolini Modern. Nel 2016 sono invece le gallerie Michela Rizzo di Venezia Progetto Elm di Milano a esporre un’ampia selezione di opere dell’artista. Progetto Elm replica nel 2017 presentando le opere di Guarneri in una personale ad Artissima, la prestigiosa fiera internazionale torinese. Nel 2017 viene invitato ad altre importanti rassegne sulla pittura analitica: Pittura Analitica ieri e oggi alla Galleria Mazzoleni di Torino, Pittura analitica: origini e continuità, dislocata nelle due sedi di Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, PD) e della Rocca di Umbertide.
Sempre nel 2017 un importante riconoscimento giunge all’artista con l’invito da parte di Christine Macel alla 57ª Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Viva Arte Viva. Il 2018 inizia, invece, con una trasferta londinese, in occasione della mostra personale organizzata da Ian Rosenfeld presso la galleria Rosenfeld-Porcini di Londra; per poi approdare in Puglia, con una personale al MAAC – Museo Archeologico e di Arte Contemporanea, a Ceglie Messapica. Nel 2019 il Museo del Novecento di Milano inserisce un’opera di Guarneri nell’ambito della riorganizzazione del museo, inaugurando un nuovo itinerario espositivo. Il Museo del Novecento di Firenze, invece, gli dedica una mostra personale. Nel 2021, quattro sue opere entrano a far parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi. Docente di pittura nelle Accademie di Belle Arti di CarraraBariVenezia Firenze, è Accademico Emerito per l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Vive e lavora nella sua città natale.

Hemmes (al secolo Maurizio Stiaffini) nasce a Livorno nel 1945. Appresa l’arte del disegno dal padre e dallo zio paterno, noti maestri orafi cittadini, si immerge nella pittura più pura secondo la migliore tradizione figurativa toscana, iniziando adolescente a dipingere paesaggi e nature morte. Termina quindi gli studi di ingegneria. Nel frattempo viene ammesso con borsa di studio ai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Livorno, ottenendo eccellenti risultati e consensi unanimi. Inizia dunque la prima, importante stagione espositiva, con la partecipazione a premi di pittura nazionali dei più noti. Avvicinandosi al “Movimento Spazialista” – di cui condivide taluni ideali – porta lentamente a maturazione una sua originalissima ricerca pittorica che fa della matericità e di un’analisi minuziosa e approfondita del colore le sue qualità più evidenti. Tra le esposizioni più recenti si ricordano le personali presso le filiali livornesi della Cassa di Risparmio di Torino e della Unicredit (2002-03), alla Galleria L’Acquario di Roma (2004), alla Galerie Etienne de Causans di Parigi (2005) seguita, sempre nel 2005, dalla celebre “mostra di protesta”, allestita in occasione della LI Biennale di Venezia, per il Padiglione Italia nella chiesa di San Gallo – proseguita poi nella Galleria San Vidal. Nel frattempo, tra il 2005 e il 2013 si registrano le presenze a importanti fiere di settore, italiane ed estere (Verona, Padova, Reggio Emilia, Bergamo, Firenze, Roma, San Moritz, Salisburgo, Vienna, Graz, Ausburg, Genova, Milano), conteso tra le gallerie C.A.O.S. di RomaArt Point Black di PadovaGranelli di LivornoErlebnis Galerie di Vienna, Azkenta Galerie di Graz, Galerie Due Fenser di Ausburg, Meggiato Arte di MilanoGalleria Athena di Livorno. Del 2009 la celebre mostra 5 eVenti. I cardini della visione presso la sala della Fondazione Piaggio e la proficua collaborazione con la casa di moda Peuterey, con la quale espone i suoi lavori negli atelier di Catania, Torino, Bologna, Roma, Milano, Vicenza – in Italia; e Düsseldorf, Monaco, Barcellona, Londra New York – nel resto del mondo, donandogli una visibilità assoluta. Altra collaborazione con la grande sartoria italiana è quella del 2010 quando, nei locali della Fondazione “E. Coveri” di Firenze, una sua personale riscuote ampio successo di critica e di pubblico. Del 2015 la personale presso Galleria 33 ad Arezzo; del 2017 l’intervento espositivo al Golf Club di Forte dei Marmi e la presenza nelle sale della Luxury – Excellence du Monde. Del 2019 Relazione Informale” (04 maggio – 02 giugno 2019) nelle sale del DAV – Dipartimento di Arti Visive di Soresina (CR). Del 2021 è “Dialogo” (09-20 ottobre) presso la Galleria “Le Stanze” nella sua città natia. Vive e lavora a Livorno.

In contemporanea con la mostra al Museo Piaggio, Riccardo Guarneri lo troviamo alla Gallery Rosenfeld di Londra con – Within and Beyond – Looking into the Infinite

Gallery Rosenfeld/London is delighted to present (15/12/2023-16/02/2024) the exhibition Within and Beyond – Looking into the Infinite, which will feature the works of Riccardo Guarneri, Marianna Gioka and Min Woo Nam. Each of these three artists are very different, both in the language they use in their art and in their very different ages, yet all share similar preoccupations. None of them are making any political, economic, or social declarations but rather they are united in a metaphysical search for meaning both deep within us and beyond us in the unfathomable universe.

The eldest of the three is the artist Riccardo Guarneri. His finely wrought and refined artworks are realised with the simplest of materials; pencils, coloured crayons, rulers, rubbers etc. Essentially no different from those that young children utilise when they take their first steps into art. The titles are a literal description of the apparent contents of the works. However, the apparent prosaicness of the titles is a very powerful spiritual force. The works exude a sense of tranquillity and peacefulness and are an invitation for us to reflect on our inner being but also the wider universe beyond our world. Last year, Guarneri suffered a serious health problem which, thankfully, he has fully overcome, yet this led to a change in his latest works where there is a palpable sense of things disappearing into pure empty space. However, there is no drama, merely a reinforced sense of gradual peace. In a very different language, fifty years earlier, the Italian painter Giorgio Morandi created a similar effect in the mind of the viewer. Both artists’ works share an apparent simplicity and purity which invite us to a profound meditation.

Carlo Franza

 

 

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