Ricordo del Breviario di Papa Galeazzo, ovvero Papa Caliazzu, arciprete di Lucugnano, personaggio della letteratura popolare salentina.
Papa Galeazzo (in salentino Papa Caliazzu, Papa Caiazzu o Papa Cagliazzu) è un personaggio della letteratura popolare salentina. “Ieu suntu Papa Caiazzu, faciti comu ieu dicu e no comu ieu fazzu” (Io sono Papa Galeazzo, fate come io dico e non come io faccio).
Estroso e bizzarro arciprete di Lucugnano, frazione del comune di Tricase in provincia di Lecce, secondo alcuni ispirato (almeno nel nome) ad un parroco realmente esistito nel XVII secolo, è protagonista dei li cunti, una serie di aneddoti, barzellette e brevi racconti picareschi che ebbero, ed ancora hanno, ampia diffusione popolare nel Salento. Questi racconti sono stati raccolti nel 1912 ne Il breviario di Papa Galeazzo, poi ristampato nel 1973. In uno di questi culacchi (detti pure racconti) Papa Galeazzo riceve un passaggio in carrozza da Papa Paolo IV (regnante dal 1555 al 1559). Nel 2021 è stata data alle stampe una versione dei racconti di Don Galeazzo ambientati ai giorni nostri, in cui il Prelato ritorna improvvisamente ed affronta le vicende dell’epoca contemporanea, con il medesimo spirito picaresco che lo ha contraddistinto nei racconti tradizionali.
Nel 2023 al personaggio di Papa Galeazzo è stato dedicato un murale. L’opera è localizzata nella centrale via Domenico Galeazzo in Lucugnano ed è realizzata con la tecnica dello stencil dall’artista salentina Elisabetta Venneri (in arte Sbretzy) in collaborazione con l’associazione lucugnanese “Tina Lambrini – Casa Comi”. (Il breviario di Papa Galeazzo, Ruggero Rizzelli, 1912; ora a cura di di M. Paone, Galatina, Congedo Editore, 1973; tradotto e riedito in dialetto leccese da Antonio Garrisi, Li cunti te papa Caliazzu, Cavallino, Capone Editore, 1991).
Proprio in questo Agosto 2024, Lucugnano ha celebrato uno dei personaggi più iconici della cultura popolare salentina: Papa Caliazzu!
L’arguto e bizzarro prelato, frutto della fantasia popolare dei lucugnanesi e non solo, è stato infatti il protagonista assoluto dell’edizione di “Ci vuole un paese… Mostra diffusa a Lucugnano”.
Via Domenico Galeazzo, nel centro storico del paese, è diventato un piccolo museo d’arte a cielo aperto con le installazioni frutto del lavoro di artigiani, artisti, hobbisti e cittadini lucugnanesi. I “culacchi” di don Galeazzo De Palma sono stati riproposti in chiave artistica e interattiva lungo la piccola stradina.
Lucugnano è anche il paese dove vi è Palazzo Comi (la Casa del barone poeta Girolamo Comi, illustre poeta orfico ed ermetico. La Casa Museo è visitabile con prenotazione al numero (338/4529740).
Gli spazi espositivi di Casa Comi, per l’occasione, hanno ospitato un ritratto di Papa Galeazzo proveniente dal Museo Castromediano di Lecce.
Il dipinto offre una rappresentazione particolarmente efficace dell’arciprete. Di piccole dimensioni (cm 38,5×31), realizzato ad olio su tela nella seconda metà del Seicento ad opera di un anonimo pittore locale, l’opera giunge al Museo molto probabilmente per una donazione nei primi anni del ‘900, a giudicare dal numero di inventario. La sua presenza nel primo Museo pubblico della Puglia attesta il livello di attenzione e notorietà del curato di Lucugnano non solo in ambito popolare, ma anche nell’ambiente culturale salentino, come maschera di folklore pari a quella di Pulcinella.
Don Galeazzo, ovvero Papa Caliazzo, è raffigurato con espressione arguta, intento a fissare con il suo sguardo sbilenco quello che avviene alle sue e alle nostre spalle. Come scrive anche Michele Paone a proposito di questo notevole ritratto, poco importa quanto sia aderente alla reale fisionomia del curato o quanto sia invece frutto dell’immagine idealizzata di una maschera popolare salentina vissuta nel narrato e nei suoi impareggiabili racconti.
Carlo Franza