Al Museo di Montefalco in Umbria fino al 3 marzo  2024 la suggestiva mostra fotografica dedicata al patrimonio culturale dell’Umbria, frutto del progetto editoriale firmato da Elvio Lunghi e Giovanni Tarpani. Una terra ricca di tempo, da vivere con esperienze autentiche.

È un invito a viaggiare in Umbria alla scoperta di un patrimonio incredibilmente unico. Identità, tutela, bellezza, operosità e saper fare sono gli elementi della mostra fotografica “Umbria. Patrimoni”, allestita nello splendido scrigno del Complesso Museale San Francesco di Montefalco. La suggestiva mostra nasce dal progetto editoriale di Maggioli Cultura e Turismo iniziato nel 2021 con “Umbria. Eredità” e sempre firmato dagli scatti fotografici di Giovanni Tarpani e i testi dello storico dell’arte Elvio Lunghi. È visitabile fino al 3 marzo 2024.

La mostra presenta una selezione di 35 immagini a grande formato, tratte in gran parte dal volume “Umbria. Patrimoni” e una sezione minore da “Umbria. Eredità”. È la rappresentazione del territorio attraverso la fotografia, che assume un valore non solo estetico ma soprattutto di “riproduzione” dell’esperienza che in varie forme l’Umbria consente. Le due pubblicazioni insieme compongono un esperimento unico nel suo genere in Italia, che ha come oggetto la rappresentazione e la valorizzazione dell’identità di un territorio attraverso i suoi beni culturali e ambientali, materiali e immateriali, diffusi. La mostra è a cura di Maggioli Cultura e Turismo in collaborazione con il Comune di Montefalco.

Tema centrale di “Umbria. Patrimoni” sono i beni culturali in tutte le loro forme, raccontati con un linguaggio vivace. Storie, immagini e incontri di una terra ricca di tempo, passato, presente e futuro. Da Assisi a Panicale, passando per Perugia, Foligno, Montefalco, Spello o Torgiano, ci sono alcuni luoghi identitari dell’Umbria, dove vivere un’esperienza autentica. Castelli, abbazie, borghi, chiese, musei che vivono la contemporaneità adattandosi ai nuovi ritmi, conservando la parte migliore di se stessi. La presenza umana negli scatti fotografici ha l’obiettivo di stabilire contesti, dimensioni dei luoghi e degli oggetti della narrazione, attraverso il protagonismo di chi ci lavora o li visita. Una scelta che esprime un’affermazione decisa dei beni culturali come strumento di conoscenza e non solo di contemplazione o studio del bello fine a se stesso. Scrivono gli autori Elvio Lunghi e Giovanni Tarpani: “Il tempo passato, insieme con quello della contemporaneità, ci permettono di vivere l’Umbria da visitatori, da turisti e da abitanti, lontani dalla velocità con cui si consuma oggi lo scorrere della vita. Per questo l’Umbria è “una terra ricca di tempo”.

Nel periodo delle festività natalizie il Museo di Montefalco è aperto tutti i giorni (fino al 7 gennaio 2024), con il seguente orario: 10.30-13 / 14.30-17. Chiuso lunedì 1 gennaio. La visita della mostra “Umbria. Patrimoni” rientra nel biglietto del complesso museale, un autentico e prezioso gioiello, dove si intrecciano i legami tra arte e storia di Montefalco. Le opere principali sono l’abside decorata meravigliosamente da Benozzo Gozzoli con le “Storie della vita di San Francesco” e l’affrescoAnnunciazione, Eterno in gloria tra gli angeli e Natività, opera di Pietro Perugino.

Il volume “Umbria. Patrimoni”. “Umbria. Patrimoni”, come il precedente volume “Umbria. Eredità”, si propone di restituire il senso profondo dell’anima umbra: la sua identità culturale. Per questo il libro presenta due nuove sezioni che mostrano una terra dalla grande eredità e vitalità. La prima sezione è dedicata a due patrimoni artistici prodotti in questa terra ed oggi conservati fuori regione, ma che diventano così diffusori della conoscenza della storia dell’Umbria. La seconda ad alcuni esempi virtuosi di “patrimoni del saper fare”, che hanno in comune la produzione materiale e il riuso del patrimonio abitativo esistente, con un forte carattere di apertura al mondo che viviamo.

Con questo secondo libro – sottolineano da Maggioli Cultura e Turismo -, che è parte di un modello originale di valorizzazione dei beni culturali proprio di Maggioli, continua il nostro invito a vivere la vivacità dell’Umbria e a godere qui di esperienze autentiche, scavando nel suo tessuto più intimo, negli angoli più segreti, osservando linguaggi e narrazioni dense di realtà”.

Carlo Franza

 

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