Si intitola At Home Abroad (A casa all’estero) il nuovo progetto del curatore d’arte tedesco Dirk Geuer.  Ospitato dalla Biblioteca Nazionale Marciana tra aprile e novembre 2024, il progetto espositivo “At Home Abroad” si articola in un ciclo di quattro mostre personali successive di importanti artisti contemporanei che, in linea con il motto della “60a Biennale Arte”, affrontano artisticamente il tema dell’estraneità e dell’essere straniero.

Uno dopo l’altro, negli spazi della storica biblioteca statale di piazza San Marco, a Venezia, si susseguiranno le personali dell’artista e scultore francese Bernar Venet, del pittore ceco-tedesco Jirí Dokoupil, dell’artista e scultore austriaco Erwin Wurm e del pittore tedesco Dietmar Brixy che sono stati selezionati per questa serie di mostre internazionali dal capo curatore Dirk Geuer, il quale sarà affiancato da un diverso curatore in ogni mostra.

Poiché nel 2024 non ricorre solo la “60a Biennale Arte” ma anche il 700° anniversario della morte di Marco Polo, la Biblioteca Nazionale Marciana con la sua collezione di mappamondi e mappe antiche (accanto all’impressionante collezione di affreschi di Tiziano, Tintoretto e Veronese) è un luogo espositivo speciale per collegare tematicamente entrambi gli eventi in modo eccellente: così, gli antichi globi e le prime mappe della sua collezione testimoniano spedizioni in territori stranieri ancora sconosciuti con l’obiettivo di scoprirli e mapparli. Come un tempo Marco Polo, il cui testamento è conservato alla Biblioteca Marciana, i primi viaggiatori, con le loro navi, esploravano il mondo allora sconosciuto e acquisivano sempre più familiarità con il terreno straniero. Furono i primi “stranieri ovunque”.

Poiché il nostro mondo è ormai interamente scoperto geograficamente e riprodotto cartograficamente senza lacune, l’esplorazione è giunta al capolinea, almeno in questo campo. Pertanto, il titolo sceltoAt Home Abroad” è da intendersi come un’allusione alla fine dei grandi viaggi di scoperta sulla terra, che tuttavia non esclude un possibile nuovo inizio altrove – sia esso nell’universo o come atto di creazione nella mente.

Inoltre, il titolo si riferisce indirettamente anche alla famosa citazione di Marco Polo: «Non ho raccontato la metà di quello che ho visto perché nessuno mi avrebbe creduto». Il titolo è quindi da intendersi anche come un nascosto omaggio al celebre mercante e navigatore veneziano. La parte che ha tralasciato nei suoi diari di viaggio sarà onorata con questa serie di mostre e riempita con diverse posizioni artistiche.

Poiché, come un esploratore che perlustra e indaga il mondo esterno, anche gli artisti esplorano e analizzano il mondo, sebbene principalmente quello nascosto nella mente e nell’anima umana. Con l’aiuto dell’arte, anche loro mappano interi ambiti di grandezza e diversità spirituale, mostrano le infinite dimensioni dell’immaginazione umana e le rendono visibili a tutti attraverso la creazione delle loro opere. Come fece una volta Marco Polo, gli artisti rivelano solo una frazione di ciò che il loro occhio interiore ha visto, presentando allo spettatore una piccola sezione di un mondo interiore che gli è ancora sconosciuto, spesso alieno ed esotico.

«Come curatore del programma espositivo di quest’anno – afferma Dirk Geuer, è molto importante per me portare le opere di fama mondiale di Tiziano, Tintoretto e Veronese, che si trovano sulle pareti e sui soffitti delle sale monumentali di Marciana, in un dialogo artisticamente sofisticato con le posizioni contemporanee dalla pittura e scultura per collegare il passato con il presente. È un grande onore per me poter esporre artisti di tale importanza internazionale, uno dopo l’altro, in una tale arte-spazio storicamente significativo a Venezia e di presentare i loro capolavori al pubblico durante la Biennale Arte 2024 e in relazione ad essa, nonché al 700º anniversario di Marco Polo».

«Ancora una volta la Marciana si apre al contemporaneo – aggiunge Stefano Campagnolo, Direttore Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia –, ospitando le opere di un grande artista vivente. Negli anni, è diventata questa una abitudine ormai consolidata, ma a restare invariata è soprattutto la qualità delle proposte, sempre di altissimo livello, come è proprio questo il caso. La Marciana è l’unica Istituzione della Serenissima Repubblica a non aver mai sospeso la propria attività, da ben 556 anni, e l’apertura al contemporaneo dimostra come sappia modificarsi e aggiornare nel tempo, conservando la missione di essere un luogo al servizio della cultura intesa nella più ampia delle accezioni».

La prima mostra in programma si intitola “1961…Looking Forward” e, dal 20 aprile al 16 giugno 2024, si concentrerà sui primi lavori dell’eccezionale artista francese Bernar Venet, realizzati tra il 1961 e il 1963; la curatela della mostra è della prof.ssa Beate Reifenscheid, Direttore del Museo Ludwig, Coblenza, in Germania.

Carlo Franza

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