Il colpo clamoroso di inizio secolo del terzo millennio vede coinvolta l’arte e non le banche.  Sembrerebbe un furto ad opera di una banda specializzata in arte. La scoperta del colpo clamoroso è stata fatta dai responsabili della struttura all’apertura della cittadella museale di Gardone Riviera (Brescia), ovvero un colpo milionario al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. Nella notte, dopo aver eluso il sistema di videosorveglianza, i ladri si sono introdotti nel museo d’Annunzio Segreto, ospitato negli spazi dell’Anfiteatro, ed hanno azzerato l’esposizione dei gioielli e delle sculture del maestro Umberto Mastroianni. Se ne sono andati con gioielli e sculture in oro per un valore stimato di un milione di euro. Rubate tutte le 49 opere (una trentina di gioielli e una ventina di sculture).  E dire che proprio domani, 8 marzo, sarebbe dovuta terminare la mostra aperta  dal 30 dicembre 2023 all’8 marzo 2024 nel Museo d’Annunzio Segreto al  Vittoriale degli Italiani;  mostra dal titolo Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni”, a cura di Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma e fortemente voluta dal presidente Giordano Bruno Guerri. Umberto Mastroianni figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vicenza Conte e Zio del celebre attore Marcello Mastroianni, è stato uno dei più geniali artisti della scultura del NovecentoArtista che ho ben conosciuto e di cui mi sono interessato più volte scrivendone su Il Giornale; artista che era da decenni anche ben seguito dal collega Prof. Floriano De Santi direttore dell’Archivio Storico Umberto Mastroianni che è venuto a mancare da qualche mese.  

Dalla mostra sono sparite tutte le 49 opere, una trentina di gioielli e ben venti sculture riconducibili alla scultura-pittura di Mastroianni. Una feconda disseminazione di anelli, bracciali, ciondoli, spille, altri gioielli, lastre e sculture realizzati dall’artista tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione ’a cera persa’ o ’a colata in oro’, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. È grazie all’uso di un materiale così duttile e prezioso che Mastroianni fa una sintesi del suo percorso artistico, lasciando trasparire nei gioielli il suo universo aggressivo, fantastico e duramente tellurico. La chiave di interpretazione dei suoi gioielli è data dallo stesso maestro che nel 1965, nel volume Ori e Poesie, associa al prezioso metallo di pasta tenera, duttile quasi come cera, la gestualità istintiva.

Ora delle indagini si stanno occupando non solo i Carabinieri di Brescia e Salò, ma anche i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Monza. Tutte le opere sono pubblicate e documentate, dunque i ladri hanno il fiato sul collo e non potranno facilmente mettere le opere in circolazione. Le opere difficilmente potranno essere messe in vendita. Ai ladri e agli incauti acquirenti i reati loro contestati sarebbero vari.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

 

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