Giorgio Manganelli, grande autore di quarte di copertina! Lietta Manganelli, la figlia di Giorgio, continua, nella sua meritoria opera di scandaglio nella parte meno conosciuta e ufficiale dell’opera del padre, questa volta con un libro sommamente manganelliano, ovvero la raccolta di tutte le quarte di copertina scritte di suo pugno. Un’antologia di ciò che c’è scritto dietro ai libri. Un libro quindi composto da materiale edito, ovviamente, ma non sempre ristampato nelle successive edizioni e mai raccolto in volume. Ora ecco “Sommamente invitante è la tastiera” di Giorgio Manganelli e a cura di Lietta Manganelli e Massimiliano Pagani, prefazione di Luigi Mascheroni, ppg. 98, edito da Graphe.it Edizioni, 2023; nuova edizione ampliata rispetto a quella uscita nel 2019 con Aragno, con le note bibliografiche riviste e aggiornate e gli indici.

Ha detto Manganelli in “Il rumore sottile della prosa”: “lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura”.  Fra le quarte di copertina d’autore che disseminano la storia editoriale italiana, quelle di Giorgio Manganelli si possono considerare un piccolo tesoro, proprio unico nel genere. Nel parlare di Calvino, Toti Scialoja o di sè stesso, attrae verso il proprio mondo quella che Roberto Calasso ha chiamato «un’umile e ardua forma letteraria»: la stesura della quarta, appunto. Estremamente interessante la differenza di approccio fra i testi scritti per i libri altrui (ed è la parte Manga per altri, preceduta da un Intermezzo dedicato al Morgante di Pulci) e quelli volti a presentare le prime edizioni delle proprie opere (Manga per sé). Le quarte di copertina di Manganelli, funamboliche aggiunte ai suoi testi, sono quei preziosi marchi, timbri, segnali e segni che rendono i suoi libri inimitabili e unici”: scrive così Lietta Manganelli nella nota di lettura che accompagna la presente raccolta. Per favorire, quindi, la conoscenza di tali “preziosi marchi, timbri, segnali e segni” nasce questo libro, di cui una prima versione era uscita nel 2019 per i tipi di Aragno con il titolo di Quarte di nobiltà. In questa nuova edizione sono presenti più testi del Manga (sia quelli scritti per i suoi libri che le quarte vergate per altri), sono state riviste e aggiornate tutte le note bibliografiche e inseriti degli indici (a cura di Massimiliano Pagani). Quasi a voler sottolineare le emozioni che si provano ad avere tra le mani il proprio libro, abbiamo arricchito il testo con un breve percorso iconografico. […] Forse da qualche parte Giorgio Manganelli starà commentando con un suo classico “sgrunt!” questa iniziativa, ma a noi piace pensare che colui che “seppe – più di ogni altro – nobilitare la quarta”, per citare la prefazione di Luigi Mascheroni, sia lieto di questo nostro omaggio. Del resto, anche per noi, sommamente invitante è la tastiera. La quarta è un’etichetta, una guida, una mappa, diceva Manganelli. La quarta di copertina, detta anche risvolto è, tra i cosiddetti paratesti, il più evidente ed esposto, quasi un genere letterario. Esso è destinato da una parte a informare, ad esporre brevemente il contenuto del libro e dall’altra ad attirare il compratore, a persuaderlo all’acquisto; questo è il significato e l’uso che l’editoria attuale fa della quarta, forse il luogo più importante di un libro, dopo il titolo; poche righe nelle quali la redazione, l’editor o l’editore stesso pongono la massima attenzione. Quella pagina è fuori dal libro ma ne è indissolubilmente legata. Manganelli non si limita a descrivere, ma “fa strage dei suoi libri e, alla fine, si diverte”, come giustamente riconosce la figlia Lietta nella Nota di lettura. Insomma, come forse fa in ogni sua riga, Manganelli scrive le quarte a modo suo. Sta proprio qui il valore (e il gusto) di questa raccolta, materiale per bibliofili, lettori esigenti e per chiunque trovi un’intima soddisfazione incontrando una pagina letterariamente perfetta e umanamente complessa, come fu il suo autore.

Un libro sorprendente, di un autore sorprendente e con quarte di copertine che sono una illuminazione, un’arte antica e nobile.

Carlo Franza

 

 

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