La Mucciaccia Gallery prosegue fino al 16 marzo 2024  la ricerca di nuove proposte nella sua sede di Roma in via Laurina 31 Mucciaccia Gallery Project, con la direzione artistica di Giulia Abate, presentando la prima mostra in Italia della fotografa Maryam EislerIntimate Landscapes.
Nata in Iran nel 1968, Maryam Eisler è cresciuta a Parigi e, dopo i suoi studi negli Stati Uniti, collabora con moltissime riviste come LUX, Vanity Fair e Harpers Bazaar. Autrice di Confined Artists Free Spirits: Portraits and Interviews from Lockdown 2020 (2023) e Voices: East London (2018), Eisler ha curato anche diversi libri per Thames & Hudson. Eisler ha esposto sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel 2014 è stata inclusa nell’elenco di Artnet delle “100 donne più potenti dell’arte” e nominata una delle “donne più influenti del mondo dell’arte in Europa”.

“I sentimenti sono la mia stella polare… Cerco spesso ispirazione nella letteratura, nella poesia e nelle arti. Storie di vita, vissute e immaginate. Vere o fantastiche. Nostalgia di tempi passati. Passione. Romanticismo. Dolore. Mondi onirici resi reali… Intimate Landscapes offre uno sguardo su questi sogni e su questa sfaccettata esplorazione del Sublime Femminile” afferma Maryam Eisler.

In mostra circa trenta fotografie di 14 serie realizzate tra il 2018 e il 2024.  Intimate Landscapes esplora il “Sublime Femminile”, concetto che la fotografa identifica come l’energia femminile, la fisicità del corpo e la sua natura divina. Le diverse serie fotografiche esposte rivelano una ricerca di composizione attraverso i contorni intimi della figura femminile, non tanto in relazione alla sua bellezza implicita, ma nel modo in cui si relaziona al suo contesto fisico, spirituale e metaforico. Attraverso la lente della macchina fotografica, l’artista rivela la dualità della donna, la sua forza e la sua vulnerabilità, in egual misura di intimità, mentre cerca di proteggere il suo mistero.

A queste si accostano, sia nelle serie in bianco e nero che a colori, foto di architetture e paesaggi, che trasudano sentimenti contrastanti: durezza e dolcezza, ostilità e sensualità. “Cerco spesso ispirazione nella letteratura, nella poesia e nell’arte”, dice Maryam. E, se Hepworth guardava alla musica, e Rothko voleva elevare la pittura a “musica e poesia”, Maryam, in una versione moderna, mette a nudo i parallelismi tra fotografia e musica. Gli spartiti musicali si insinuano nella fotografia stessa, sia letteralmente, sia nel modo in cui una precisione matematica della composizione fornisce l’accesso a mondi onirici e nebbiosi. In A Cry for Freedom, una figura nuda sembra quasi tatuata dalle ombre delle note musicali, strizzando l’occhio a una sinestesia subliminale.

Nata  in Iran nel 1968. Vive e lavora a Londra, Regno Unito. Maryam Eisler è una fotografa ed autrice londinese. Il lavoro di Maryam è incentrato sul Sublime Femminile. Ha tenuto mostre presso Alon Zakaim, Tristan Hoare e Linley (Londra) e anche presso Harper’s (East Hampton, NY). Ha inoltre esposto alla Richard Taittinger Gallery (NY), Photo London, Eye of the Collector (Londra), Dallas Art Fair, Unseen Amsterdam, Space Gallery St Barth, Bermondsey Project Space (Londra) e Art Marbella. . Autrice di Confined Artists Free Spirits: Portraits and Interviews from Lockdown 2020 (2023) e Voices: East London (2018), Eisler ha curato anche diversi libri per Thames & Hudson. Eisler ha esposto sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel 2014 è stata inclusa nell’elenco di Artnet delle “100 donne più potenti dell’arte” e nominata una delle “donne più influenti del mondo dell’arte in Europa”. Maryam è Chief Contributing Editor presso la rivista LUX, una testata di Condé Nast, e ha contribuito in termini fotografici ed editoriali a Vanity Fair (“On Art”), Harpers Bazaar Art, Harpers Bazaar Interiors e Vogue Arabia. I libri di Maryam Confined Artists, Free Spirits: Portraits and Interviews from Lockdown 2020 e Voices: East London, dei quali è sia autrice sia fotografa, sono stati pubblicati rispettivamente nel 2023 e nel 2018. Ha curato diversi altri titoli di Thames and Hudson, inclusi Sanctuary: Britain’s Artists and their StudiosArt Studio America: Contemporary Artist Spaces, London Burning: Portraits from a Creative City e tanti altri. La più recente avventura di Maryam riguarda il cinema – come produttrice creativa dell’ultimo film del regista premio Oscar Tim Yip, “Love Infinity”, lanciato su Mubi nel marzo 2022. Maryam fa parte del comitato consultivo di Photo London; è inoltre nominatrice del premio fotografico Prix Pictet. Maryam è stata giudice per il Louis Roederer Photography Prize for Sustainability nel 2021 e nel 2022.  Maryam si è laureata al Wellesley College e alla Columbia University.

Carlo Franza

 

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